Cosa leggere sotto l’ombrellone? … O in montagna? Dalla redazione di Gufetto i nostri consigli sui libri da leggere durante questa lunga estate 2023!
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Quali libri da leggere in estate?
Siamo in piena estate a pochi giorni dai grandi esodi che vedranno milioni di italiani riversarsi sui litoranei del Bel Paese.
Se c’è una cosa che ho imparato a notare in spiaggia (ma anche in montagna) e che molte persone hanno con sé un libro da leggere. Le statistiche ci dipingono come fanalino di coda in Europa per numeri di libri letti (e comprati), ma in vacanza leggiamo sicuramente di più. Ho scritto “leggiamo”, non compriamo.
Estate, tempo per leggere. Quale libro scegliere?
Magari proprio quel libro che ci hanno regalato lo scorso Natale o quello che abbiamo comprato con il buon proposito di leggere e che, invece, è finito a prendere polvere sul comodino. Ammettiamolo. Tanto sappiamo tutti benissimo con quante e quali giustificazioni arriviamo a difenderci da quel senso di colpa ogni volta che “non troviamo il tempo” per leggere. Poi però arrivano le tanto agognate ferie estive e, soprattutto per chi sceglie di passare le giornate in spiaggia, il tempo per leggere lo troviamo e come. Un’occasione ghiotta anche per chi legge regolarmente tutto l’anno. Nessuno scampolo di tempo da strappare ai mille impegni quotidiani. Si prospettano ore e ore di letture quasi ininterrotte che ci faranno volare dentro storie meravigliose.
Libri, quale genere scegliere sotto l’ombrellone
Eppure, io che per natura sono estremamente curioso, noto che gli autori sono un po’ sempre gli stessi. I re e le regine della spiaggia hanno a che fare con il giallo, l’avventura e il rosa. Il che va benissimo, ma se provassimo per quest’estate 2023 a provare nuovi orizzonti (almeno letterari?).
Allora ecco i miei dieci consigli su quali libri scegliere da portare con sé sotto l’ombrellone. Titoli diversi dai soliti Steele, Kinsella, Crichton e Brown.

1 – Il primo libro è “Tutti dormono nella valle” di Ginevra Lamberti edito da Marsilio.
Questo libro narra le vicende di Costanza che ha diciotto anni ed è nata in una valle dove il sole sorge tardi e tramonta presto. Il padre, Tiziano, voleva un maschio. La madre, Augusta, voleva una bambola. Incapaci di comunicare, i loro corpi coesistono in una casa gialla circondata da boschi, vecchi riti contadini e nuovi riti industriali, superstizioni, voci di paese, anziane dette “streghe”. Ci sono i campi da lavorare, il cimitero per i morti e la chiesa per chi aspetta il regno del Signore. Il campanile batte le ore con tre minuti di ritardo sul resto del mondo, e Costanza cerca di coprire lo svantaggio scappando, smezzando acidi e dormendo su pavimenti. Macina chilometri lungo la statale in cerca di passaggi per l’altrove. Lo fa con Livia e con Mimì, con Fiorella e tutte le ragazze e i ragazzi come loro. Sono gli anni Settanta, e i loro vecchi non sono pronti a guardare in faccia questa nuova specie di animali. Quando Costanza incontra Claudio – che sa sistemare i denti anche se non è un dottore, inventa storie, nasconde tesori ed è fidanzato con l’eroina – comprende di aver trovato il suo altrove.
Un romanzo che esplora i dolori di chi ci ha preceduto nella giovinezza e che ha voluto smarcarsi da un passato obsolescente e anestetizzante. Un paesaggio di geografie e generazioni. Una storia che viaggia avanti e indietro nel tempo, percorrendo eventi ed agitazioni dell’anima. Ginevra Lamberti tratteggia un ritratto famigliare con grande intensità, crudezza e amore. In modo spietato. Per chi ama la realtà ben descritta.

2 – Il secondo è su tinte comiche, ma non contateci mai troppo perché sto parlando de “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni edito da Feltrinelli.
Tutto può accadere nel bar sotto il mare. Un bar in cui tutti vorremmo capitare, una notte, per ascoltare i racconti del barista, dell’uomo col cappello, dell’uomo con la gardenia, della sirena, del marinaio, dell’uomo invisibile, della vamp e degli altri misteriosi avventori. Sompazzo, il paese più bugiardo del mondo – Gaspard Ouralphe, il più grande cuoco di Francia – Il verme mangiaparole e l’incredibile storia del capitano Charlemont – La disfida di Salsiccia – Il dittatore pentito – Kraputnyk, il marziano innamorato – Priscilla Mapple e il delitto della II C – Il folletto delle brutte figure, il diavolo geloso e la chitarra magica – La storia di Pronto Soccorso e Beauty Case – Il mistero di Oleron e l’Autogrill della morte – Californian crawl – Il pornosabato del cinema Splendor – I capricci del dio Amikinont’amanonamikit’ama – Arturo Perplesso Davanti alla Casa Abbandonata sul Mare – Il racconto più breve del mondo, la fatale Nastassia e la grande Traversata dei Vecchietti.
Dello stesso autore consiglio anche “Bar Sport” e “Bar Sport 2000”.

3 – Muovendoci verso l’Asia, andiamo a parlare di “Una sera tra amici a Jinbocho” di Satoshi Yagisawa anche questo edito da Feltrinelli.
Tōkyō. A Jinbōchō, nel quartiere di librerie più grande del mondo, i giorni scorrono tranquilli. Nei vicoli lontano dal traffico, la gente passeggia curiosa tra centinaia di librerie, tutte diverse. Fumetti, cinema, libricini del periodo Tokugawa e perfino gatti: ce n’è per tutti i gusti, per la gioia dei lettori. Alla libreria Morisaki, un piccolo negozio a gestione familiare specializzato in letteratura giapponese moderna, pile di libri affollano gli scaffali fino a invadere ogni angolo del pavimento e, quando la campanella sopra la porta segnala l’arrivo di un cliente, dalla stanza al piano superiore fa capolino il proprietario, lo zio Satoru. Di recente, ad aiutarlo c’è la moglie Momoko, ma spesso si unisce anche la nipote Takako, nei momenti liberi dal suo lavoro. Per l’anniversario di matrimonio di Satoru e Momoko, la ragazza regala loro un viaggio romantico. Satoru è preoccupato per il negozio, ma lei si impegna a sostituirlo e a trasferirsi nella stanza sopra la libreria, come aveva già fatto in passato. Tornare a immergersi nell’atmosfera fuori dal tempo di Jinbōchō, con il suo panorama variopinto di habitué e di visitatori, sarà la spinta che le ci voleva. Per la prima volta dopo molto tempo, Takako è entusiasta della vita. Ma allora perché Satoru si comporta in modo così strano? E chi è la donna che lei continua a vedere nel caffè in fondo alla strada?
Un libro, questo, che ha tutte le sfumature delicate del romanzo moderno giapponese. Lettura adatta a chi cerca storie piuttosto lineari e poco macchinose.

4 – A differenza di questo che sto per proporvi, e cioè “La piena. Blackwater” di Michael McDow edito da Neri Pozza. 1919.
Le acque nere e minacciose del fiume sommergono la cittadina di Perdido, Alabama. Come gli altri abitanti, i ricchissimi Caskey, proprietari di boschi e segherie, devono fronteggiare il disastro provocato dalla furia degli elementi. Ma il clan, capeggiato dalla potente matriarca Mary-Love e dal figlio devoto Oscar, dovrà anche fare i conti con un’apparizione sconvolgente. Dalle viscere della città sommersa compare Elinor, donna dai capelli di rame con un passato misterioso e un oscuro disegno: insinuarsi nel cuore dei Caskey.
Si tratta in realtà del primo capitolo di una saga composta da ben sei volumi. Neri Pozza ha fatto un ottimo lavoro. Le copertine graficamente accattivanti e il formato è simpaticamente adatto ad essere trasportato in giro per le nostre gite.
Ripubblicato dopo quarant’anni dalla sua prima uscita, è un successo editoriale di cui si è parlato molto in questi mesi. Consigliato per chi, anche nella bella stagione, non rinuncia a una buona dose di mistero. Il rischio è che vorrete leggere anche i restanti libri. Io vi ho avvisati.

5 -Torniamo tra gli autori italiani. Ancora Feltrinelli. Vi consiglio l’ultimo libro di Erri De Luca “Le regole dello Shangai”.
Lei è una giovane gitana in fuga dalla famiglia per sottrarsi al matrimonio combinato con un uomo anziano, lui è un orologiaio che sta campeggiando sul confine e la accoglie nella propria tenda. L’incontro inaugura un’intesa fatta di dialoghi notturni sugli uomini e sulla vita, uno scambio di saperi e di visioni – lei che crede nel destino, nei segni, nel dio delle cose, lei che addestrava un orso e lo amava come il migliore degli amici; lui che si sente un ingranaggio dentro la macchina del mondo e che quel mondo interpreta secondo le regole dello Shangai, come se giocare fosse un modo per mettere ordine nel caos. Un’intesa che durerà a lungo, anche da lontano, e finirà per modificare l’esistenza di entrambi: uno scarto nel gioco, un bastoncino che si muove.
Erri De Luca si mette su piste poco battute, su vite che si annodano e si sciolgono. Lo fa con una storia densa e lieve, dove ogni parola schiude significati più profondi, ogni frase è una porta di accesso prima di tutto a sé stessi, e nel farlo ci invita a un gioco calmo, paziente e lucido, nel quale anche una mossa impercettibile può cambiare il corso della partita.

6 – Veniamo verso altri luoghi e altre Case Editrici. Pubblicato da Einuadi abbiamo “Spatriati” di Mario Desiati.
Claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano piú. A Claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima Londra, poi Milano e infine Berlino, la capitale europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi.
Mario Desiati mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua. Quella di chi oggi ha quarant’anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo, di chi si è sentito davvero un cittadino d’Europa. Con una scrittura poetica ma urticante, capace di grande tenerezza, dopo Candore torna a raccontare le mille forme che può assumere il desiderio quando viene lasciato libero di manifestarsi. Senza timore di toccare le corde del romanticismo, senza pudore nell’indagare i dettagli piú ruvidi dell’istinto e dei corpi, interroga il sesso e lo rivela per quello che è: una delle tante posture inventate dagli esseri umani per cercare di essere felici.
Con questo romanzo, Desiati ha vinto il Premio Strega 2022.

7 – Spostiamoci al di là dell’Atlantico. “Nevada” di Imogen Binnie edito da Feltrinelli.
Maria è una ragazza trans che vive a New York e lavora come commessa in una libreria. Impantanata in una relazione ormai spenta e insoddisfatta su più fronti, un giorno scopre di essere stata tradita dalla fidanzata e poco dopo perde pure il posto di lavoro. Fedele alle proprie idee punk rock, decide allora di partire per un viaggio in auto verso il Pacifico. Comincia così un roadtrip che porterà la protagonista nelle profondità dell’America e di se stessa, anche grazie all’incontro con James, un ragazzo che sta vivendo i suoi stessi dubbi e problemi. Spassoso, dolcissimo, ma anche di una profondità e sensibilità disarmanti, Nevada è uno spaccato di vita trans che è diventato oggetto di culto negli Stati Uniti.
Un’opera che porta chiunque a interrogarsi sui propri desideri e identità, aprendo nuovi orizzonti e trasmettendo una gran voglia di vivere e un irrinunciabile senso di libertà.
Una storia sospesa, movimentata e leggera. Non un romanzo sull’essere trans, ma sull’essere umani.

8 – Rimanendo nel continente americano, ma spostandoci un po’ più verso il centroamerica troviamo “Punto croce” di Jazmina Barrera edito da La Nuova Frontiera.
Mila, Citlali e Dalia sono sempre state unite da un’amicizia indissolubile e dalla comune passione per il ricamo, un’attività che in diverse epoche e culture ha rappresentato per le donne l’oppressione e la libertà, l’arte e l’unica forma di comunità possibile. Quando partono da Città del Messico per l’Europa, sono cariche di aspettative e di promesse: è l’avventura della loro giovinezza, nella Londra dei Clash e di Bloomsbury e la Parigi di Degas e di Françoise Hardy. Anni dopo, Mila viene a sapere dell’improvvisa scomparsa di Citlali e torna ai ricordi di quell’esperienza costellata di scoperte e sconvolgimenti, durante la quale il destino e le ferite di ognuna di loro hanno iniziato a prendere forma. Jazmina Barrera intreccia le parole per dare vita a una storia in cui trovano posto i legami femminili e la sorellanza; il viaggio come rituale di passaggio e le parole di artiste e scrittrici che hanno riflettuto sull’arte del ricamo.
Una storia che ne contiene molte, scritta da una penna giovane e gratificante come quella di Barrera. Lo spirito latino trova qui una nuova veste femminile che porta in superficie la complessità di una cultura e di un popolo. NB: all’interno di questo libro ci sono anche altri libri. Lasciatevi ispirare.

9 – Per restare vicini al tema della tessitura, andiamo ora da una siciliana che ha scelto l’Inghilterra, ma che nei suoi romanzi torna nella sua isola bellissima e piena di contraddizioni. Simonetta Agnello Hornby con “Punto pieno” edito da Feltrinelli.
Andrea Sorci, in preda a un accesso di rabbia, uccide la sua domestica “continentale”. L’omicidio viene insabbiato dal figlio illegittimo del barone Sorci, il potentissimo Peppe Vallo, altrimenti noto come l’Americano. Rico, nipote di Andrea, che sa ma non parla, è un uomo tormentato, deluso dalla Sicilia ferita del dopoguerra: vive accanto a Rita, che ama e non può fare a meno di tradire. Eppure, qualcosa si muove: tre donne, le zie che i Sorci hanno ribattezzato “le Tre Sagge”, fondano nella sagrestia della chiesa dei Santi Scalzi il Circolo del Punto Pieno, dove ricamano corredini, tovaglie, lenzuola, asciugamani. Dalla nobildonna alla monaca di casa, alla prostituta, in quel “tripudio febbrile delle dita” si dà forma a una sorta di adunanza femminile dove si discute, si commenta, ci si consola, si offre una speranza di cambiamento e si rammendano traumi sociali e famigliari. È una nuova sorellanza basata su una “separazione dal mondo fuori che solo le donne, quando sono insieme, riescono a creare e a difendere”. Intanto, però, l’uomo vola sulla Luna, gli studenti si ribellano. E la tensione positiva dei movimenti a cavallo fra gli anni sessanta e settanta si scontra con le contraddizioni dell’isola.
Dal 1955 al 23 maggio del 1992, quando furono uccisi Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, Simonetta Agnello Hornby tiene stretto il filo della saga famigliare cominciata con Caffè amaro e proseguita con Piano nobile per consegnarci un appassionante ricamo di omicidi, ossessioni, amori, violenze della Sicilia uscita martoriata dal Secondo conflitto mondiale e pronta a patire, protagonista e vittima, altre guerre.

10 – Ultimo, ma non per importanza, consiglio la raccolta di racconti “Tre ciotole” di Michela Murgia edito da Mondadori.
S’innamorano di una sagoma di cartone o di un pretoriano in miniatura, odiano i bambini pur portandoseli in grembo, lasciano una donna ma ne restano imprigionati, vomitano amore e rabbia, si tagliano, tradiscono, si ammalano. Sono alcuni dei personaggi del nuovo libro di Michela Murgia, un romanzo fatto di storie che si incastrano e in cui i protagonisti stanno attraversando un cambiamento radicale che costringe ciascuno di loro a forme inedite di sopravvivenza emotiva. “Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita.” A volte a stravolgerla è un lutto, una ferita, un licenziamento, una malattia, la perdita di una certezza o di un amore, ma è sempre un mutamento d’orizzonte delle tue speranze che non lascia scampo.
Con questa raccolta di racconti, Michela Murgia ci regala un variopinto cosmo di vite che, inesorabilmente, ricalcano il reale, portando all’interno delle pagine una dimensione così emotivamente tangibile da indurre il lettore in uno stato di sospensione dell’incredulità così potente da fargli credere di aver vissuto in prima persona le vicende narrate. Sono racconti dal grande potere ipnotico e capaci di avvinghiare a sé anche il lettore più distratto. Amerete questo libro.
Fine. Godetevi le vacanze e portate con voi uno di questi libri che vi ho consigliato e, qualora non vi avessi convinti, anche un altro. Non importa. Basta che non siate pigri e approfittiate delle ferie per immergervi nell’esercizio della lettura. Perché, citando Chiara Valerio: “LEGGERE NON SERVE. LEGGERE COMANDA”.
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