Paco Roca è oggi uno degli autori più celebrati del fumetto spagnolo. Seguridad Social è una storica band spagnola dalle radici punk che ha segnato la scena musicale spagnola dagli anni ’80 ed è tutt'ora in attività. IL BIVIO (La Encrucijada) è una graphic novel di Paco Roca (Tunué, 152 pp a colori) ma anche l'ultimo album dei Seguridad Social e i due lavori sono talmente interconnessi da avere persino la stessa copertina.
Il pretesto per questo curioso cross-over nasce dal casuale incontro fra Paco Roca e José Manuel Casañ, leader – e unico fondatore ancora nella band – dei Seguridad Social, in un programma radiofonico in cui entrambi erano ospiti. Talvolta ci si trova per caso in situazioni in cui si incontra uno spirito affine e – se si è artisti – si cerca la maniera di creare qualcosa insieme, a tutti i costi. I due cominciano a fantasticare di una storia del rock fin dalle origini blues-spiritual, che fosse suonata e disegnata. Dunque, una graphic-novel che avesse come contraltare, e colonna sonora, un CD.
Semplice, sulla carta. Difficilissimo, se non si ha chiara la reale natura di cosa si andrà a produrre. Straordinario, infine, se si è un autore come Paco Roca e si riesce a declinare il tutto in un racconto autobiografico, per trasformare il timore della propria inadeguatezza a realizzare un'opera così ambiziosa in qualcosa di totalmente diverso.
Roca, autore perfezionista e molto esigente con se stesso, si ritrova a dover rispettare un impegno per il quale non si sente all'altezza. Questo lo porta a mettersi in discussione, a temere di aver accettato e sottovalutato un progetto più grande di lui, a tirare lungo sulle tempistiche, a temere di non riuscire a fare la sua parte. Il tutto mentre, in studio di registrazione, Casañ sembra andare come un treno.
Da narratore di talento quale è, Paco Roca converte tutto questo nel nucleo fondante della storia. E così, quello che doveva essere un’antologia di brevi episodi ispirati ai diversi stili della musica rock, con la contestuale colonna sonora ‘tematica’ di Seguridad Social – diventa molto, ma molto di più.
Bloccato dalla propria mancanza di ispirazione, l'autore decide di seguire José Manuel Casañ nella lavorazione del disco e di mettere su carta tutte le conversazioni intercorse fra loro due. Quello che ne esce è una straordinaria riflessione sull’ autorialità nella musica e nel fumetto, sulla spinta che porta una persona qualunque a produrre qualcosa di artistico, ma anche cronistoria delle produzioni indipendenti dagli anni ’80 a oggi. Questo approccio sembra aver disinnescato il blocco dell'autore, dal momento che il lavoro finale, questa lunga riflessione sull'essere autore è intervallato effettivamente da brevi episodi, che sono narrazione grafica delle canzoni in cui José Manuel Casañ ripercorre la storia del rock dalle origini.
Di primo acchito si potrebbe pensare che questo lavoro sia molto legato al contesto culturale spagnolo – che viene comunque molto ben approfondito – ma chi abbia un po' di confidenza con il fermento artistico, sia fumettistico che musicale, che si è vissuto in Italia fra gli anni ’70 e i ’90, non può non trovare delle straordinarie coincidenze. E vedersi passare davanti agli occhi Pazienza, Mattioli, il MALE, gli Skiantos, Frigidaire, i CCCP o un film di Claudio Caligari.
Ne IL BIVIO non c’è una storia vera e propria, ma una narrazione quasi documentaristica di cosa significhi decidere di dedicare la propria vita all’espressione artistica; questo, in un periodo in cui il tempo passato a sognare era già una gavetta, che dava modo, quando se ne aveva finalmente l’occasione, di produrre qualcosa di già artisticamente maturo.
La riposante ligne claire di Roca è qui associata a una palette di colori più forti delle solite tenui tonalità usate in altre opere. Il colore contribuisce a collocare il lettore in un contesto ‘contro-culturale’ e compensa pienamente la morbidezza del tratto di Roca nel trattare la più 'ruvida' cultura punk. Lo storytelling, qui scandito perlopiù da fitte griglie – soprattutto 2×6 – solo occasionalmente abbandonate, ben si adatta a una narrazione che è di fatto un dialogo dell’autore, quando non con Casañ, con se stesso.
Nelle incursioni ‘musicali’ del fumetto apprezziamo pienamente la versatilità di Paco Roca. L'autore abbandona la griglia per utilizzare un formato a striscia, con due grandi vignette per tavola con i testi delle relative canzoni dei Seguridad Social a fare da didascalia. Ogni episodio, legato a uno stile musicale del passato, è reso graficamente con uno stile fumettistico coerente da un punto di vista cronologico. Anche in questo caso, il colore diviene elemento caratterizzante di scene ambientate di volta in volta agli albori del blues (bianco e nero in stile Max Fleischer), negli anni '60 (colori lisergici à la Yellow Submarine) o anni '70 (palette noir e ambientazione blaxploitation). Vi sarebbero altri numerosi esempi, che non citiamo per non rovinare il gioco di citazioni grafiche e musicali messo in piedi da Roca e Casañ, che include volti molto noti della storia della musica, associati a stili di disegno che richiamano grandi autori del fumetto (fra gli altri, John Romita, Moebius, lo stesso Max Fleischer).
Leggere questi passaggi ascoltando contestualmente le canzoni dell'album La Encrucijada dei Seguridad Social è infatti consigliato. Proprio questo è uno dei punti di forza del lavoro di Roca: nel timore di non essere all'altezza del suo 'contrappunto' musicale lo raggiunge e gli costruisce attorno un discorso molto più ampio che amplifica e valorizza le sequenze musicali che erano l'elemento principale e originario. Facendo si che il risultato finale sia molto più della somma delle due parti.
Leggendo IL BIVIO si ha la chiara sensazione di trovarsi a qualcosa di autenticamente originale e insolito. Un'opera articolata ma molto leggibile – e in questo lo stile di Roca è una garanzia – sulla vita di artisti e autori, sul mondo della musica, arricchita da innumerevoli riferimenti e influenze. Se ne esce appagati e curiosi di approfondire i tanti argomenti toccati dai due artisti. Mentre, se si pensa di avere un qualche talento, questa graphic novel può essere un piccolo 'prontuario'. Un'ispirazione su come si possa provare a vivere dei suoi frutti.