Ediciclo @ PiùlibriPiùliberi: intervista a Lorenza Stroppa

A PLPL 2021 Gufetto ha avuto il piacere di incontrare e chiacchierare con Lorenza Stroppa, editor della casa editrice Ediciclo, da sempre uno dei partner preferiti della nostra rivista on line.

In questo articolo:

  1. Ediciclo: breve storia
  2. Intervista a Lorenza Stroppa
    1. Editoria e pandemia
    2. Addentriamoci meglio nel catalogo: tra società e politica, tra impegno e convivenza
    3. Natale: consigli e riflessioni

Ediciclo: breve storia

Ediciclo Editore nasce nel 1987, quando un gruppo di amici ciclisti si avventura sullo Stelvio e decide di raccontare la loro scalata in bicicletta in un libro. È così che Ediciclo comincia la sua avventura, con tre volumi pubblicati inizialmente nella collana di apertura Il Grimpeur che parlano proprio della bicicletta e della passione per questo sport che mette in contatto con la natura e con una concezione del tempo tutta personale.

Da quel momento il catalogo della casa editrice si arricchisce e si amplia, dando spazio a collane e titoli sempre nuovi: pur mantenendo un profondo legame con la bicicletta – mondo declinato in tutte le sue possibilità -, il tema del viaggio e del camminare sono diventati sempre più importanti, così come ha acquisito terreno una parte cospicua di edizioni legate a temi sociali e politici (nel più alto senso di questa parola); fra i titoli di spicco ricordiamo Spirito libero e sangue caldo di Marianna A., recentemente recensito proprio da noi di Gufetto (ecco qui la recensione, per chi volesse leggerla: https://www.gufetto.press/visualizza_articolo-2945-Vogliate_bene_a_Marianna__SPIRITO_LIBERO_E_SANGUE_CALDO.htm.

Intervista a Lorenza Stroppa

Editoria e pandemia

R.: Finalmente ce l’abbiamo fatta, siamo di nuovo a una fiera di libri! Come è andato questo periodo di pandemia per Ediciclo e, in genere, per il mondo editoriale?

L. S.: Diciamo che è stato un periodo un po’ di caos, un po’ per tutti, in cui non si sapeva se fare uscire i libri, se farli  slittare, quanti farne. Dopo di che le cose si sono un po’ più chiarite, sono arrivati gli aiuti anche alle biblioteche che hanno effettivamente dato un forte respiro a tutti noi, perché ci sono state grandi acquisizioni da parte delle biblioteche. E poi, effettivamente, questa situazione di lockdown ha consentito un risveglio della lettura o, forse, anche una moda dell’attenzione al libro. Questo ha dato molta carica, anche per i nostri libri. Noi per fortuna abbiamo un catalogo di ebook molto forte, insomma non era difficile averli in formato cartaceo, in ebook. il primo anno di covid è andata bene, alla fine in modo insperato, perché c’era stato un andamento negativo  in alcuni mesi, poi recuperato alla grande. Noi abbiamo reagito nel secondo anno di covid anziché pubblicando di meno, pubblicando di più, anche perché non facendo le fiere, abbiamo usato il tempo per studiare meglio il catalogo e provare anche terreni nuovi. Per esempio abbiamo pubblicato un libro sul giardino di città, che è una cosa un po’ nuova: noi siamo sempre stati vicino al discorso ambientale, anche alle piccole e buone pratiche che si possono attuare, questa è una proposta nuova.

R.: Rispetto al catalogo di Ediciclo che noi di Gufetto seguiamo da tempo e amiamo, perché oltre alle tematiche ambientali c’è una grande attenzione per tematiche come il camminare, il rapporto con tempi e ritmi non cittadini, totalmente diversi da quelli del quotidiano, che la pandemia un po’, forse, ci ha fatto riscoprire anche stando chiusi in casa, in che modo questa situazione ha influenzato sulle scelte della casa editrice, se ha influenzato?

L. S.: Assolutamente ha influenzato! Tutti andavamo a camminare, era l’unico modo per uscire fuori di casa, chi aveva il cane all’inizio sfruttava anche il cane! Noi abbiamo pubblicato tantissime guide e abbiamo iniziato proprio durante la pandemia a fare proprio questo nuovo filone di guide un po’ più pop, un po’ più commerciali che sono L’Italia in bicicletta, L’Italia a piedi, Cammina Italia, che sono selezioni dei migliori itinerari a scelta in Italia e hanno funzionato molto bene, sia per la libreria sia per i grandi quotidiani, che ha costituito un’ulteriore spinta. Sempre legato al camminare abbiamo pubblicato un libretto molto simpatico che si chiama A ciascuno il suo cammino di Fabrizio Ardito che è un esperto del tema del cammino, dove a seconda del tipo di camminatore che sei, puoi scegliere il tuo cammino ideale: ci sono quelli pigri, quelli che cercano il lato più spirituale, quelli che vogliono essere assolutamente isolati nella natura, quelli che vanno in famiglia quindi hanno bisogno di più servizi di appoggio. Abbiamo fatto questa scelta, guide e anche paratesti che ti aiutano a svolgere meglio la pratica, sia da un punto di vista mentale e filosofico, sia da un punto di vista pratico

Addentriamoci meglio nel catalogo: tra società e politica, tra impegno e convivenza

R.: Oltre a questi temi ambientali, c’è un altro aspetto del vostro catalogo molto rilevante! Noi abbiamo recensito Spirito libero e sangue caldo, io in mano ho il libro che presentate in fiera, Si può fare, di Antonio Salvo Calò e Silke Wallenburg, due testi che affrontano un concetto molto vasto, quello di collettività, di comunità in un modo diverso, senza pregiudizi, senza paraocchi … Se penso a Spirito Libero e sangue caldo, posso affermare che è un volume che andrebbe letto per capire cose che in realtà non si sanno o che si finge di non sapere. Da un punto di vista editoriale, le prossime pubblicazioni come Si può fare. L’accoglienza diffusa in Europa, confermano questa propensione all’attualità, a ciò che ci circonda. Quali altre uscite rispetto a queste tematiche?

L. S.: Ci sono! Stiamo lavorando a un libro sull’ascolto, per esempio, perché in questi periodi di isolamento, si sono anche accentuate delle dinamiche nei confronti dei diversi in generale, poi l’ascolto per via dei social e di tutto quello che sta succedendo, basti pensare a Facebook dove ormai è davvero difficile non trovare opinionisti di qualsiasi argomento, che tra l’altro commentano in maniera violenta spesso, con un linguaggio violento, quindi un libro sull’ascolto scritto da una giornalista di Famiglia Cristiana potrebbe essere il libro giusto al momento giusto, proprio per capire cosa ci stiamo perdendo e come ritronare a un ascolto dell’altra persona più consapevole. Tra l’altro l’autrice tratta il tema in modo molto originale, quindi andando ad ascoltare anche chi dell’ascolto fa una scelta di vita, come gli insegnanti o chi lavora nelle prigioni, o del non ascolto, come gli eremiti, le monache di clausura. Sarà un libro diverso dai nostri che tratta il tema dell’accoglienza, cui siamo molto vicini, ma con un altro tipo di prospettiva.

R.: Parliamo ora di Si può fare, il libro che presentate in Fiera. Prefazione di David Sassoli, postfazione di Romano Prodi, quindi parliamo di un testo molto importante, oggi più che mai che ne sentiamo di ogni. Come nasce la necessità di fare un libro così, in questo momento

L. S.: L’esperienza di Antonio Calò è molto particolare: lui ha una famiglia numerosa, erano già in sei, hanno deciso di ospitare sei immigrati. La cosa bella è che non l’hanno fatto alla leggera, lo hanno fatto con un poiano strategico e questo piano ha dato vita a una sperimentazione in diversi comuni d’Europa, una sperimentazione della Comunità Europea, sul modello impiantato da Calò, che effettivamente è un modello nel piccolo, ma che funziona molto bene. Antonio Silvio Calò è una persona meravigliosa, ti trasmette un calore e un’attenzione all’altro molto profonda,che forse è la sua abilità. Il libro è stato scritto, usando ovviamente le parole di Calò, da Silke Wallenburg, una giornalista olandese che ha un altro tipo di approccio e che riesce come a bilanciare questa generosità mediterranea di Calò. È un libro che ha funzionato molto bene, fin da subito, siamo molto contenti, è un libro che tratta una tematica non facile: anche in fase di pubblicazione, non nascondo che a livello promozionale appena parli di accoglienza c’è un po’ di sbuffo.

Natale: consigli e riflessioni

R.: Visto che ci avviciniamo a Natale, volumi che consiglieresti?

L. S.: Abbiamo diversi libri, ma mi concentro su alcuni. Uno, un libro leggero che abbiamo proposto anche con un cofanetto simpatico e che è il tema del nostro stand qui in fiera, è Che tipo di ciclista sei?, scritto e illustrato da Fabio Consoli, un grande illustratore che pubblica anche con il New Yorker e che è stato premiato anche a livello internazionale. Un giorno pubblica un post con questi ciclisti messi su una maglietta improvvisata su Facebook chiedendo “Che ne dite se facessi delle magliette così intitolandole che tipo di ciclista sei?”. Io ho intercettato questo post, l’ho chiamato subito e gli ho detto di togliere il post perché dovevamo a tutti i costi farne un libro con la maglietta. Quindi il libro è simpatico perché analizza tutti i tipi di ciclisti, dall’hipster a quello che viaggia solo con la famiglia, al malato di salite al triatleta che si allena sempre, raccontando in maniera molto ironica, facendo una piccola caricatura di questi capricci o vezzi, e poi c’è la maglietta con i disegni. È un tentativo di leggerezza e di ritorno anche alle origini di Ediciclo, che è nata con la bicicletta. Per quanto riguarda NuovaDimensione (casa editrice assorbita da Ediciclo nel 1992, che da anni si occupa di attualità, reportage, testimonianze su temi di larghissimo spettro, n.d.r) presentiamo il libro di Calò, appunto, ma abbiamo in fiera anche degli amarcord che ritornano sempre, come Io credo, dialogo fra Margherita Hack e Pierluigi Di Piazza che è un bestseller per noi.

R.: Dopo la pandemia, qual è la lezione che ci dobbiamo portare dietro più di tutte?

L. S.: Credo che durante la pandemia molte persone hanno capito che i libri sono finestre sul mondo e che non solo ci permettono di evadere dalla nostra quotidianità, ma ci permettono di condividere, perché le storie sono di tutti e prestando un libro o mandando un ebook a un amico poi passiamo parlarne insieme, possiamo entrare nello stesso tempo e nella stessa storia. È una esperienza condivisa che ci fa stare vicini anche se siamo lontani.

 

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