Ragazzi di Bambù di Mitali Perkins, Atmosphere Libri

Ragazzi di bambù, dell’autrice indiana Mitali Perkins, è stato inserito tra i dieci migliori libri per ragazzi dalll’American Library Association. Questo riconoscimento non è un caso: la Perkins descrive la situazione politica e militare della moderna Birmania (conosciuta internazionalmente come Myanmar) tramite la storia di due giovani, divisi dalla guerra ma uniti nell’animo. Chiko è un ragazzo birmano, ama leggere, sogna di diventare insegnante, ha il padre in carcere per essersi opposto al governo e si ritrova costretto ad arruolarsi per la guerra contro le minoranze etniche birmane. Tu Reh è un giovane che appartiene alla tribú Karenni: combatte per la sua minoranza dopo aver visto i soldati birmani distruggere i loro villaggi.

Chico e Tu Reh, raccontano in prima persona la loro storia: nella prima parte il lettore si immerge nei pensieri di Chico, tenero e sognatore, con la fotografia del padre e della sua amata sempre in tasca, con l’angoscia e i maltrattamenti sul campo, con la sorprendente amicizia con un ragazzo di strada, Tai,  al quale insegna a leggere e tramite il quale scopre il coraggio;  nella seconda parte il narratore diventa Tu Reh, un giovane pieno di rabbia, desideroso di uccidere, fare giustizia, che salva Chiko, riscoprendo la compassione, il perdono, la giustizia. I “ragazzi di Bambú” sono l’essenza della vita politica di oggi, divisa in partiti, fazioni, guerre, poteri, spartizioni. Chiko e Tu Reh sono distanti ma allo stesso tempo vicini, nel loro amore per la famiglia, per la vita umana, al di sopra di qualsiasi fazione politica.

Il bambù è sempre in primo piano: è alto e resistente, in mano a Tu Reh, che spesso lo punta sul pavimento, è rassicurante e protettivo nella visione di Chiko. «Stiamo ancora tenendo la canna di bambù come fosse un ponte. Lo usa anche come combustibile, ricordi? E ci ricaviamo medicine. Cestini. Case. Zattere. Tante, tantissime cose. Ecco perché voglio continuare ad essere come il bambù, Tu Reh. Voglio avere tanti scopi. Non essere usato per uno soltanto.»

Il romanzo di formazione della Pekins ricorda la profondità e l’autenticità di L’amico ritrovato, dell’autore tedesco Fred Uhlman, che descrive la storia d’amicizia di due giovani durante la Seconda Guerra Mondiale: uno ebreo e l’altro tedesco, si ritrovano legati anche se divisi dai lati opposti delle barricate. La stessa umanità e forza interiore la ritroviamo nei protagonisti del romanzo della Perkins che nella loro amicizia esprimono l’inutilità della guerra, delle divisioni di razza, terra, religione. L’autrice usa un linguaggio scorrevole e semplice, adatto per i giovani ma profondo e intenso anche per i più grandi, che tocca il cuore del lettore sui temi della vita, sui valori essenziali del genere umano, sulla tolleranza, il conflitto, l’odierna lotta che viviamo giorno dopo giorno, senza trovare via d’uscita.

La Birmania è oggi ancora un paese ferito: dal 1949, un anno dopo l'indipendenza della Birmania dall'impero britannico, i Karen, una delle minoranze etniche, hanno iniziato una lotta per la propria autonomia e le proprie tradizioni, minacciate dal regime militare che controlla il Paese dopo il colpo di Stato del 1962.  Proprio per combattere questi "ribelli", il governo birmano ha cominciato ad arruolare con la forza nell'esercito anche ragazzi giovani, come Chico e Tai.

Ad oggi la Birmania ha il novanta percento della popolazione al di sotto della soglia di povertà, il sistema sanitario è il secondo peggiore al mondo, circa il dieci percento dei bambini muore prima dei cinque anni e il tasso di alfabetizzazione è crollato di anno in anno. I militari controllano tutto e le minoranze etniche sono torturate e uccise. Migliaia di persone fuggono verso la Thailandia dove vivono circa 140.000 rifugiati (2010).

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