Matrix di Lauren Groff @ Bompiani: il labirinto dell’essere donne

Certo non è facile ambientare una storia femminista durante l’Alto Medioevo. Il pericolo dell’anacronismo, dell’eccesso di pressione, incombe sempre. Si rischia di stonare, di anticipare in modo goffo, di perdere credibilità. Invece Lauren Groff riesce, con il suo Matrix, edito da Bompiani, a superare la sfida e a dimostrare il potere delle donne, sempre vivo e credibile ovunque sia collocato. Ci sono guerra, sesso, sfida, morte, ambizione e meraviglia, all’interno di un monastero medievale che è anche labirinto e mondo altro.

Matrix: la giovane Marie

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MATRIX- COPERTINA

La protagonista del romanzo, Marie, allude ad una figura storica, Marie de France, poetessa e guerriera, capace di sfidare la chiesa maschile e di affrontare, come la vediamo fare, sfide meravigliose e anche di esplorare una sessualità omoerotica pericolosa ed incantevole. La vediamo ragazzina sgraziata, troppo alta e troppo forte per essere bella, bandita dalla corte di Francia per un monastero miserabile, pieno di monache affamate e malate di un virus polmonare.

L’allontanarsi dalla corte francese la precipita nella disperazione: non ha vocazione, il convento dove si reca è gelido e miserabile, e deve spezzare il legame con la regina Eleonora, bellissima, icona di femminilità e di pericoloso fascino, di cui è da sempre innamorata. Ma il contatto con le altre suore e la capacità creatrice e imprenditrice fanno presto a mutare la bambina sgradevole e disperata in una capitana del monastero, del gruppo e della propria vita. La diciassettenne disperata diventa una generalessa coraggiosa, capace di prendere in mano la situazione economica delle suore e farla virare al meglio, capace anche di concepire progetti grandiosi: per esempio, creare una comunità femminile isolata dal mondo, far sparire, inghiottire la strada che porta al monastero costruendo un labirinto, affinché nessun intruso di sesso maschile possa insidiarne la purezza.

Matrix: la magia realizzata per mano delle donne

Sono le suore a farlo: a creare macchine efficienti, a disboscare, a spianare, a concepire e realizzare, ed ecco il paesaggio si muta e la magia diventa reale, e lo diventa per mano femminile. Una metafora che diventa viva, uno dei punti più intensi di un romanzo bellissimo.

La forza di Marie è insieme intelligente, profondamente ambiziosa ed estremamente femminile: diventa cura, per le altre suore che ne condividono il percorso e le vittorie; diventa però oscura e insidiosa, in grado di usare espedienti maschili per affermarsi. All’indomani della battaglia che ha scacciato i nemici, i popolani aggressivi che intendevano assalire il monastero, Marie, “in sella alla sua cavalla, conduce i carri nella città addormentata. Giunta nella cattedrale, fa scoperchiare l’ossario e sistemare i feriti in mezzo ai morti, nella stanza gelida che odora di chiuso. Prima di andarsene, toglie i cappucci agli intrusi e li fissa torva dall’alto a uno a uno: vuole che si ricordino del suo viso nel ripensare in punto di morte ai loro gravi peccati”.  Una terribile, intelligente e crudele manifestazione di potere.

Matrix: di stile e di immagini

E anche la scrittura è particolare e potente. Evitando la scansione tradizionale di un romanzo storico, tagliando ai minimi termini il dialogo diretto e approfittando spesso dell’indiretto libero, il libro prende il suo passo particolare, parte lento per costruire la figura della giovane Marie, vista in flashback fin da bambina, macchiata dal peccato della nascita illegittima, ultima rampolla di una stirpe di amazzoni partite baldanzose in Crociata, eppure infinitamente tenera quando si innamora in modo irrimediabile di Eleonora, una vera e propria madonna da amare da lontano, ma per l’eternità. Poi la narrazione prende a galoppare, battendo forte il ritmo di una guerriera: “sembra ormai che Marie sia sempre in lotta, che non ce la faccia a tenere il passo. Più a lungo rimane nell’abbazia, più il tempo fila veloce”. Lo stile si tende e si contrae, su un tono di base classicamente formale, narrativamente equilibrato, nel quale si inseriscono immagini potenti: i sogni mistici, le visioni, che scendono su Marie e che vengono riferite con la cura di un miniatore esperto di alberi antropomorfi, in sfondi d’oro e in dame vestite di colori teologali.

E anche, più sottilmente, più allusivamente, le visioni dell’amore: le labbra di Nest che sanno di “miele, terra, erbe”, l’apparizione di Avice, così bionda da far tremare l’aria di chiarezza, come qualche tempo dopo avrebbe scritto Cavalcanti. Queste sante donne sono ancora donne e l’amore ha molte declinazioni – ed una sola. E il suo tormento non muore mai.

Matrix: una donna, un labirinto di domande

Come Marie bambina era innamorata appassionatamente della regina intravista una notte in un accampamento in guerra, così Marie badessa, piena di privilegi e di prestigio, è tormentata in pari livello dall’ambizione e dall’amore. Le grandi domande del libro si muovono proprio su questa constatazione. Che significa essere donna in un momento in cui la gestione del potere e dell’amore socialmente accettato è in mano maschile? E ci sono differenze, poi, nello scorrere dei secoli? Che significa essere donna? “Santa, santissima, una santa”, definisce Marie la cuciniera, nel momento dell’agonia della potente badessa. Ma la nuova lavandaia le si oppone e dichiara “di aver sentito in giro che in realtà non c’era nessuna donna sotto la grossa tonaca della vecchia badessa, che non era una donna, no”, ma soprattutto dice che la vecchia badessa Marie doveva essere una strega oppure il diavolo che aveva assunto sembianze di suora. Qualcuno ha per caso dato un’occhiata sotto il velo e visto se aveva le corna?”

Matrix: il labirinto dell’essere donne

Un libro sui segreti, i meandri, le contraddizioni dell’essere donna: epico e intimo, e coinvolgente. E la risposta al dilemma è insieme visiva e intuitiva: essere donna è un labirinto, proprio come quello che un gruppo di donne costruisce per proteggersi e che le simboleggia con evidenza insuperabile, senza svelarne il mistero, e anzi sostenendolo per pagine e pagine e per i tempi a venire. 

CASA EDITRICE: Bompiani

AUTRICE: Lauren Groff

COLLANA: Narratori Stranieri

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2022

PREZZO: euro 19,00

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