LA RAGAZZA CHE NON SAPEVA PIANGERE @ NERO PRESS EDIZIONI: Vittime del proprio gioco

La gente è convinta che Carotina non pianga mai per una sorta di pudore, uno sforzo di volontà. Per tigna insomma, ma non è così. È che le cose che agli altri provocano tristezza, disperazione e pianto, a lei la fanno solo incazzare. Ma incazzare di brutto. È un tipo di rabbia diversa la sua, Il battito cardiaco si calma e la mente si affila. Carotina non piange, non va in confusione, non si abbandona alle emozioni. Carotina diventa cattiva.”

In questo articolo:

LA RAGAZZA CHE NON SAPEVA PIANGERE Carotina, o della rabbia salvifica

“Ha bisogno di schiarirsi le idee. Alla svelta, perché l'unica cosa di cui è sicura è di essere nella merda fino al collo”, poco ma sicuro, e dalle prime righe del prologo lo resterà per tutto il racconto la nostra protagonista, detta Carotina per via dei capelli – la ragazza che non dice mai il suo nome e che non piange mai – ma non per pudore, sia chiaro, è “che le cose che agli altri provocano tristezza, disperazione e pianto, a lei la fanno solo incazzare. Ma incazzare di brutto”. E per fortuna, perché la sua rabbia è pura rabbia salvifica.

LA RAGAZZA CHE NON SAPEVA PIANGERE: la trama tra buio e luce, una storia dalle tinte thriller

Il sottilissimo velo che separa buio e luce, vittime e carnefici, ci permette di vedere attraverso una mente malata e i tanti dolori di tutti quelli che vengono a trovarsi coinvolti, dolori prima infantili e adolescenziali, dolori che si fanno adulti e consapevoli: tutti crescono in questa vicenda, nel bene, poco, e nel male, tanto.

Un famoso fotografo con una tecnica sua, che ha rinominato luminanza zero, nessuna modella professionista nel suo atelier della morte, non è il corpo che conta ma immortalare l'anima, diventa suo malgrado protagonista di un gioco, come se in passato non fosse già stato, troppe volte, protagonista di sofferte vicende di paura, violenza, morte e spettri, che poi proietterà sugli altri.

Due gruppi di adolescenti morti di noia nella provincia abruzzese decidono così di introdursi a casa del noto fotografo, per motivi ben diversi, il primo gruppo per il gusto di ricreare una scena da film horror, per il gioco di fargli paura; il secondo per vendetta; non sono affatto consapevoli del pasticcio nel quale si sono andati a infilare.

Lui non è la brava persona che può sembrare e lo scopriranno a loro spese, diventando le vittime del loro stesso gioco. Come nelle migliori storie dalle tinte thriller e horror, la sua naturalmente è una isolata casa nel bosco e quella notte c'è nel cielo un disperato temporale estivo, una vera e propria apocalisse per certi versi, la fine di un mondo.

LA RAGAZZA CHE NON SAPEVA PIANGERE: un puzzle costruito con grande efficacia narrativa

La realtà non è quasi mai come uno se la immagina, ogni breve capitolo ha il tuo titolo, una piccola luce sul buio, un breve lampo, in questo racconto dove piano piano colleghiamo tutti i pezzi del puzzle fino al tragico svelamento. Non si scherza col fuoco, che in questa storia non è neppure purificatore, come conforterebbe credere.

Nonostante ad alcuni dei personaggi siano dedicate poche righe si ha la sensazione che le parole siano scelte minuziosamente, per farci entrare, attraverso il loro sguardo, nella loro anima, anche se per pochissimo, viviamo le loro sensazioni, ci ritroviamo nelle loro paure, nei ricordi, nei pensieri: sono personaggi che ci sfidano, se ci diamo la possibilità di identificarci, ci fanno magari scoprire che i nostri sentimenti sono meno nobili di quanto non sperassimo.

E se l’uomo nero esiste …

Adolescenti violenti e persi, ognuno con le sue fratture emotive e fisiche, una generazione rotta dentro e fuori, il dolore corporeo e visibile che si fa simbolico del dolore intimo, tanti segreti opprimenti, tanta sporcizia esteriore e interiore, una estate afosa, l'uomo nero che esiste davvero, le risse, le ferite aperte e brucianti, una telecamera nascosta, un'amicizia che vorrebbe essere amore, un amore che cerca di rinascere, e poi le provocazioni, uno stupido scherzo, i colpi di scena, uno sguardo cinico, a volte impietoso, che ha più gusto per il grottesco che per l'horror, niente retorica ma solo tanta spietata realtà, ecco, se cercate tutto questo è senza dubbio il romanzo che fa per voi. Da bere tutto d'un fiato.

EDITORE: Nero Press

AUTORE: Massimiliano Gizzi

COLLANA: Intrighi

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2020

PREZZO: euro 13,00

 

 

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