DI ASINI E DI BOSCHI di Alfio Scandurra@ Ediciclo: un libro luminoso per tempi difficili

In tempi oscuri esce un libro luminoso: Di asini e di boschi, di Alfio Scandurra, per Ediciclo.

Luminoso, apparentemente semplice e invece molto raffinatamente complesso, condotto in una scrittura limpida, composta, cristallina, ed efficacissima.

Di asini e di boschi è un libro concentrico, perché si presenta come un Bildungroman, la storia di una formazione, quella dell’autore stesso.

Lo vediamo bambino lavorare col nonno nei limoneti di Acireale, ragazzo negli Scout, appassionato naturalista in erba pronto a replicare le osservazioni di uno dei padri dell’etologia, Niko Timbergen, sugli spinarelli.

E poi adulto: sempre connesso alla natura, sceglie la professione di tree climber, ovvero diventa un giardiniere eccezionale, un potatore straordinario, capace di eseguire interventi sugli alberi scalandoli, con un sistema di corde e di squisito equilibrio.

E sorprendentemente, in questa biografia, si insinua un’inattesa Spannung: l’arrivo di Fiocco, un asinello che diventerà il compagno fedele, il riflesso, lo specchio, l’alter ego dell’autore.

 “Vado per i boschi e i prati con un asino, come un asino. Capisco quanto poco serva per essere felici”.

L’arrivo di Fiocco ridiscute le abitudini, la vita, l’identità, l’anima stessa del suo compagno umano, in sottili modi.

Dapprima, si discutono le modalità di comunicazione: “tra me e Fiocco non si è stabilita una distinzione di ruoli. Ho lasciato che lui invadesse il mio spazio. Non si è creata nessuna bolla tra me e lui, nessuna linea immaginaria che separa l’animale dal suo conduttore”.

L’asino non viene addestrato in una cornice di limiti, ma lasciato libero di esprimersi e di interfacciarsi con l’amico umano in un doppio canale comunicativo che può attuarsi solo se l’animale viene rispettato, considerato non uno schiavo, un essere da addomesticare, orribile parola, ma un compagno di pari dignità, da ascoltare e rispettare.

Ascoltare, appunto: e quando Fiocco e l’autore iniziano le loro peregrinazioni, i loro viaggi in solitaria, è l’animale ad avere qualcosa da insegnare. La calma, il passo lento. La trasfusione empatica con la natura. L’ineffabile, quello che non si può dire, ma che in un movimento delle orecchie o in uno sbuffo amichevole si può sicuramente comunicare.

Perdere tempo era la vera essenza del viaggio. Invece mi spazientivo…”.

E da qui, sottilmente, il diario di una vita e di un’amicizia prende il valore segreto di una parabola. Animale e uomo viaggiano. Non sanno per dove, non hanno meta. Per andare dove non sanno si ingegnano a passare per dove non sanno. E l’animale diventa una guida, un maestro.

Un daimon, scrive Scandurra, capace di condurre il suo compagno a cogliere il senso compiuto della sua presenza nel mondo – in breve, alla sua stessa anima.

Tra i magredi o nel fondo dei boschi, una sola è la direzione: e il lento passo sicuro di Fiocco capovolge il rapporto condotto/conduttore.

Alle ultime tappe del viaggio, quelle che confinano con l’oggi e fondono il passato col futuro, gli scopi sono chiari: “voglio ridurre sempre più la mia impronta sul mondo, imparare a diventare leggero, come un animale selvatico, rallentare il ritmo”.

Il viaggio con l’asino, diario di avventura, biografia, racconto realistico, diventa la mappa della sola filosofia possibile: mappa per la felicità.

Un libro luminoso, dicevamo, come le foglie del bosco in cui Fiocco e l’autore si inoltrano, celebrando il ’ritorno al selvatico’ che è l’apporto più profondo, e la luminosa promessa che questo libro ci regala.

 

EDITORE: Ediciclo

AUTORE: Alfio Scandurra

COLLANA: Ossigeno

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2020

PREZZO: 15,00 euro

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