Maurizio Rossi, L’ALDILÀ DEL CONFINE, Aletti Editore

Si potrebbe definire un fantasy, il romanzo di Maurizio Rossi L’aldilà del confine, ma si tratterebbe probabilmente di un’etichetta riduttiva, per un’opera maturata negli anni, cresciuta accanto all’autore mutuandone esperienze, compagni di viaggio e credenze.

La storia di Maurizio, Dalila, Mirko, Niccolò è una piccola e fantasiosa zattera che naviga nelle acque di una realtà minima, osservata nei suoi aspetti più quotidiani. Durante la lettura, pagina dopo pagina si possono assaporare i cambiamenti che avvengono nei personaggi, la crescita cui ciascuno di loro va incontro con le esperienze e la maturità dei loro pensieri, sempre espressi chiaramente.

Maurizio Rossi narra le avventure di un giovane adolescente che porta il suo stesso nome. Tutto ha inizio nel corso di un funerale, durante il quale Maurizio è preso per mano da un bambino di nome Niccolò e accompagnato oltre una porta, attraverso lo spazio e il tempo. Maurizio si ritrova così in un mondo identico a quello che abitava prima nella forma e nell’aspetto, ma abitato da persone totalmente diverse e sconosciute, tranne una. Scopre così di essere finito, per mezzo del piccolo traghettatore, in una specie di limbo nel quale i morti prematuri vanno a terminare, inconsapevoli, i loro giorni di “non vita” in attesa di morire realmente.  Cos’altro si nasconde dietro quel traghettatore e in che modo è riuscito a passare quel confine? Cosa si nasconde dietro le dinamiche e l’equilibrio dei due mondi nei quali le stagioni e il giorno e la notte sono opposti?

L’aldilà del confine è un racconto fantastico avvincente, dunque, ma non solo. Lo scenario del piccolo paese di provincia offre un ulteriore livello di lettura, costringendoci a vestire i panni dell’adolescente che per guadagnarsi la stima e l’approvazione dei coetanei prevarica il più debole, schernisce il passante, addita e pregiudica il destino di un povero forestiero, condannandolo senza possibilità di appello, almeno apparentemente.

L’opera è divisa in venti capitoli, ciascuno dei quali ha un titolo originale, come a fare di ognuno una storia a sé stante. Il ritmo incalzante è spesso ricco di suspense grazie alle inaspettate dinamiche tra i personaggi, le premesse fantasiose e i seguiti tragicomici. Le descrizioni minuziose e dettagliate dirigono costantementel’immaginazione del lettore, che si materializza nei luoghi e accanto ai personaggi dei quali riesce a scorgere anche i più piccoli difetti.

Quando ho preso questo libro in mano l’autore ha sussurrato: “La mia storia sta per essere rivissuta”, con un sorriso di soddisfazione. Ora posso rispondergli che aver indossato i panni di Maurizio è un esperienza che va vissuta.

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