IL TAGLIO di Anthony Cartwright @ 66thand2nd: il conflitto irrisolto dietro la Brexit

La gente è stanca. […] Stanca dei cambiamenti, stanca del mondo che gli passa davanti, stanca dell’altra gente che si prende le cose che tu e altri come te hanno fatto per loro, stanca che le si dica che sono dei buoni a nulla, stanca di sentir ripetere che quello che si credeva giusto era sbagliato, stanca di sentirsi ripetere di smetterla di lamentarsi, stanca di sentirsi dire cosa mangiare, cosa buttare, cosa fare e cosa non fare, cosa era giusto e cosa era sbagliato, tanto aveva sempre torto. Stanca di lavori da commessi nei supermercati, da magazzinieri e da guardiani nei centri commerciali. Il lavoro ha sempre consumato la gente, il calore degli altoforni, il fragore del metallo, ma questa stanchezza è diversa: è una stanchezza che il riposo non cura, è come una pestilenza che se li mangia da dentro.

In molti parliamo di Brexit senza sapere esattamente cosa rappresenti, ma soprattutto da dove arrivi, dove affondino le radici del ‘Taglio’ cui fa riferimento il titolo del libro di Anthony Cartwright, edito da 66thand2nd.

Verso la metà dello scorso Aprile ha tenuto banco nelle cronache politiche il curioso caso della pagina Facebook INPS per la famiglia, impegnata a rispondere ad una valanga di richieste di utenti quando il Reddito di Cittadinanza introdotto dall’attuale governo ha cominciato ad essere erogato, con cifre spesso al di sotto delle aspettative di chi l’aveva richiesto. Domande sgrammaticate, sfoghi, insulti, richieste contenenti involontarie autodenunce di lavorare in nero (su una pagina dell’INPS!) che hanno messo a dura prova i gestori della pagina stessa, portati talvolta a risposte esasperate. Una situazione al limite del grottesco che ha scatenato reazioni contrastanti, satira più o meno spietata, talvolta un senso di rivalsa da parte dei molti che avevano additato fin dall’inizio il RdC come una manovra bluff.

In pochi hanno cercato di analizzare con distacco o sottolineare la palpabile tristezza che traspariva da una situazione tanto grottesca, da un colpo – quanto finale lo sapremo solo più in là – all’illusione di un welfare per una classe ormai non più operaia, lontana, divisa in sigle e acronimi a lei sconosciuti. Eppure la ‘giornata campale’ del social media manager della pagina INPS per la famiglia ha rappresentato un’interessante riduzione di un dramma ben più grande che sta consumandosi oltremanica.

Raccontare la Brexit è difficilissimo, proprio perché è spesso prevalente una narrazione che iper-semplifica le posizioni, omogeneizza le parti coinvolte e tralascia il background, soprattutto per quel che riguarda la working-class. E’ facile stigmatizzare l’elettorato pro-Brexit per alcuni dei temi attorno ai quali si è stretto, improntati alla più becera retorica nazionalista e xenofoba. Molto più difficile è raccontare, attraverso l’oggi, quanto la coesione sociale e la solidarietà interna proprio alle classi lavoratrici sia andata perduta – e sprecata – dopo decenni di iperproduzione, poi di depressione, di politiche neoliberiste senza regole, non intaccate dalla successiva austerity che si è abbattuta invece sempre sullo stesso campo, quello del welfare e dei diritti.

Come lo scorpione dell’antica favola – che prometteva alla rana di non pungerla se gli avesse dato un passaggio e poi, affondando insieme dopo l’inaspettata puntura, rispondeva alla rana “è la mia natura”- gli inglesi che hanno votato la Brexit è difficile che non affondino, ma quale sia la loro natura pochi possono spiegarlo efficacemente. E Anthony Cartwright è senza dubbio uno di questi. Fra i maggiori narratori viventi della working class britannica, da cui orgogliosamente proviene, Cartwright colloca Il Taglioquarto libro dell’autore edito da 66thand2nd – proprio nella sua città di Dudley, nel Black Country un tempo distretto minerario e centro dell’industria pesante nel ventre dell’Inghilterra, oggi area post-industriale, depressa e con tassi di disoccupazione altissimi.

Qui, a cavallo del referendum del 23 Giugno 2016 – il libro è scansito alternatamente in un prima e dopo il ‘taglio’ rappresentato proprio dalla vittoria del leave – si conoscono per caso i due protagonisti: Grace, giovane filmaker di Londra impegnata in un documentario sul referendum nella provincia inglese, e Cairo, ex pugile ed operaio di Dudley, parte di quella working-class che Grace è venuta a documentare. I due rappresentano proprio l’ingannevole stereotipo dei poli opposti coinvolti dal referendum: la city colta e impegnata, contrapposta alla provincia squallida e incattivita. Ovviamente Cartwright rovescia subito le prospettive, facendo intravedere a Grace – e a noi – le contraddizioni di una tale semplificazione: le considerazioni di Cairo, seppur semplici, sono lucide e ci portano in fondo, a vedere le radici nascoste dietro gli sterpi secchi di xenofobia e intolleranza che hanno nascosto agli occhi dei critici il disagio sociale alla base del leave.

Proseguendo nella lettura emergono le sfaccettature dei due personaggi, che mettono in crisi il nostro sguardo su un evento politico che rimane sullo sfondo, enormemente presente ma a malapena citato. Perchè con la conoscenza fra Grace e Cairo cambia tutto, perchè subentra l’amore e l’umanità tratteggiata da Cartwright da qui in poi è talmente tangibile che ci mette di fronte alle contraddizioni del dividere un elettorato con l’accetta. Ma soprattutto ci ricorda quanto la politica rappresenti materialmente la vita delle persone (e viceversa), e le radici dei problemi affondino spesso in un passato troppo doloroso per essere accettato nel benessere di oggi. Non ci sono giudizi né retorica ne Il Taglio, solo un racconto lucido e incredibilmente umano che ci permette di capire non solo molto di più della Brexit rispetto alla narrazione giornalistica datane finora dai principali canali d’informazione, ma della fine della solidarietà di classe, ovvero l’enorme prezzo da pagare per uno sviluppo economico la cui principale illusione è stata quella di potersi perpetuare senza conflitti. Ma i conflitti restano e se dal piano europeo e nazionale arriviamo al dettaglio delle nostre vite li troviamo anche lì, dove sono sempre stati, fra i nostri genitori, nelle nostre famiglie, a ricordarci che con le vite degli altri dovremo sempre fare i conti.

E allora, tornando a chi guarda da lontano la Brexit come un evento pittoresco – o peggio ne sonda le opportunità economiche – o a chi non ha avuto il minimo moto di tristezza alla grottesca polemica social sul Reddito di Cittadinanza cui si accennava in apertura, forse costoro non troveranno nulla di cupamente attuale nelle parole di Cairo Jukes, operaio ed ex pugile costretto a lavorare saltuariamente estraendo il metallo dagli scheletri delle fabbriche chiuse di Dudley, Black Country:  

Il passato industriale. Gran parte di esso viene nascosto. Il punto è che la gente qui ha costruito quello che il nostro paese è poi diventato. Adesso vi comportate – anzi, ci comportiamo – come se ci fosse qualcosa di cui vergognarsi in quello che abbiamo fatto. Il resto del paese si vergogna di noi. In un modo o nell’altro, vorreste che scomparissimo. Andrà a finire che sorgeranno campi, che si costruiranno muri, stai a vedere, e non sarà la mia gente a farlo, Grace, sarà la tua. Sta già succedendo, con le buone maniere che usate voi.

Info:
IL TAGLIO
EDITORE: 66than2nd
AUTORE:Anthony Cartwright
ANNO DI PUBBLICAZIONE: Gennaio 2019
PREZZO: 15,00 euro

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