Io, Specchio dei tuoi occhi malati – Dialoghi e cadenze con anime sperse di Elia Carsen @ Ledizioni: Amore e Psiche in gioco

Pubblicato nel febbraio 2021 da Ledizioni, Io, Specchio dei tuoi occhi malati di Elia Carsen è la metafora di uno specchio posto di fronte a sei donne intrappolate in mura soffocanti, riflette i loro occhi dai quali traspare un universo esistenziale tormentato dalla passione carnale e cerebrale, che le unisce idealmente e che va a infrangersi contro la loro serenità solo apparente giacché simulata.

In questo articolo:

  1. Un uomo e sei donne: un intrigo fra musica e sensorialità
  2. Il linguaggio: ricerca del significato sottile
  3. Elia Carsen, è o non è?
  4. Un libro di altri tempi

Un uomo e sei donne: un intrigo fra musica e sensorialità

Un uomo probabilmente compagno di avventure di Gabriele D’Annunzio, oppure molto avvezzo alle giravolte linguistiche del Vate è al centro di questa narrazione. Un uomo non banale, non ordinario, forse non compreso fino in fondo da chi gli è intorno, forse non reale, forse addirittura narratore per conto di un terzo.

Il primo approccio al racconto è intrigante, dove l’intrigo è costituito soprattutto dal comprendere sei donne, chissà se realmente conosciute dall’autore o semplicemente immaginate in un viaggio sensuale e mentalmente orgasmico. A seguire i dialoghi poi le cadenze, in un susseguirsi di movimenti che richiamano la passione per la musica ma che in realtà sono vibrazioni sensoriali che solo una lettura attenta ed autentica può portare.

Il linguaggio: ricerca del significato sottile

Non è questo un libro da lettura veloce, scanzonata, da passeggio, ma è uno scorrere di parole che va vissuto, ponderato, soppesato e lasciato sedimentare per godere i frutti di uno scrivere di altri tempi, con una forte attenzione alla ricerca delle parole e al loro significato sottile, non solo quello che possiamo trovare in ogni vocabolario che si rispetti, ma anche quello che ci viene dal suono che la parola letta porta con sé.

“Il tuo cercarti è il mio leggerti perché leggendomi ti trovo” scrive Carsen invitandoci ad un cammino che può ricordare quello di Tamino e Pamina nel Flauto Magico mozartiano, per arrivare alle frequenze del diapason, quelle che l’autore dice essere “le frequenze delle nostre anime ci librano grazie a quella cervellotica sistemazione di pesi e contrappesi spirituali plasmante la chiave del nostro volerci”.

Elia Carsen, è o non è?

A proposito di Carsen, egli non esiste, o meglio è l’alter ego di un serio professore universitario, Roberto Calvo, docente ordinario di diritto privato, noto per numerosi testi giuridici e amante della musica che qui si cimenta sotto pseudonimo in una serie di duetti amorosi che ruotano attorno alle schermaglie psicologiche dello scoprirsi nell’essere amanti oltre la banalità che la brevità testuale dell’oggi ci impone.

Un libro di altri tempi

Se volete un libro con termini standardizzati, frasi brevi e stereotipate, ordinaria prosa e scarso vocabolario, non comprate questo libro. Se, di contro, volete un esercizio di stile forse di altri tempi, più rintracciabile negli autori della prima metà del Novecento, scommettendo con voi stessi sulla vostra conoscenza del lessico e sull’intrigo che la musicalità dell’anima può portare, allora questo è il vostro libro, mai banale, ricco pur nella sua brevità.

E poi magari, arrivati all’ultima pagina, chissà se scopriremo chi sono queste sei signore che ruotano attorno alla voce narrante con sensualità e con l’intrigo di una sessualità che passa per il tocco di fioretto che una parola può portare, anche perché “nel gioco dello specchio, leitmotiv del superiore dialogare e cadenzare, che assurge a palcoscenico delle nostre anime, siamo stati vicendevolmente attori e spettatori, riuscendo così a sormontare l’ingannevole diaframma che s’interponeva fra realtà e sua rappresentazione…”.

 

CASA EDITRICE: Ledizioni

AUTORE: Elia Carsen

COLLANA: Poesia

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2021

PREZZO: euro 14,90

 

 

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