Il Buio: la lunga notte di Stefano Cucchi@PIU' LIBRI PIU' LIBERI: un altro motivo per non dimenticare.

La Sala Nuvola, spazio principale al centro dell’omonima struttura, ha ospitato durante il primo giorno di fiera, la presentazione de “IL BUIO: LA LUNGA NOTTE DI STEFANO CUCCHI” una Graphic Novel sulla sconvolgente vicenda del trentunenne romano e noi di Gufetto eravamo presenti per voi.  Giovanissimi gli autori come lo sceneggiatore Emanuele Bisattini ,la giornalista  Floriana Bulfon,  e i due disegnatori Domenico Esposito e Claudia Giuliani. L’opera è curata dalla casa editrice Round Robin che vanta dalla sua diversi cataloghi di inchieste e graphic novel  sempre seguendo la cronaca contemporanea. Si parte dunque da una storia, da una singolare vicenda che è oramai entrata nelle case e nel cuore di moltissimi italiani, affascinando e dividendo la Nazione. 

Da subito lo spazio dedicato alla presentazione inizia a riempirsi di curiosi, giornalisti e appassionati del genere, richiamati anche dalla promessa di un intervento della sorella di Stefano, Ilaria Cucchi che ha inoltre curato la prefazione del libro.

Sin da subito gli autori tengono a precisare quanto sia stato difficile selezionare i diversi momenti, quelli  per cosi dire più “Importanti” della storia di Stefano Cucchi, in modo che arrivasse a tutti un nuovo punto di vista, sicuramente oggettivo e scevro dalla sola cronaca sterile. In particolare gli autori si prefissano l’arduo compito di ricostruire gli ultimi sette giorni di vita del ragazzo. Non è stato facile, quindi, rimettersi sulle tracce di una storia che in ogni modo hanno tentato di nascondere, senza pensare che cosi facendo avrebbero insultato anche la memoria di una persona: da questa grande difficoltà ,con la quale anche la legge ha dovuto fare i conti, parte il significato della parola Buio presente nel titolo dell’opera. 

 Il libro, appunto, non è un'altra raccolta di fatti ma di punti di vista e per questo ha una struttura particolare che prevede dei dossier e delle spiegazioni introduttive tra le varie parti, il tutto arricchito da illustrazioni ben fatte che contribuiscono a formare un tessuto nuovo, una nuova modalità di raccontare gli ultimi lampi di una storia crudele.  Ilaria Cucchi ci raggiunge solo  telefonicamente, scusandosi per l’assenza dovuta ai suoi impegni. Durante il suo intervento ci ricorda le difficoltà che arrivano soprattutto dopo che si è deciso di lottare per una causa che va oltre le aule di un tribunale e che è divenuta “di tutti” proprio per la sua forza emotiva. Ringrazia gli autori del libro, che ha seguito dai primi bagliori di vita fino alla sua stesura finale e i presenti perché ogni occasione per ricordare Stefano la rende ovviamente grata. Lunghi e forti applausi interrompono i silenzi di questo incontro fino alla fine.

Ci si è interrogati sul valore dell’arte che in questi casi può risvegliare le coscienze ed essere veicolo per i principi di una causa o di una lotta contro chi invece sceglie di girare la testa dall’altra parte.  Un libro come questo può offrire senza dubbio un’altra prospettiva anche su altre storie della cronaca nazionale, può renderci critici e pensare che una lotta riguarda tutti dal momento in cui scegliamo di ascoltarla.

Durante tutta la presentazione di questo libro a fumetti i pensieri hanno scelto di rendersi più profondi, scostandosi con facilità dalle caratteristiche tecniche del libro e spesso si è parlato di quale fosse effettivamente il crimine peggiore di tutta questa storia e si è arrivati alla conclusione che è stata l’indifferenza; quella con cui si è lasciato che Stefano morisse, quella con cui si è provato a cancellare la sua memoria attraverso i depistaggi e la cancellazione delle prove, a rendere persa e inutile la sua vita. L’indifferenza è il cancro di tanti, di troppi mostri che provano a portare via da questo mondo l’ultima scintilla di umanità.

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