Cristina Mosca, autrice del romanzo “Con la pelle ascolto”, pubblicato in Italia nel 2018 da Ianieri Edizioni per la collana Forsythia, è una donna che ha dedicato la sua vita all’insegnamento ed al mondo della comunicazione col ruolo di giornalista e addetta stampa per quotidiani e realtà abruzzesi. Nel corso della sua carriera, la scrittrice è stata insignita di diversi premi tra cui è possibile ricordare nel 2011 il premio “lettera d’amore” a Torrevecchia Teatina, nel 2013 il premio nazionale “Scrivere donna” con la sua raccolta di poesie “le piccole cose quotidiane” e nel 2015 il premio “racconti d’autore” al parco Majella oltre ad essersi inserita tra i finalisti del “premio Roccamotrice” con la sua opera “Loro non mi vedono”.
Il romanzo racconta la storia, o meglio l’intreccio delle storie, di due sorelle, Elena ed Alma, che nonostante siano cresciute nella stessa famiglia ed abbiano una piccola differenza d’età, si mostrano completamente differenti e prendono talvolta scelte diametralmente opposte, forse dettate dai loro caratteri e dal loro modo di approcciarsi alla vita. Elena è la sorella maggiore, donna forse più matura e responsabile, amante della pittura e desiderosa di maternità. Alma invece, la sorella minore, è ancora una studentessa trentenne che cerca di completare il suo percorso di studi con una tesi sulle presenze e gli spiriti poco apprezzata dalla famiglia, ma che la fa vivere in una sua dimensione a cui si uniscono la sua scarsa dipendenza dai legami con gli uomini e la sua passione per i gioielli artigianali che perde puntualmente ad ogni suo incontro.
Le due sorelle, che prima percorrevano strade divergenti, si ritrovano ad affrontare una situazione spiazzante che le fa avvicinare, riscoprire ed allineare alla loro vera essenza. Sperimentano un nuovo rapporto fatto più di gesti che di parole, rialimentando dei sentimenti che forse avevano accantonato dal tempo in cui erano bambine.
L’autrice in questo romanzo utilizza un linguaggio ampiamente descrittivo che permette talvolta al lettore di entrare nella scena come spettatore e la storia delle due sorelle viene raccontata parallelamente per permettere a chi legge di avanzare lentamente nell’evoluzione del percorso di entrambe.