Ho finito la lettura di Ti Basta L’Atlantico? di Chiara Valerio e Alessandro Giammei in un paio di giorni. L’ho letto (e ammetto di averlo riletto) con tutto l’entusiasmo voyeuristico che mi accompagna ogni volta che sbircio nei carteggi privati di scrittori famosi.
Ci sono molti tipi di lettori.Io appartengo a quella categoria che non si accontenta e, dopo aver esaurito le opere, vuole andare oltre la narrativa, nel dietro le quinte: la vita privata dell’autore ed è questo il libro giusto, riferendosi alla vita privata di due grandi scrittori; Viriginia Woolf e Lytton Strachey.
Contenuti
Da Viriginia Woolf a Lytton Strachey

Di Virginia Woolf ho letto tutto quello che sono riuscito a reperire nel corso di pochissimi anni. Letture nelle quali ricorro, di quando in quando, dopo una lettura insoddisfacente, durante un momento di sconforto.
Quei flussi di coscienza, quel fraseggio sciolto che indaga e indugia allo stesso tempo nel pensiero umano, mi riconducono al perché di certe mie scelte, quando sospetto (erroneamente) di aver imboccato la strada sbagliata.
La mia copia di “Diario di una scrittrice” narra le innumerevoli volte che è stato da me maneggiato attraverso i segni a matita, le orecchie a bordo pagina e la copertina consunta e corrugata.
Subirà il medesimo destino il volume di cui mi appresto a parlarvi, pubblicato da Nottetempo.
Appresa la notizia di questa pubblicazione, il desiderio di terminare il mio personale affresco di Woolf si è amplificato non appena scoperto che la controparte delle lettere sarebbe stato Lytton Strachey.
Di Lytton ho letto pochissimo, pur sapendone molto. Rimasi folgorato dalla visione del film di Christopher Hampton “Carrington”, di quell’amore mai materializzato, il “matrimonio bianco” tra il saggista inglese e la tormentata pittrice.
Avevo realizzato un bozzetto mentale di chi fosse attraverso le pagine diaristiche di Virginia Woolf. Quindi capirete l’emozione che mi ha posseduto nel poter leggere qualcosa di tanto intimo e privato come una lettera scritta di suo pugno per restituire alla mia vaga evocazione stracheyana dei confini più solidi.
E non sono stato disatteso.
A curare e a tradurre questo volume sono stati due grandi intellettuali contemporanei: Chiara Valerio e Alessandro Giammei.
In questo articolo:
TI BASTA L'ATLANTICO?
DESTINAZIONI GEOGRAFICHE E INTIMISMO
IL MATRIMONIO SFIORATO
I CURATORI DELL'ESPERIMENTO DELLO SCAMBIO EPISTOLARE
TI BASTA L’ATLANTICO? cosa lega Virginia Woolf a Lytton Strachey
La corrispondenza tra i due scrittori, che copre il periodo tra il 1906 e il 1931 (Lytton morirà nel gennaio del 1932 e nel 1913 non ci sono lettere a causa della malattia di Virginia Woolf n.d.r.) ne disegnano anche la cronistoria di un’amicizia lunga e duratura.
Laddove si ritrova la figura di Virginia Woolf, poetica e flusso di coscienza, incertezze e lamentele, picchi di euforia e noie costanti, nascerà nella maggior parte dei lettori italiani un primo approccio con quell’uomo magro e barbuto, arguto e gracile.
Così il saggista e biografo omosessuale che visse a fianco ad una delle pittrici più controverse del suo secolo si rivela lettera dopo lettera, francesizzandola qua e là, colpetti di frasi come impronte digitali che ne affermano la personalità.
Un florilegio postale che descrive l’intimità e il legame tra Virginia e Lytton anche attraverso i numerosi inviti per il tè (spesso mai esistiti), i pettegolezzi, la letteratura.
I toni intimisti vengono limitati dalla possenza letteraria dei due inglesi. Trattengono la penna pubblica anche all’interno del loro privato, in quell’essere l’uno il mittente dell’altra. Non abbasseranno mai la guardia, resteranno fedeli al copione degli intellettuali, stima e invidia, rispetto e dispetto, missiva dopo missiva, creando, forse inconsciamente, la loro stessa mitologia.
DESTINAZIONI GEOGRAFICHE E INTIMISMO in TI BASTA L'ATLANTICO?
Scrittori in movimento, che traslocano, che viaggiano, che soggiornano. Sussex e Londra, Cornovaglia, Monk’s House (dove Virginia aveva la famosa “Room of one’s own), The Mill House, Rodmell. Oltremanica: Italia, Francia.
Case in campagna, case a Londra, vicini di cui “s”parlare. La natura britannica come scenografia, pioggia e nebbie sopra, verde e fango sotto; la società inglese come comparsa, edoardiani precocemente estinti che trattengono stantie norme vittoriane.
Lytton ha un notevole successo immediato. La carriera di Virginia ha un inizio timido. Lei ne è invidiosa. Non tarda a dirglielo e non va per il sottile. La vita domestica e pubblica di entrambi è illuminata, o forse sarebbe meglio dire dominata, dalla scrittura. Si misurano in letture, calcolano guadagni in ghinee e spese in scellini. Hanno sempre qualcosa da raccontarsi, anche quando si annoiano.
Le lettere li tengono legati nella distanza fisica. Virginia insiste a volerlo incontrare in più di una missiva. Non si bastano mai. A seguito di un incontro Lytton le scrive che “Ti ho vista per così poco tempo l’altro giorno: un assaggio che mi ha solo reso più affamato” (lettera – venerdì 8 novembre 1912 – The Chestnuts, East Esley, Berks).
Si scatenano parlando dei restanti componenti del Bloomsbury Group. Li tratteggiano con devota intimità. I nomi altisonanti per i lettori sono per loro questo o quell’altro evento, discusso sulla carta con confidenza. Sono registi delle proprie esistenze, sceneggiatori del loro tempo e artefici della loro stessa mitologia. Eppure, ci si potrebbe anche ritrovare in loro: nell’immagine che mi è intimamente famigliare, quando Virginia Woolf afferma “Voglio un fuoco e un silenzio da poltrona, e ore di solitudine” (Lettera del 20 novembre 1908) o nell’emozione di Lytton che il 3 gennaio 1909 scrive “Parlando di Grandi Autori, da quando sono arrivato ho visto due volte Henry James e ne sono rimasto immensamente colpito. Intendo visto solo da lontano, magari lo conoscessi!”.
IL MATRIMONIO SFIORATO fra Virginia Woolf e Lytton Strachey
C’è un particolare estratto di lettera che Lytton invia al fratello James il 9 marzo 1909, dove viene rivelato che Lytton chiese a Virginia di sposarlo e lei aveva accettato. Subito pentitosi, per fortuna viene fuori che, l’allora Stephen, non ne fosse innamorata. Come certamente tutti sapranno, Virginia Stephen sposerà Leonard Woolf e ne prenderà il cognome. Per annunciare il loro fidanzamento inviano a Strachey un curioso messaggio “Ha! Ha!” datato 6 giugno 1912. Se quel messaggio fosse stato inviato oggi, con molta probabilità sarebbero stato due emoji con le lacrime agli occhi per il troppo ridere. Un altro amore casto (e caustico) di Lytton, che pretende la mente e l’anima, non provando vibrazione alcuna per la carne. E Virginia ricambia questo amore allo stesso modo.
La loro amicizia e la loro corrispondenza continueranno fino alla morte di Strachey. Due grandi menti, dall’imponente statura intellettuale racchiusi in gusci di fragilità. Lytton di salute cagionevole; Virginia tormentata da una malattia mentale e da crisi che spesso la metteranno al tappeto, impedendole perfino di fare la cosa che amava di più: scrivere.
L’ESPERIMENTO DELLO SCAMBIO EPISTOLARE fra i curatori CHIARA VALERIO E ALESSANDRO GIAMMEI
Chiara Valerio e Alessandro Giammei indossano letteralmente i panni dei due autori, ricalcandone lo scambio epistolare. Valerio in Italia, Giammei in America. Tradurranno le lettere, lei di Virginia, lui di Lytton. Se le invieranno per email, in ordine, lettera dopo lettera, una volta che dall’inglese la trasporteranno nella lingua italiana.
Separati da quell’Oceano Atlantico presente nel titolo, quello per cui Virginia impiegherà un’ora (o forse dieci minuti) per deciderne il colore (brividi di verde e viola) e lui in seguito le chiederà se quell’Atlantico le basti.
Un cosplay in tempi di Coronavirus, che attraverso spazio, tempo e corpi.
Se si potesse crearne un gioco mi candiderei per interpretare un altro eminente del Bloomsury: Edward Morgan Forster, ma questa è un’altra storia.
"TI BASTA L'ATLANTICO? Lettere 1906 -1931"
Edizione Nottetempo
ISBN 9788874527700, 9788874529292
Data di pubblicazione: 25-03-2021
N. Pagine: 276
Formato libro: 14×20
Traduzione di Chiara Valerio e Alessandro Giammei
https://www.edizioninottetempo.it/it/ti-basta-l-atlantico-lettere-1906-1931