Incontriamo BESA editrice. Il suo stand è ricco di nomi di autori molto difficili da pronunciare, ma basta aprire uno dei loro libri per essere catapultati in storie ambientate in luoghi tra i più interessanti e meravigliosi del nostro pianeta.Terre ricche di storia, immerse in lussureggianti foreste ai piedi di grandi catene montuose. Luoghi ricchi di leggende e tradizioni antiche, agitati da grandi cambiamenti politici e sociali. Evocativo anche il nome di questa casa editrice che nella tradizione albanese è un precetto culturale che indica l’onore individuale, l’autorevolezza dell’uomo e la sua capacità di provvedere e tenere al sicuro la propria famiglia.
Con noi parla Matteo Sabato, ufficio stampa.
PARLACI DELLA VOSTRA SCELTA EDITORIALE.
L'interesse per i Balcani nasce a partire dagli anni ‘80, quando l’editore (Livio Muci n.d.r.) ha cominciato a frequentare periodicamente quei territori anche con soggiorni di lunga durata.
La sua prima passione è stata l'Albania. Infatti, a Tirana, Livio Muci ha fondato la sua la prima casa editrice. Nel 1995 nasce invece BESA da un’esperienza editoriale già esistente con un’altra casa editrice leccese con la quale Muci cercava di portare in Italia la letteratura albanese. Questo progetto si struttura e Besa si apre totalmente alla letteratura albanese e quindi balcanica. Allo stesso tempo, considerato il modo in cui questa letteratura si figurava negli anni ‘90, l’interesse si è rivolto anche alla letteratura migrante in lingua italiana. Si tratta quindi di autori che, arrivati nel nostro Paese, scrivono nella lingua di destinazione.
QUANTE COLLANE AVETE?
Ne abbiamo svariate. Ad esempio, la collana di narrativa: NADIR, quella di saggistica: ENTROPIE, ed infine CONTROLUCE che in realtà è anche una sigla oltre che una collana, nella quale mettiamo tutto il meglio della produzione di BESA. Abbiamo anche una collana di poesia.
Più che per collane, però, ci riconosciamo per sezioni, quindi letteratura balcanica, letteratura del bacino del Mediterraneo, letteratura migrante e letteratura di viaggio.
CHE TIPOLOGIA DI LETTORE LEGGE I VOSTRI TESTI?
"La cartina tornasole sono sicuramente le fiere come PLPL perché chi viene è sicuramente interessato a questa tipologia di letteratura. Il pubblico è veramente molto eterogeneo e molto vasto. Di solito persone che nei Balcani ci sono state o perché sono arrivate in Italia da una discendenza balcanica. Però c'è anche un pubblico molto giovane che si avvicina a questa nuova letteratura poco conosciuta in Italia.
C’è anche chi è attirato solo per la curiosità e chi, invece, per avvicinarsi alle differenti tradizioni letterarie. Perché quella dei Balcani è una letteratura molto composita ed elaborata, che si è stratificata anche sulla sua storia molto complessa e travagliata, soprattutto la storia degli ultimi vent'anni."
COME STA ANDANDO PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI QUEST’ANNO?
"I primi due giorni sono stati molto lenti, il pubblico non era quello delle grandi occasioni, diciamo, come invece a partire da ieri si sta rivelando."
PROGETTI PER IL FUTURO?
"Quello a cui stiamo cercando di dare la precedenza è rafforzare la nostra identità, cioè continuare a pubblicare letteratura balcanica e letteratura di viaggio. Altro punto sarà quello di raggiungere quelle aree dei Balcani dove c’è una grande e interessante produzione letteraria che ancora è un po' debole nel nostro Paese e che mancano nel nostro catalogo, quindi la Romania, per esempio, la Grecia e la Turchia."