Interpretare i percorsi che nei dei decenni hanno attraversato i rapporti tra le diverse associazioni di stampo mafioso e la politica, le istituzioni, la società nel suo complesso, non è un’operazione scontata per i non addetti ai lavori. Come non è scontato che chi, invece, quei rapporti abbia ben chiari nella mente, sappia ricostruirli con un linguaggio accessibile ad ogni tipo di lettore. Ivan Vadori, ci è riuscito.
Con il suo primo libro, La Voce di Impastato, edito da Nuova Dimensione e presentato per la prima volta nel maggio del 2018, in occasione del quarantesimo anniversario dell’omicidio del giornalista Giuseppe Impastato (9 maggio 1978), Vadori, già regista dell’omonimo documentario, aggiunge un tassello fondamentale alla resistenza della memoria, necessario per comprendere il fenomeno mafioso in tutte le sue manifestazioni passate e attuali.
E’ un libro doloroso, che con una scrittura semplice e al contempo efficace ripercorre pagine tragiche della storia italiana, ma è anche un invito alla conoscenza e all’analisi come strumenti di contrapposizione ad un metodo che è culturale oltre che criminale.
Ci si aspetterebbe un libro incentrato sulla persona di Giuseppe Impastato, meglio noto come Peppino, ed in parte sicuramente lo è, ma è soprattutto una ricostruzione della storia delle organizzazioni criminali di cosa nostra, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita, che parte dalle origini e arriva ai giorni nostri, mettendone in evidenza la costante capacità di adattamento e radicamento nella società.
Ed è così che il legame tra Peppino Impastato, la Cinsi degli anni ’70 e Mafia Capitale, diviene nitido.
L’autore non traccia alcun filo tra gli eventi, si limita ad indicarlo, lì dove è sempre stato, in quella mafia che cambia forma, ma mafia resta, che apparentemente si placa, per plasmarsi di nuovo e trovare nuovi interlocutori.
Una ricostruzione di questo tipo ha richiesto, senza dubbio, un notevole impegno di approfondimento degli eventi riportati oltre alla ricerca del giusto taglio da dare al testo per evitare di spaventare i lettori meno vicini al lessico giornalistico. Il numero di pagine del volume (224), rassicurerebbe anche il più timido degli interessati all’argomento, eppure, leggendolo non si ha la percezione di una sintesi, tutt’altro.
La precisione nell’utilizzo e nell’indicazione delle fonti, l’estensione della linea temporale lungo la quale si collocano gli eventi a cui si riferisce, rendono quello di Vadori un lavoro completo ed esaustivo, a cui va riconosciuto il pregio di una chiarezza espositiva che non cede alla retorica.
Si tratta di un libro essenziale, che parte dagli uomini per raccontare i fatti, affidando parte della narrazione alla testimonianza di alcuni dei protagonisti dell’antimafia, che con ruoli e da prospettive differenti, quotidianamente portano avanti battaglie di legalità, civiltà e democrazia.
Tra le voci intervistate in un tempo lungo sei anni, accanto a quelle dei familiari di Peppino Impastato ( il fratello Giovanni Impastato, la cognata Felicia Vitale Impastato e la nipote Luisa Impastato – presidente di Casa Memoria), troviamo quelle di Salvo Vitale – coautore di Radio Aut e amico di Peppino Impastato, dei giornalisti Lirio Abbate, Antonella Mascali Sandro Ruotolo e Monica Zornetta , i magistrati Gian Carlo Caselli e Franca Imbergamo , il presidente di LIBERA Don Luigi Ciotti, la responsabile “Ciuri di Campo” bene confiscato a Cinisi Elena Ciravolo, il poliziotto della squadra Catturandi di Palermo I.M.D., lo scrittore Carlo Lucarelli, Giovanni Paparcuri – autista del magistrato Rocco Chinnici e responsabile del Museo Falcone Borsellino di Palermo, gli storici Anna Puglisi e Umberto Santino, Danilo Sulis – presidente Rete 100 Passi.
La loro voce diviene volto ed espressione grazie alla sensibilità del progetto fotografico realizzato da Elia Falaschi, che nel libro è proposto in forma di appendice al testo scritto.
Si tratta di scatti dal forte impatto, che attraverso l’utilizzo del bianco e nero attraggono l’attenzione dello spettatore verso lo sguardo nitido e fermo dei soggetti catturati dall’obiettivo.La mostra fotografica, che sta continuando a girare per l’Italia, si articola in tre progetti complementari: i ritratti “Vedo Sento Parlo …Sono”, i ritratti a taglio reportage “I Volti del Coraggio” e una documentazione suoi luoghi chiave della vita di Peppino Impastato e continua ad essere allestita in tutto il territorio nazionale.
LA VOCE DI IMPASTATO è un prezioso strumento di formazione sul tema dell’antimafia, adatto anche a un pubblico più giovane che per ragioni anagrafiche non abbia familiarità con alcuni nomi od eventi. Il lettore non viene sopraffatto da date, nomi, fatti e dai loro collegamenti, ma, come succede ai visitatori di Casa della Memoria, si siede, ascolta e al termine dell’esperienza è più consapevole.
Esattamente ciò che accadde all’autore, il quale nell’introduzione racconta di come nell’ottobre del 2006 la sua vita sia cambiata dopo l’incontro con Giovanni Impastato proprio a Casa della Memoria. Un luogo di verità e cultura, nato tra le pareti della casa della famiglia Impastato, grazie alla ferma volontà della madre di Peppino, Felicia Bartolotta Impastato, la quale, dopo l’uccisione del figlio, ha aperto la sua casa a tutti coloro che volevano conoscerne la storia ed ai ragazzi diceva che avrebbero dovuto studiare, perché la mafia si combatte con la cultura e non la con violenza.
Questo messaggio è il punto di partenza e il punto di arrivo de LA VOCE DI IMPASTATO: conoscere significa riconoscere. Riconoscere soprattutto chi, con le proprie azioni e scelte, costantemente si impegna affinchè i valori della società civile non vadano persi. Riconoscere il nostro ruolo nell’ingranaggio, riaffermando quegli stessi valori anche nelle semplici esperienze quotidiane.
Non a caso le ultime pagine del libro sono dedicate alla storia del ricercatore universitario Giulio Regeni, la cui eticità, curiosità e senso di giustizia sembrano restituirci l’eco della voce di Peppino. D’altra parte, secondo la definizione enciclopedica, l’ eco è quel fenomeno acustico per il quale un suono, riflettendosi contro un ostacolo, torna a essere udito nel punto in cui è stato emesso. In questo caso, quel punto, è la ricerca della verità.
Info:
LA VOCE DI IMPASTATO
EDITORE: Nuova Dimensione
AUTORE: IVAN VADORI
FOTOGRAFIE: Elia Falaschi
COLLANA: Dossier
ANNO DI PUBBLICAZIONE: Maggio 2018
PREZZO: 16,50 euro