Intervista a Giorgia Antonelli: LiberAria @PIU' LIBRI PIU' LIBERI

Incontriamo Giorgia Antonelli, fondatrice di LiberAria, la mattina di sabato 8 dicembre di fronte al suo stand alla fiera PLPL. Sorride, cordiale, per nulla intimidita dall’idea di farsi intervistare, sicura di sé e disponibile. Trentotto anni, una vaporosa e folta capigliatura riccia, e tante idee innovative…

PARLACI DEL TUO PROGETTO EDITORIALE “LiberAria”

“Come racconto sempre, è nata due volte. La prima volta nel 2009 quando era un progetto di Principi Attivi – Giovani idee per una Puglia migliore ed era piuttosto sperimentale: pubblicavamo in Copyleft, elaboravamo sul Print-On-Demand. Divenni più curiosa di capire come funzionasse il mondo editoriale. Avrei voluto fare il master d’editoria della Scuola del Libro, però avevo l'assegno di Ricerca che era incompatibile, così frequentai dei corsi e per tre mesi ho fatto avanti e indietro da Roma. Mi sono riassettata su quello che significava avere davvero una casa editrice indipendente e quando sono tornata ho chiuso la vecchia LiberAria. Ho cambiato la ragione sociale (il nome è rimasto lo stesso) e sono ripartita da zero con le nuove collane, con un nuovo assetto, un distributore Nazionale: Messaggerie che ci ha accolti subito, ed ho scelto di rimanere in Puglia. Puntando comunque ad avere un progetto che avesse un respiro nazionale.”

EDITORIA NEL SUD ITALIA: COME STA ANDANDO?

“Parlando strettamente della Puglia, è una regione in cui si legge poco, dove di base la maggior parte degli editori sono tutti a pagamento e che, purtroppo, sono in realtà quelli più riconosciuti dalla Regione.
Quindi si crea un po’ il nemo propheta in patria. Questo perché in realtà LiberAria viene più conosciuta e riconosciuta fuori dalla Puglia. Però mi piace l'idea di portare al Sud quello che io vado cercando altrove. Quindi oltre alla proposta editoriale abbiamo organizzato corsi di scrittura e corsi di editoria. Ci occupiamo, oltre alle presentazioni, di un format targato LiberAria, al quale lavoro assieme all’editor Alessandra Minervini, che è alla seconda edizione: si chiama Ritratto di Signore e sono incontri monografici su alcune scrittrici che ci sono piaciute. L'anno scorso erano Gertude Stein, Anaïs Nin, Colette e Jane Austen. Quest'anno invece è partito con Goliarda Sapienza, la settimana prossima affronteremo Natalia Ginzburg e infine Anna Maria Ortese ed Elsa Morante. Abbiamo riscontrato un bel ritorno di pubblico, che ci ha davvero soddisfatto. Se è vero che le donne leggono di più, ci sono anche tanti uomini che vengono a sentirci e questa cosa mi ha meravigliata. Di solito le presentazioni in qualsiasi parte d'Italia rischiano sempre di essere o deserte o poco frequentate, oserei dire che sono sempre un terno al lotto. Invece, questi incontri, che tra l'altro hanno un costo irrisorio per ripagare il lavoro dietro questi eventi, risultano con un alto numero di partecipanti, tanto da farmi iniziare a pensare che forse bisogna provare nuove modalità di raccontare i libri.
Le persone sono più interessate ad approfondire un autore invece di ascoltare la solita presentazione in cui si parla bene del libro allo scopo ultimo di venderlo. C’è un po' di reticenza.
In un approfondimento monografico, contrariamente, la gente è fortemente curiosa: vengono per sentire parlare di Gertrude Stein, poco conosciuta, e tutto questo mi emoziona molto.
Per questo motivo continuo a resistere e a lavorare al Sud.”

PARTENDO DA QUESTI PRESUPPOSTI CREDI CHE CI POSSANO ESSERE STRADE ALTERNATIVE ALLA DISTRUBUZIONE E ALLA PROMOZIONE, O PER AVVICINARE IL PUBBLICO? SEI POSITIVA RIGUARDO AL FUTURO?

“Io credo sempre che bisogna lottare. Parto da un principio: c’è chi crea le cose! L’editore è chiaramente un intermediario tra l’autore e il lettore, ma è lui che deve “formare” il gusto. Pubblicare e dare al pubblico ciò che il pubblico chiede non fa parte della creatività. La creatività è il tuo gusto di editore che vuole proporre qualcosa; è quel creare un gusto nuovo o comunque far conoscere qualcosa che prima non c’era. Anche se il primo giorno c’è solo una persona che ti segue e a cui piace quello che stai facendo, domani probabilmente diventeranno due o tre, e se lavori bene il numero è destinato a crescere. Quindi bisogna fare una progettualità che sia a lungo termine e non arrendersi anche se non c’è una risposta immediata. Perché educare alle cose nuove richiede tempo.”

TITOLO PIÙ VENDUTO IN QUESTA FIERA?

“Il titolo che ha venduto di più in questi giorni è La Rampicante di Davide Grittani che è un fresco di stampa, presentato proprio ieri. Sta piacendo, sta ricevendo ottime recensioni positive. Alla presentazione ieri mattina c’è stato un’altissima affluenza, in cui Furio Colombo ha fatto una sorta di lectio magistralis.
Parliamo di un libro che è riuscito a trattare vari temi delicati tra cui l'adozione, la donazione degli organi e il rapporto con i bambini speciali, perché “la rampicante” è Edera, una delle protagoniste del libro. Una bambina che soffre di paracusia, che sente le voci nella testa e ha un ritardo rispetto agli altri bambini.
Ecco, un lettore davanti a questi elementi potrebbe sentirsi intimorito, ma lo scrittore narra tutto questo con sofisticata delicatezza.  Come ha detto Colombo ieri, sono avvenimenti che accadono nella vita reale e possono accadere anche tutti insieme e Grittani è stato bravo a raccontarlo in un modo non sdolcinato, non scontato, a tratti perfino cinico, perché la storia è forte e tocca nel profondo. Mi ritengo molto soddisfatta.”

 PROGETTI PER IL FUTURO DELLA TUA CASA EDITRICE? CI VUOI PARLARE DELLE VOSTRE COLLANE?

“Abbiamo due collane di narrativa italiana, una chiamata MEDUSE” curata da Alessandra Minervini che mira, diciamo, a cercare “nuovi classici” della tradizione italiana, o meglio i futuri classici. L’altra è PENNE che curo io ed è la parte sperimentale della nostra casa editrice, infatti è quella in cui ci siamo concessi anche il libro di poesia di Elena Mearini “Strategia dell’addio”. Di base non abbiamo una collana di poesia però tutte le voci un po' più sperimentali le mettiamo lì e le poesie della Mearini sono davvero fuori dal coro. Cerchiamo sempre delle voci con una loro identità, quindi non quella scrittura piatta ben fatta, “da compitino” che sembra in questo momento farla da padrona nella letteratura italiana contemporanea.
Abbiamo la collana di letteratura straniera PHILEAS FOGG che all'inizio era curata da Mattia Garofalo, ma adesso da Alessandro Raveggi, e la stiamo rilanciando proprio quest’anno.
Abbiamo iniziato l'anno scorso con FARABEUF” di Salvador Elizondo e l'anno prossimo pubblicheremo un racconto di Soriano Osvaldo che si chiama “Nero il gatto di Parigi”. Pubblicheremo anche una promettentissima autrice spagnola inserita nei migliori under 35da GRANTA: si tratta di Elvira Navarro con “LA LAVORATRICE”. Poi uscirà la chicca delle chicche che è Rodrigo Fresan tradotto da Giulia Zavagna nell'autunno prossimo con “LA PARTE INVENTADA”, primo tomo di una trilogia che cerca di indagare la mente di uno scrittore. Rodrigo è molto conosciuto in America, ha vinto il premio alla carriera, uno scrittore bravissimo.”

AUTORI CHE IN GENERE TROVIAMO NELLE GRANDI CASE EDITRICI

“Fresan era stato pubblicato moltissimi anni fa da Mondadori con “I Giardini di Kensington”. Però, come spesso accade ai grandi marchi editoriali con autori eccezionali ed una produzione enorme, non riescono a valorizzarli come, invece, meriterebbero. Dopo questa esperienza è stato un po’… dimenticato e noi abbiamo lavorato per prenderlo con l’idea di pubblicare tutta la trilogia.”

SARETE NUOVAMENTE A “PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI” IL PROSSIMO ANNO?

“Sì, senz’altro, anche perché puntiamo a portare qui Rodrigo Fresan!”

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