Il libro protagonista di questa recensione si intitola Lenin. La Formazione di un rivoluzionario (1870-1904), volume I, scritto da Guido Carpi ed edito da Stilo Editrice.
In questo articolo:
- Alla scoperta dell’autore
- Al di là del trattato: un romanzo di formazione
- Il letterato e il militante politico universale
- Lenin e Tolstoj: la comprensione del presente
- Stile e linguaggio
Contenuti
Alla scoperta dell’autore
L'autore di questo romanzo, Guido Carpi, è professore ordinario di Letteratura Russa presso l’Università di Napoli L'Orientale. È inoltre direttore del Centro di Cultura Russa presso questa stessa università e membro dell'Associazione Italiana Slavisti. Sono molto conosciuti i suoi studi su Dostoevskij e quelli relativi alla storia delle ideologie russe. Ha pubblicato numerosi saggi, articoli, monografie e traduzioni sia in lingua russa che italiana, fra le quali una Storia della letteratura russa (Roma, 2016), una Storia del marxismo russo (Mosca, 2016), una Breve storia della Rivoluzione Russa (Roma, 2017) e, con altri autori, una biografia di Iosif Stalin: Il minotauro e la cipolla (Firenze, 2019).
Al di là del trattato: un romanzo di formazione
Innanzitutto, come avete appena letto, si tratta di un primo volume; ci aspettiamo dunque un seguito, anche perché il racconto si interrompe “sul più bello”. Il 1904 infatti potrebbe essere definito la vigilia di quella che passerà alla storia come Prima Rivoluzione Russa, spartiacque tra la Russia pre e post rivoluzionaria.
Non siamo di fronte a un trattato di storia come tanti, un banale saggio o ad una semplice biografia. Del resto a 150 anni dalla nascita di Lenin ce la potremmo aspettare, invece con questo libro siamo di fronte a qualcosa di differente.
L'approccio è sicuramente letterario, potrebbe essere quasi un romanzo di formazione.
Il letterato e il militante politico universale
Del resto, già nell'introduzione vediamo mettere al centro la parola “letterato”. Ma chi è questo letterato?
“…così, nel compilare le sue generalità, egli definiva la sua occupazione principale. E noi lo prendiamo in parola: la cultura in cui Lenin si forma è permeata di profondo impegno democratico e civile in un contesto censorio e repressivo di durezza sconosciuta nel resto d’Europa, per cui letterato significa non solo, e non tanto, “uomo di lettere”, “studioso”. […] è dunque il letteratocolui che identifica, analizza e interpreta i processi evolutivi del Paese e costruisce ipotesi su come si debbano comportare i soggetti singoli o collettivi coinvolti, in che direzione essi possano muoversi e per diventare cosa”.
La cultura letteraria è al centro della formazione politica di Lenin ma non solo. La vita di Lenin è dedicata alla formazione della militanza, del presente e del futuro.
Del resto l'autore ci dice: “In Russia il letterato travalica di continuo il confine fra la produzione di ‘storie’ (quale che sia in esse il tasso di fiction esplicita), la predicazione e un diretto vissuto che spesso assume la forma di un qualche tipo di militanza”.
Le persone, il proletariato, devono essere formate affinché diventino dei militanti politici universali. Devono diventare capaci di destreggiarsi nelle difficoltà del mondo, di poterlo trasformare, di prendere coscienza di ciò che accade e assumersi il coraggio di compiere la rivoluzione.
Il volume prosegue con il ripercorrere la formazione di Lenin, la sua famiglia (il melting pot delle steppe), i vari episodi che hanno caratterizzato la sua vita in età giovanile. Vi è inoltre la narrazione del suo percorso formativo (a tratti un po' tumultuoso, soprattutto nel periodo accademico), ci vengono elencate le sue letture fondamentali per la sua crescita, le tappe del suo attivismo politico e inoltre ci viene descritto, in modo originale e ironico, il suo stile e il suo carattere.
Lenin e Tolstoj: la comprensione del presente
Gli aspetti più interessanti di quest'opera, oltre alla centralità del concetto di letterato sono almeno altri due. Il primo, che non si discosta molto dal tema letterario, lo troviamo in chiusura, ovvero il parallelo che l'autore ci presenta tra Lenin e Tolstoj. Entrambi derisi e criticati dai loro contemporanei, sono poi risultati fondamentali per la comprensione del loro presente e, in un qualche modo, anche del percorso che ha portato alla nostra contemporaneità leggendo, nelle loro opere, l'interpretazione della realtà e del “mondo”.
Stile e linguaggio
Il secondo aspetto è quello dello stile e del linguaggio che utilizza Carpi nella sua scrittura. La lettura di questo libro è scorrevole e gradevole, ricca di termini giovanilistici che rendono il testo interessante e ironico, tanto da far sembrare quegli anni molto più simili all'oggi di quanto potessimo pensare (pensate solo al fatto che scopriamo che i famosi “meme”, che tutti noi vediamo sui social oggi, esistevano già allora, attraverso i mezzi di comunicazione esistenti all'epoca).
A livello stilistico possiamo dire che siamo di fronte a una forma espressiva diretta, schietta, essenziale, diversa dal linguaggio accademico che tutti noi immaginiamo (e che magari abbiamo conosciuto e affrontato).
Nell'attesa della seconda parte, sperando che arrivi, non perdetevi questa!
CASA EDITRICE Stilo Editrice
AUTORE Guido Carpi
COLLANA Pagine di Russia
ANNO DI PUBBLICAZIONE 2020
PREZZO euro 16,00