Pubblicato nel 2020 da Bottega Errante Edizioni, il nuovo romanzo di Slavenka Drakulic affronta il tema sempre attuale del rapporto uomo–donna, così come alcuni aspetti oscuri della psiche femminile che portano la protagonista, Dora Maar, a rinunciare a se stessa e alla propria arte per abbandonarsi completamente all’ego crudele del grande artista Pablo Picasso.
Dora Maar, una mattina di giugno del 1945, dopo essersi congedata dal suo psicanalista Jacques Lacan, decide di acquistare un quaderno dalla copertina nera e una boccetta di inchiostro viola con il proposito di ritrovare se stessa.
“Non puoi difenderti dalle umiliazioni che ti impone l’amore sconfinato. Al punto che non è nemmeno più umiliazione, ma autodistruzione.”
In questo articolo:
- Il labirinto del Minotauro
- Chi è Dora Maar?
- L’amore tossico della “regina superba”
- Dora e il suo appello alle donne
- Picasso: solo l’uomo
Contenuti
Il labirinto del Minotauro
Dora si è persa per amore. Questo è un fatto che il lettore apprende fin dalle prime righe. Il viaggio rovinoso nel labirinto viene chiamato, a volte, esaurimento nervoso, altre volte Pablo Picasso. A nulla sono valsi il ricovero presso un ospedale psichiatrico e gli innumerevoli elettroshock ai quali Dora Maar sopravvisse a stento. L’opera che mi ritrovo tra le mani, rappresenta l’ultimo disperato tentativo di ritrovare la strada di casa, affidando alla scrittura l’arduo compito di ricostruire, attraverso l’indagine interiore, un’identità distrutta da una passione amorosa che ha incontrato un Minotauro.
“ Perché sono crollata? Cosa mi è successo?”
La risposta a queste domande esistenziali guida l’intera narrazione.
Chi è Dora Maar?
Theodora Markovitch ricostruisce il suo passato partendo dai momenti più significativi della sua infanzia da straniera. Ogni avvenimento citato, ogni sentimento descritto sono propedeutici al tracollo. Diretta e sintetica come chi non ha tempo da perdere, ci conduce al periodo in cui avverrà la trasformazione in Dora Maar. Metamorfosi guidata dall’obiettivo della sua Roliflex.
La macchina fotografica la protegge dal mondo, svelando, allo stesso tempo, il lato nascosto delle cose e delle persone. Come una divinità silenziosa e invisibile, Theodora crea un nuovo mondo e una nuova identità. Sarà la compagnia di Man Ray, Paul Eluard, Andrè Breton e i fratelli Prévert a completare il processo di formazione. Insieme daranno vita ad un gruppo politicamente impegnato, in costante lotta contro le ingiustizie sociali. Assistiamo alla nascita del movimento surrealista, che inneggia alla sperimentazione artistica e spinge alla distruzione della morale borghese con le armi della liberazione sessuale e dell'emancipazione femminile. Sono gli anni ‘30 del Novecento e Dora Maar è la promessa femminile più brillante di queste nuove aspirazioni. La sua carriera artistica nel campo della fotografia decolla con mostre in tutte il mondo. Si sente finalmente a casa, libera e fedele alle istanze di rottura e cambiamento.
L’amore tossico della “regina superba”
Dora Maar conobbe Picasso una notte d’inverno del 1936. Fu da questo momento che cominciò il lento declino della donna e dell’artista. Nell’impossibilità di scindersi Dora dona a Picasso tutta se stessa, compreso il suo talento.
È un’ossessione stargli vicino e ricevere la sua approvazione. Ma il Minotauro non sa amare. Questa premonizione, dapprima pittorica, con il passare del tempo diventa debole certezza che non ha la forza propulsiva sufficiente ad indurla a fuggire lontano, a mettersi al riparo.
Picasso il Minotauro non è solo il padrone del labirinto ma anche il suo inventore e come tale esige rinunce continue e un annullamento totale che porterà Dora al tracollo emotivo.
Dora e il suo appello alle donne
Questa artista straordinaria che ci parla da lontano ci racconta una vicenda quanto mai vicina e attuale. Il suo stile non ammette fronzoli o dispersioni; avanza senza esitazione come chi ha fretta di comunicare, di affidare alla carta i mostri più spaventosi, nel tentativo di liberarsene. È impossibile distrarsi. Il sottotesto è quasi urlato e acquista il segno di un monito che invita le donne a preservare loro stesse dagli uomini senza amore e dalla società che rappresentano.
È facile spegnersi pensando ingenuamente che donarsi totalmente all’altro sia condizione necessaria al rapporto; una fiamma spenta genera unicamente oscurità in cui attecchisce, come habitat d’elezione, un amore velenoso e tossico.
Scappare, proteggersi, imparare di nuovo ad amarsi diventa la principale esigenza.
Picasso: solo l’uomo.
L’artista Pablo Picasso non è mai messo in discussione in queste pagine. Al contrario, l’esaltazione del genio e del creatore si staglia netta tra le righe.
Dora Maar sa scindere l’artista dall’uomo Narciso. Impietosa e severa contro l’arroganza dell’uomo Picasso e la sua malcelata misoginia che tendeva a considerare la donna solo come musa e mai protagonista attiva e fattiva della creazione artistica. Un uomo dall’ego mai sazio che come il Minotauro ha bisogno di cibarsi di donne sempre più giovani per non soccombere, per sopravvivere al dolore.
Dora accetta e subisce l’uomo Picasso per molto tempo, anche dopo la fine della relazione.
Appare sorprendente la sincerità e la tenacia con la quale, l’autrice, scava dentro se stessa.
Probabilmente perché il quaderno/diario non nacque per essere pubblicato o probabilmente perché per guarire e per salvarsi occorre essere spietati prima di tutto con se stessi, strappare via maschere e contraddizioni da vittima e trovare il coraggio di ricominciare.
Un libro unico e indimenticabile, come i suoi protagonisti.
Casa editrice: Bottega Errante Edizioni
Autore: Slavenka Drakulic
Collana: Estensioni/19
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo: € 17,00