DAVID ROSSI. UNA STORIA ITALIANA @ Più libri più liberi: un uomo, una città  e un caso ancora aperto

Il 6 marzo 2013 David Rossi, responsabile comunicazioni di Monte dei Paschi di Siena, viene trovato senza vita nel vicolo sotto le finestre del suo ufficio. Il caso, archiviato due volte come un suicidio dagli inquirenti è stato riaperto dalle indagini della trasmissione televisiva Le Iene, in particolare da Antonino Monteleone, anche autore della graphic novel, in uscita per Round Robin, che ripercorre le vicende di un caso ancora aperto.  

Nella sala Nuovola, a parlarci di David Rossi e a presentare la graphic novel, sono presenti appunto Monteleone, Sergio Rizzo, storica firma del Corriere della Sera e Repubblica, Pierluigi Piccini, sindaco di Siena ai tempi dell'accaduto, Luigi Politano di Round Robin e lo sceneggiatore del fumetto Emanuele Bissattini. Sullo sfondo, uno schermo con i disegni eseguiti in tempo reale dal disegnatore dell'opera, Mattia Ammirati.

L'introduzione di Monteleone mette proprio in luce come la vicenda abbia mietuto più vittime oltre a David Rossi, di cui una, presente sul palco, è  proprio Pierluigi Piccini le cui indiscrezioni – registrate proprio da Monteleone nel 2017 con un microfono nascosto – hanno aperto nuovi scenari in una vicenda più volte archiviata. In una sorta di mea culpa, la Iena riconosce come, in un clima contraddistinto dall'omertà, le involontarie indiscrezioni di Piccini abbiano scatenato, anzichè la richiesta di verità, le polemiche alimentate da una cultura del sospetto "che è una delle valute con il più alto tasso di circolazione". E colui che inconsapevolmente ha contribuito a far luce su una vicenda è divenuto per molti un consapevole calunniatore in cerca di visibilità.

Sergio Rizzo ci aiuta a fare un passo indietro sul caso e sul contesto che può aver prodotto una storia del genere in una città apparentemente tranquilla come Siena. La morte di David Rossi si inserisce in un più ampio scenario di crisi in Monte dei Paschi di Siena, una realtà economica e finanziaria inscindibile dalla sua città, oltre che una delle banche più antiche del mondo. L'ipotesi del suicidio, cui Rizzo non crede, 'faceva acqua' già prima dell'intervento delle Iene: la sparizione di prove, la superficialità delle indagini si inserirono in una diffusa convinzione che David Rossi potesse avere motivazioni per suicidarsi, una convinzione che nella cittadinanza si rafforzò nonostante le incongruenze.

Pierluigi Piccini parla della sua vicenda personale, rimproverando bonariamente a Monteleone 'l'inganno' che ne ha decretato i guai sotto il piano giudiziario e politico, in particolare per essere stato accusato di aver 'combinato' l'intervista con le Iene. Torna poi più indietro ancora nelle vicende di Montepaschi – nel 2004 – all'origine delle manovre speculative che ne decretarono l'instabilità e la successiva crisi: quando, cioè, con l'ingresso nella Fondazione Montepaschi di soci privati furono favorite le nomine di personaggi senza un'adeguata preparazione nel gestire i molti rapporti di una banca così antica e radicata, in particolare con il Vaticano.

Nonostante i guai che ne derivarono, Piccini 'rivendica' in un certo modo il ruolo che i politici possono avere talvolta nelle indagini, ovvero dare spunti, suggerire indizi, grazie anche alla conoscenza della realtà amministrata. Monteleone prosegue sulla stessa linea, sottolineando quanto le involontarie rivelazioni di Piccini siano state un sasso nello stagno che ha permesso alle Iene di mettere in discussione le precedenti, e carenti, indagini svolte dalla procura di Siena.

Mentre sullo schermo dietro ai relatori si susseguono i disegni realizzati in tempo reale da Mattia Ammirati – 'bacchettato' fra l'altro da Piccini, per essere stato disegnato "più brutto di come sono" – si entra nel tema della graphic novel. Monteleone ha fornito il materiale poi sceneggiato da Bissattini, che, fra l'altro ha, per sua stessa ammissione, un passato da giornalista d'inchiesta. Bissattini – già autore per Round Robin de Il Buio. La lunga notte di Stefano Cucchi – parla dell'approccio alla vicenda, nella quale ha dovuto giocoforza inserire degli elementi di 'fiction', per la volontà innanzitutto di raccontare la storia dal punto di vista di un uomo, David Rossi. Il suo suicidio o omicidio rappresenta una storia individuale e dunque l'obiettivo 'micro' per raccontare il 'macro': le vicende di una città legata a doppio filo ad un istituto bancario antichissimo e inserito nella storia politica del paese. Ma tutto questo, improvvisamente, si fa carne e sangue di un singolo uomo, che muore misteriosamente.

Secondo Monteleone, la graphic novel rappresenta un 'distillato' di un'inchiesta televisiva molto lunga, che non ha precedenti nella storia della tv generalista.

Ma è soprattutto il modo di tenere ancora i fari puntati e l'attenzione viva su una vicenda mai risolta fatta di depistaggi e menzogne, la cui verità finale è un atto dovuto innanzitutto alla famiglia di David Rossi.

 

 

 

 

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