CRUDELTà€ di Koren Shadmi @ Edizioni NPE: chine taglienti come lame

Chi si approccia per la prima volta alle opere di Shadmi resta colpito dal tratto significativo delle sue illustrazioni, lussureggianti nelle curve quanto aspre nella loro bidimensionalità.
I disegni sono multiformi, in continua evoluzione. Talvolta potrebbero sembrare perfino creazioni eseguite di mani diverse. Koren Shadmi tende a confondere sia nello storytelling che nel disegno. Una confusione che stordisce e magnetizza, spingendo a proseguire la lettura in preda a una frenesia da cliffhanger vignetta dopo vignetta.

Crudeltà è un volume suddiviso in quattro parti: “Anatomia del desiderio”; “Crudeltà” che è il cuore centrale dell’opera, dove è presente il racconto omonimo che dà il titolo a questo volume; “Cuori distratti” e “Diario di Pechino”.
Ventuno racconti che rappresentano in toto il “realismo magico” a cui l’artista ci ha abituati. Storie ordinarie che il bianco e nero restituisce ad un’atmosfera di inquietudine e che deragliano ineluttabilmente in finali malinconici, dopo aver raggiunto un climax grottesco.
Impossibile sottrarsi a questa formula. L’espediente narrativo funziona fagocitando l’attenzione, mescolando la realtà con una dimensione da sogno indigesto, che fa smarrire l’orientamento.
Il fascino complesso di queste storie sta nel loro significato intrinseco che può sfuggire a una prima lettura. Non per mancanza di chiarezza, quanto più per il bisogno di stimolare il profondo turbamento che si radica nel lettore. Storie diverse con diversi finali, incentrati sulle relazioni sentimentali e il conseguente bisogno di amare e di essere ricambiati. Bisogno, però, che nell’universo di Shadmi deflagra schiantandosi contro l’onirico, lasciando nel protagonista un senso di mancanza e di solitudine.
La sessualità accennata nel disegno diventa prepotente nel desiderio espresso dai personaggi, sostituendo l’evidenza erotica con sguardi avvinti, con labbra socchiuse o con mani che accennano un tocco.
Le nudità non sono gratuite né quantomeno volgari, sottintendendo di ricercare altrove voyeurismi estetici: nella produzione dell’illustratore israeliano non c’è posto che per la dimensione umana più interiore, forse più spaventosa e bizzarra, ma anche più realistica.

Le tavole scorrono veloci, anche grazie alle inquadrature che azzardano (come nel caso del racconto “Crudeltà”) in campi lunghi e in piani sequenza. Tecnica vincente per non interrompere il flusso di coscienza e non intralciare la storia con inutili dimostrazioni di know-how annichilendo la pagina con vignette di mero abbellimento.
L’equilibrio surreale sul quale si poggiano le storie è evidenziato dal chiaroscuro netto e dai segni che graffiano l’immagine quasi a ferirla, evidenziandone così la natura dolorosa e l’angosciante fato al quale sono destinati i protagonisti. Le ambientazioni sono ricche di dettagli, ma non appesantiscono i personaggi che risaltano, anzi, grazie alle prospettive ad angolo.

Di tutt’altra pasta invece l’ultimo racconto “Diario di Pechino” (“Beijing” in originale n.d.r.) dove l’autore fa un triplo salto mortale, alleggerisce i toni e cambia atmosfera narrandoci del suo viaggio a Pechino in qualità di autore ospite presso una delle maggiori fiere del fumetto della Cina. Un reportage dettagliato anche del Paese e delle sue usanze.
Il tratto è totalmente diverso, forse perfino sperimentale, dove le vignette sono prive di contorni e di canaletti.
Una raccolta molto interessante per un illustratore pluripremiato già amato all’estero, che la NPE ha saputo riconoscere proponendocelo in questo gradevole volume.

 

Info
Traduttore: Stefano VisinoniGloria Grieco
Editore: NPE
Collana: Koren Shadmi
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 27 febbraio 2020
Pagine: 424 p., ill. , Rilegato

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