IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI di Jules Verne

Scritto da Jules Verne, autore già di libri celebri quali Viaggio al centro della terra e Ventimile leghe sotto i mari, Il giro del mondo in 80 giorni, pubblicato per la prima volta nel 1873, è sicuramente uno dei grandi classici del romanzo d'avventura.Tutto ha inizio la mattina del 2 ottobre 1872, quando un gentleman inglese tanto ricco quanto preciso e metodico, Phileas Fogg, fa il suo ingresso in un prestigioso club di Londra, il Reform Club, da lui quotidianamente frequentato, e ascolta la notizia della costruzione di una nuova ferrovia in India. Discutendo con alcuni suoi amici, stima che, grazie ai nuovi ed efficienti mezzi di trasporto, sarebbe possibile compiere il giro del mondo in soli ottanta giorni. Sfidando lo scetticismo dei suoi amici, parte la sera stessa, scommettendo ventimila sterline sul fatto che farà ritorno entro il 21 dicembre.

Comincia così un viaggio che lo porta, insieme al suo assistente Passepartout, dall'Egitto all'America passando per l'India, tra fermate di treni, banchine di porto e dorsi di elefanti. Nonostante i molti imprevisti, che lo porteranno a un soffio dal perdere la sua scommessa, Fogg riesce a far ritorno entro la data prevista, trovando per strada persino l'amore di Auda, una giovane donna indiana che ha salvato dal rogo, a cui era stata destinata dopo la morte del marito.

Scritto in modo semplice (forse alle volte un po' troppo, a dire il vero), il libro di Jules Verne è ricco di colpi di scena, come il sorprendente happy end finale, che tengono il lettore incollato alla pagina, ma si sofferma con precisione sui dettagli, senza per questo rallentare troppo il ritmo della narrazione, sempre abbastanza sostenuto. Più che il raggiungimento della meta, però, quel che conta in questo libro è il viaggio, il percorso che si compie prima di arrivare alla sua conclusione: in questo tragitto, Phileas Fogg sperimenta il coraggio, tocca il valore della fedeltà, conosce il senso del sacrificio e scopre, forse proprio grazie a tutto questo, l'amore. Il gentleman inglese preciso, ordinato, abitudinario in modo quasi ossessivo impara, perciò, e con lui i lettori che lo accompagnano nel viaggio attraverso i continenti, che la vita non è nelle chiuse e prevedibili stanze del suo club per ricchi, ma nelle strade e nelle persone che lungo queste strade incontriamo. Ecco cosa ci insegna il libro e, fosse anche per questo soltanto, vale la pena leggerlo.

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