Con il cambio di stagione arriva il nuovo freschi di stampa

L’autunno è dietro l’angolo e per il lettori di Gufetto è il momento di pensare ai nuovi titoli in cui perdersi nei prossimi mesi, sorseggiando calde tisane e guardando cadere le foglie.

Il nostro primo suggerimento è Planimetria di una famiglia felice, romanzo di esordio di Lia Piano

Aprire questo romanzo è come entrare nella grande casa dove è possibile un’infanzia incantata. E se hai vissuto lì anche solo un giorno, nessuno potrà rubarti la tua riserva di felicità quando la vita si fa dura.

In dieci anni erano riusciti a cambiare tre nazioni, festeggiando ogni trasloco con un figlio. A quel punto avevano comprato una casa vicino a Genova e si erano imbarcati nell’impresa più difficile: diventare una famiglia normale.

Il babbo sa disegnare il mondo, ama il mare, sfida le leggi della gravità e costruisce una barca a vela nel seminterrato. La mamma è bellissima, ha i tacchi alti e ancor più alte pile di libri intorno a sé. Maria, la bambinaia, parla in calabrese stretto, non sa leggere e ha un cuore più grande dell’enorme giardino che circonda la casa. I ragazzi sono tre: Marco, alle prese coi primi turbamenti della pubertà, Gioele, afflitto da un’incoercibile balbuzie e da una pericolosa passione per la chimica, e la Nana, che dal basso dei suoi sei anni ci racconta tutta la storia.

BOMPIANI, Collana NARRATORI ITALIANI, p. 200, 17,00 euro

Diverse, invece, le atmosfere che troviamo nella storia familiare di Il bianco si lava a novanta di Bronja Žakelj.

C’è la Jugoslavia degli anni Settanta, quella di Tito, e poi c’è la Jugoslavia senza Tito. C’è una famiglia accogliente nel centro di Lubiana: un padre, una madre, un fratello, una nonna, amici e parenti che amano ritrovarsi nella cucina di casa. Ma poi tutto questo finisce. Non solo la Jugoslavia.

La voce candida e ironica di Bronja Žakelj ci racconta di una perdita, spartiacque che cambia tutto, rivoluziona una vita intera, rende fragili le certezze. E ci racconta anche la storia di una lotta feroce per sopravvivere al cancro, di come si superano le paure e di tutto quello che non vogliamo vedere fino a quando, inesorabilmente, ci sbattiamo contro. Sullo sfondo gli anni Settanta e Ottanta, la televisione che ci mostra il mondo, le Olimpiadi invernali e la sensazione che qualcosa stia per cambiare per sempre.

BOTTEGA ERRANTE, Collana Estensioni,  p. 280, 17,00 euro

Amore e famiglia  sono anche gli ingredienti delle Ricette Semplici di Madeleine Thien.

Padri e madri, figli e sorelle, mogli e mariti, rapporti che si rinsaldano e più spesso si disgregano, in sette ricette tratteggiate con delicatezza per descrivere gli invalicabili confini che ci separano da coloro che amiamo. Ci sono due sorelle che aspettano invano davanti alla loro vecchia casa il ritorno della madre e una bambina che osserva ammaliata il padre officiare il rito della preparazione quotidiana del riso; una moglie che si ritrova a gestire il dolore del marito per la morte del suo grande amore e un uomo che dopo un’esistenza votata alla solitudine scopre le gioie e le difficoltà della vita di coppia; e poi viaggi attraverso le praterie canadesi, odore di mare d’inverno e neve che fiocca improvvisa su Vancouver, ponti sospesi e aquiloni sui laghi. Rammarico che si mescola a dolore, ricordi incuneati nel cuore, impossibili da lavare via, e la vita con i suoi minuscoli dettagli, quelli sfocati e quelli nitidi, che Madeleine Thien sa restituire con precisione chirurgica e commovente.

Vincitrice del Governor General’s Award, Madeleine Thien è una scrittrice canadese di origini cino-malesi. Ricette semplici è il terzo libro dell’autrice pubblicato da 66thand2nd dopo L’eco delle città vuote e Non dite che non abbiamo niente, con il quale è stata finalista al Man Booker Prize 2016 e al Bottari Lattes 2018.

66THAND2ND, Collana Racconti, p. 190, 16,00 euro

E per gli amanti dei racconti, segnaliamo anche un’interessante ri-edizione, in formato tascabile,  de La messa dei villeggianti di Mario Soldati.

Una fauna variegata popola questi trenta racconti, pubblicati nel 1959, che restituiscono con l’acume caratteristico della penna di Mario Soldati un ritratto indimenticabile e sfaccettato della vita di provincia e dei suoi singolari tipi psicologici. L’ambientazione tra il lago d’Orta e il lago Maggiore trasmette tutto l’amore dell’autore per questi paesaggi dai ritmi lenti dove si coltiva il gusto del buon vivere. Personaggi di queste storie sono operai, ragazze cittadine e di campagna, scrittori, calciatori, pittori, anziane inglesi, registi, modelle, ristoratori, direttori d’hotel, religiosi – tra cui un cardinale – e molti altri.

 “Fra gli scrittori del Novecento italiano, Soldati è l’unico che abbia amato esprimere, costantemente e sempre, la gioia di vivere. Non il piacere di vivere, ma la gioia.” Natalia Ginzburg

BOMPIANI, Collana TASCABILI, p.264, 12,00 euro

Dalle ambientazioni della provincia italiana ci spostiamo tra le atmosfere del ghetto di Budapest e i suoi curiosi abitanti. Nei racconti di Giorgio e Nicola Pressburger, Storie dal ghetto di Budapest, troviamo il tassello più colorato e commovente dell’ebraismo ungherese prima della tragedia della Shoah. Sappiamo molto del ghetto di Varsavia, abbastanza del ghetto di Venezia, lo sgombero del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943 è stato mirabilmente raccontato da Giacomo Debenedetti. Ma prima dell’infanzia dei fratelli Pressburger (Giorgio e Nicola) nell’Ottavo Distretto, del ghetto di Budapest non sapevamo niente. Eppure è qui che viene raccontata un’idea di ebraismo fatta di violini, commerci, ironia e nostalgia. E si verifica, nella piccola comunità dei mercanti, una bizzarra apparizione: Jom Tow produce salsicce, sua moglie Ester vende oche e il figlio Isacco, a dar credito alla profezia del rabbino, è destinato a grandi imprese.

MARSILIO, Collana Romanzi e Racconti

Entriamo nell’universo della narrazione femminile e incontriamo le undici voci femminili che compongo i racconti di Mio Marito, dell’autrice Rumena Buzarovska.

Le figure maschili di queste spietate storie sono raccontate da donne forti e fragili allo stesso tempo e rivelano relazioni piene di autoinganno, vanità e ipocrisia dove viene messo a nudo il rapporto conflittuale, complesso, a volte grottesco, altre volte violento e melodrammatico, fra donne e uomini.

Un pessimo poeta, un ginecologo artista, un padre dall’amore opprimente, un marito che dà la colpa ai geni della moglie per il comportamento ignobile del figlio, un coniuge fedifrago, un partner impotente, un marito deceduto…

La critica ha paragonato i racconti di Mio marito alla schiettezza stilistica di Raymond Carver, alla giocosità di Lorrie Moore, alle ambiguità e alle sottigliezze caratteristiche di Alice Munro, ai personaggi grotteschi e alle epifanie violente di Flannery O’Connor.

BOTTEGA ERRANTE, Collana Estensioni, P. 176

La complessità del rapporto tra uomo e donna è tema che ricorre anche nel libro sulla storia di  MILEVA EINSTEIN raccontata dall’autrice Slavenka Drakulić.

Mileva nacque in Serbia nel 1875 da una famiglia benestante Completò a pieni voti gli studi superiori, prima donna ammessa al ginnasio reale di Zagabria. Nel 1894 entrò al Politecnico di Zurigo, unica donna della sua classe. Qui incontrò Albert con cui intraprese una relazione, fortemente osteggiata dalla famiglia Einstein. Una delle massime scrittrici europee ci svela la vita straordinaria di una grande donna vissuta all’ombra del più importante scienziato della storia e racconta le circostanze che hanno portato questa donna dal talento straordinario e dal grande fascino, a rinunciare a se stessa.

BOTTEGA ERRANTE, Collana Estensioni, P.216, 17.00 euro

Fa da contraltare a questo ritratto donna, la storia di Vittoria Accorombona, che troviamo tra i titoli nuovamente editi da BOMPIANI, una delle opere più significative della letteratura tedesca del XIX secolo, prima grande opera del poeta tedesco Ludwig Tieck (1773-1853).

Romanzo storico di ambientazione cinquecentesca con protagonista Vittoria Accorombona, nobildonna italiana, femminista ante-litteram. Una donna coraggiosa che sfida i preconcetti del tempo pagando le sue scelte con la morte. Sullo sfondo un mondo al tramonto, dove lo stato di diritto sembra eclissato. Le tematiche, in parte comuni a quelle del primo Romanticismo, sono trattate in modi inediti e attuali: una decisa critica dell’ipocrita morale vigente a favore dell’autodeterminazione dell’individuo, elementi fantastici e l’importanza del sogno, l’autonomia dell’artista in conflitto con le pressioni del potere dominante. Testamento poetico dell’autore, è il romanzo storico in lingua tedesca più riuscito nella tradizione di Scott.

BOMPIANI, Collana NARRATORI STRANIERI, p. 400, 20,00 euro.

Dell’aspetto negativo del femminismo, vuole invece parlare Lucetta Scaraffi, la quale nel suo  Storia della liberazione sessuale propone un’attualissima lettura disincantata delle tappe, delle conquiste e delle rivoluzioni. Così una delle più autorevoli voci del femminismo italiano e storica controcorrente pone un interrogativo essenziale: senza più ostacoli alla libera espressione della sessualità, siamo davvero più felici?

L’onda di ribellione che cinquant’anni fa ha investito l’Occidente ha avuto il merito di smantellare un sistema ipocrita e repressivo la cui doppia morale comportava per le donne un costo esorbitante: essere giudicate solo per la loro condotta sessuale, reale o supposta che fosse. Scoprendo il filo conduttore che lega processi apparentemente autonomi, Lucetta Scaraffia individua il passaggio epocale tra il declino del pudore e il trionfo del corpo quale protagonista della sfera sociale; smentisce le radici pseudoscientifiche della rivoluzione sessuale – in cui confluivano eugenetica, psicoanalisi e il «falso antropologico» che promuoveva il libero amore –; riconosce le ingerenze del mercato, culminate nella promessa di una «realizzazione sessuale» per tutti; da femminista cattolica, punta il dito contro gli errori della Chiesa, immaginandone il rinnovamento a partire dal ruolo centrale della donna. L’analisi ripercorre le vicende di guru e ideologi vari, figure come William Reich ed Herbert Marcuse, il cui messaggio è stato edulcorato o distorto, evidenzia il peso delle inchieste sociologiche come il Rapporto Kinsey e di un immaginario affermatosi attraverso libri, musica e cinema, fino alle perplessità avanzate dallo stesso femminismo sulle ricadute della liberazione sessuale. Con sguardo critico maturato nell’esperienza di quei giorni e nelle scelte successive di donna, madre e storica, l’autrice pone interrogativi ineludibili.

MARSILIO SONZOGNO, Collana Nodi, p. 224, 18,00 euro

Proseguiamo con una serie di segnalazioni per i nostri lettori amanti della poesia.

Dall’11 settembre in libreria sarà possibile trovare la nuova collana di poesia BOMPIANI, CapoVersi, che propone una selezione della miglior poesia contemporanea, in costante equilibrio tra gli autori di culto del Novecento e le più acclamate voci del nuovo millennio, tra le linee tradizionali e l’avanguardia, tra le lingue franche e quelle regionali, tra l’Oriente e l’Occidente.

Vi presentiamo i primi tre titoli.

Autoritratto entro uno specchio convesso di John Ashbery.

Il più grande poeta postmoderno americano torna in Italia con la raccolta vincitrice del premio Pulitzer, del National Book Award e del National Book Critics Award nel 1975.

Primo poeta americano a vedere da vivo la propria opera raccolta e pubblicata dalla Library of America, John Ashbery è stato il riconosciuto maestro della generazione che ha iniziato la propria produzione intorno agli anni settanta. Nel 1975 con Autoritratto entro uno specchio convesso ha ottenuto tutti i tre più prestigiosi premi poetici degli Stati Uniti, presentando al pubblico un canzoniere complesso ed entusiasmante, evocativo, spesso onirico, ricco di riferimenti enciclopedici e reinvenzioni continue. La raccolta più incisiva del più importante poeta americano degli ultimi cinquant’anni inaugura la nuova collana di poesia Bompiani.

Testo inglese a fronte.

BOMPIANI, Collana CAPOVERSI, POESIA P. 300, 15,00 euro

L’ultimo spegne la luce di Nicanor Parra

Se c’è un poeta latinoamericano che gode di un credito indiscusso per l’originalità, la qualità e la irriverente costanza del suo impegno letterario, è senz’altro Nicanor Parra, fratello della celebre Violeta. Nei suoi ottant’anni di scrittura questo fondamentale autore cileno ha saputo condurre agli estremi le possibilità della creatività in versi, inaugurando il genere dell’antipoesia e riuscendo a scardinare dall’interno il sistema delle lettere sudamericane grazie a una beffarda, ostinata azione corrosiva. Tradotto da Allen Ginsberg e Lawrence Ferlinghetti, amatissimo dal conterraneo Bolaño, considerato in America “essenziale come Walt Whitman”, vincitore dei principali premi letterari in lingua spagnola, Parra è ancora poco noto al pubblico italiano. Questa antologia, la più ampia mai apparsa in Italia, vuole colmare questa lacuna.

Testo spagnolo a fronte

BOMPIANI, Collana CAPOVERSI Pagine 300 Prezzo 15,00

Non è tempo di essere di Vladislav F. Chodasevič

Secondo Nina Berberova “ci sono dieci nomi senza i quali la poesia russa non esisterebbe”. Chodasevič è l’undicesimo. Era il più giovane tra coloro che esordirono all’inizio del ventesimo secolo e ha conosciuto fulgore e declino: per età apparteneva alla generazione che non ebbe il tempo di esprimersi appieno prima del 1917 e che, ammutolita dall’Ottobre e dall’emigrazione, non poté più farsi ascoltare. Considerato da Nabokov uno dei maggiori lirici russi del secolo scorso, è stato poi riscoperto dai giovani poeti degli anni settanta e definitivamente riabilitato solo con la perestrojka. Questo volume costituisce la più ampia scelta finora offerta al lettore italiano dell’opera poetica di Vladislav Chodasevič.

Testo russo a fronte

BOMPIANI, Collana CAPOVERSI, p. 300, 20,00 euro

Restando nell’ambito della poesia, continuiamo con Sono tornati i miracoli di Franco Arminio

 “Gli Italiani non hanno mai parlato così male. Una volta anche chi non aveva studiato sapeva raccontare qualcosa. Ora si parla tanto di narrazioni, ma nessuno sa narrare niente. C’è come un ristagno delle emozioni. Primo e ultimo gesto della giornata: accendere e spegnere il telefonino.” Ma Arminio crede fermamente che ci sia una via di scampo, una “terza medicina” alla portata di tutti: è la pratica della parola condivisa, che sa scoprire piccoli stupori quotidiani e farsi poesia. “Dipende da ciascuno di noi. È ora che ognuno stenda il suo sogno sulla tavola del mondo, i sogni non prendono spazio ma lo danno”: da questa tenace militanza poetica nasce una raccolta di versi che proclama la possibilità di una rinnovata speranza.

BOMPIANI INVERSI, Collana IN VERSI, p. 256, 16,00 euro

Segnaliamo ancora, le proposte poetiche della casa editrice Nottetempo.

Sale grosso di Maria Moresco è una raccolta inedita di testi poetici vivi, piena di nervature, inquietudini, repentini salti di piani, di passaggi continui dall’alto al basso, leggera ma capace di affondi improvvisi. Un timbro poetico originale e personale, la magia arcaica dell’irriducibile presenza della parola contro il male del mondo. Intermittenze, candori, oltranze di una voce che una volta riconosciuta non vorresti più lasciare andare.

A distanza di dieci anni dalla prima, esce la seconda raccolta poetica di Maria Moresco, scritta nell'arco di un quindicennio.

I lettori nuovi si troveranno di fronte a qualcosa di poeticamente alieno, raggiunto attraverso mezzi in apparenza semplici. I lettori della prima raccolta ritroveranno anche qui la stessa voce inconfondibile e assolutamente coerente: nervosa, trasparente, ardita, dolorosa e gioiosa, quotidiana e magica, piena di presentimento e pensiero, resa qui ancora più elementare e abrasiva da una sotterranea e misteriosa veggenza.

Edizioni NOTTETEMPO, Collana Poeti, p. 100, 10,00 euro

Chiudiamo la parentesi poetica con Temporali di Cristiano Poletti.

Temporali di Cristiano Poletti disegnano un libro maturo e forte, traguardo raggiunto di un lungo cammino poetico ed esistenziale, ma anche punto di svolta, riconoscimento di sé e del proprio rapporto con l’esistente, promessa per il futuro e riscatto. La parola oscilla tra il dato autobiografico, alluso e mai esibito, e la meditazione sulla storia e sui suoi vinti; e l’intonazione del testo a sua volta sta in equilibrio su un bilico espressivo, ora tendente al picco lirico, all’immagine fascinosa, ora capace del nitore ammirevole di chi non ha più bisogno di maschere e di orpelli. Anche il dichiarato dialogo con autori antichi e moderni offre una felice varietà di stili, capaci però di fondersi in una voce sommessa e piena: Poletti convoca Dante, Petrarca, Leopardi, Primo Levi, De Angelis e molti altri, a seconda dello strumento che maggiormente la musica di un testo richiede e richiama. Lo sguardo vaga nella memoria e nel paesaggio, ricostruisce volti fuggitivi, narra frammenti di vita o affreschi di esperienza collettiva; si addentra nella “pastorale del freddo” e lì si perde e trascende.

Marcos y Marcos, Collana  Le Ali, p. 112 pagine, 20,00 euro

Passiamo ora ad un’altra tematica, la Filosofia, che come dimostrano i libri e gli autori che ci accingiamo a presentarvi, può essere trattata con diverse modalità.

In  Platone, storia di un dolore che cambia il mondo, la scrittrice Annalisa Ambrosio raccontala vita di Platone  a metà tra romanzo e saggio, per conoscere o ri-conoscere uno dei grandi del mondo classico e l’influenza che continua ad avere su tutti noi, che lo sappiamo o no.

Aristocle nasce dall’unione di due delle più antiche famiglie di Atene. Cresce ascoltando storie, miti e musica. Possiede più di cento oggetti, che in un mondo vuoto, contrapposto al troppo pieno del nostro, sono moltissimi. Dicono di lui che da bambino era così beneducato che nessuno gli aveva mai visto i denti, perché sorrideva poco e rideva meno. Il primo vero dolore lo prova a ventotto anni, il giorno della morte di Socrate. La filosofia è già nata, ma Socrate non è un filosofo: gira scalzo, è confuso, ma è sempre seguito da una schiera di ragazzini che ascoltano i suoi discorsi; è capace di risvegliare quelli che lo circondano. Aristocle è uno di loro. Parte e procede così, cercando di avvicinare le vite lontane dei grandi alle nostre piccole vite vicine, questa breve storia di Platone, scritta da un’autrice molto giovane ad uso dei giovani come lei ma anche di chi Platone l’ha incontrato a scuola e poi dimenticato. Oggi che il rischio non è l’ideologia ma la mancanza di idee in cui credere, guardarsi indietro è fondamentale.

BOMPIANI OVERLOOK, Saggistica, p. 160, 15,00 euro

Tutt’altro registro troviamo, invece, in Rocksofia di Alessandro Alfieri.

Il Grunge definì la chiusura degli anni Ottanta e l'avvento dei Novanta, il decennio dello spaesamento e del vuoto; gli episodi più significativi dell’hard rock a partire dagli anni Novanta, per approdare al passaggio del nuovo millennio, procedono perciò su due linee, che questo saggio ripercorre in una serie di dicotomie oppositive che riguardano i vari generi. A partire dalle esperienze del Grunge e del Post-Grunge – che vedono in contrapposizione l’anedonia nichilista dei Nirvana e degli Smashing Pumpkins al risvolto progressista dell’alternative rock di Pearl Jam e Foo Fighters, ancorato a una dimensione identitaria quando non persino nostalgica – il saggio prende in esame le due diverse modalità di sperimentazione elettronica adottate dai Radiohead da un lato e dall’industrial rock dei Nine Inch Nails dall’altro, per poi inoltrarsi nella riattualizzazione di due generi essenziali della storia del rock: nel Nu Metal la tendenza rivoluzionaria e il recupero dell’impulso ribellistico giustificano la violenza dei Rage Against the Machine, mentre l’universo claustrofobico e cupo dei Tool non è che aspirazione alla distruzione totale; nel Neo Punk invece, l’esperienza di mutamento vissuta dai Green Day nel passaggio dai 90es agli Anni Zero si contrappone alla furia irriverente e goliardica del punk-hardcore dei NOFX."

IL NUOVO MELANGOLO, Collana Nugae, p. 168, 9,50 euro

Cambiando del tutto genere, ci imbattiamo in Perché comincio dalla fine di Ginevra Lamberti.

Uno scanzonato, spensierato libro sulla precarietà dell’esistenza e sulla morte (degli altri).

Da un divano nel profondo Veneto, sul quale si accorge di non avere un posto né in questa vita né nell’altra – nessuno, in famiglia, ha pensato a prenotare un loculo –, la protagonista di questo romanzo, Ginevra, si alza per raccontare tutti coloro che invece a un posto per l’altra vita ci hanno pensato: professionisti del settore come Taffo Funeral Services, una tanatoesteta, architetti che progettano non solo oggetti ma il fine ultimo degli oggetti, e poi poeti, scrittori, cantanti, passanti. Tutti sono accomunati – tutti noi lo siamo – dall’esperienza della morte (degli altri) che sempre dolorosamente rimanda all’allegria di trovarsi vivi. In mezzo a questi incontri c’è il quotidiano di Ginevra, il suo lavoro di affittacamere nell’umidissima e amatissima Venezia non più a turisti ma a pellegrini 2.0, il sogno di un gatto che cade dal terrazzo e torna volando con una lettera del nonno (morto), l’orizzonte del mutuo e la conseguente possibilità di avere una casa tutta per sé; ci sono gli amici e la palestra, i luoghi comuni sfatati e i pregiudizi confermati, c’è il diventare adulti e – se tutto va bene – vedere la vecchiaia. Con una scrittura esatta, cristallina, allegra e profonda, Ginevra Lamberti – giovane prodigio della narrativa italiana, e omonima del suo personaggio – racconta piange sorride e canta che solo i vivi muoiono, che “morto” è aggettivo di una cosa viva e quindi tanto vale cominciare a sentirsi vivi da adesso. Cominciare a sentirsi vivi prima del “giorno in cui”.

 «Davanti alla morte siamo tutti indifesi, disperati, magri, grassi, figli, padri. Così ci ritrae Ginevra Lamberti, e mai siamo stati tanto reali. Questo è il romanzo di una grande scrittrice, contemporanea come nessun’altra», Teresa Ciabatti –

MARSILIO, Collana Romanzi e Racconti, p. 208, 16,00 euro

E’ viva ma preferirebbe non esserlo, la protagonista di Permafrost, primo romanzo di Eva Baltasar, vincitore nel 2018 del Premio Librai Catalani.

A Barcellona una donna di quarant’anni racconta in prima persona la sua vita attraverso memorie intime dalla prima infanzia al presente. Una donna con maldestre tendenze suicide,  perspicace e scomoda. Sopravvive ai vincoli famigliari con tremenda riluttanza. Humor nero e linguaggio esplicito sono le chiavi d'accesso al bruciante racconto di un’esistenza diversa, attraente e selvatica. Permafrost è in fondo un viaggio attraverso tutto ciò che conta e che irrompe dalle crepe nel ghiaccio infrangendo la membrana che ci protegge dal fuoco della terra. Quando le difese cedono, affiora la vita.

NOTTETEMPO, Collana Narrativa, p. 128, 16,00 euro

Veniamo ora a un libro che tratta tutt’altro argomento.

C’è sempre stata lotta attorno all’arte. Omicidi, furti, razzie, corruzioni, contrabbandi, soprusi, roghi, devastazioni, confische hanno contraddistinto

la vita di molti capolavori. Da Caravaggio a Picasso, da de Chirico a Munch, da Renoir a Klimt, fino alle statue della classicità, sono molti gli episodi, alcuni celeberrimi, altri poco conosciuti, alcuni risolti, molti altri ancora sotto indagine, che ci portano nel cuore dell’illegalità, della criminalità, del mercato nero, della cupidigia, della volontà di potenza, che si nasconde dietro ogni ladrocinio.

Partendo dalla rubrica che l’autore tiene al “Caffè” di Rai Uno, in Capolavori rubati, Luca Nannipieri illustra i casi più clamorosi di furti di opere d’arte, affrontando anche itraumi storici di saccheggi e spoliazioni coloniali e imperialiste. Attraverso la narrazione e la ricostruzione giudiziaria dei furti, il commento sullo stile artistico delle opere rub ate, l’inquadramento storico, la disamina museografica sulla sicurezza e sulla protezione dei capolavori, il libro affronta il grande tema dell’arte nel suo rapporto con la complessità del male.

EDITORE SKIA, Collana StorieSkira, p. 192, 19,00 euro

Dai delitti sulle opere d’arte passiamo al Delitto al Conservatorio di Franco Pulcini.

Il concorso per bambini prodigio è alle porte, e un membro della giuria, celebre maestro di piano, viene assassinato. Esplorando i retroscena del Conservatorio di Milano, l’ispettore Abdul Calì incontra Maestri troppo deboli, bambini costretti a essere forti e genitori dall’ambizione sfrenata a spese dei figli.

Tra momenti di musica magnifica, Calì tocca il confine labile tra arte e potere, tra dedizione e perversione.

Zi Ming-Li, straordinaria pianista bambina, lo aiuta a capire che per le grandi potenze anche una sonata di Bach può essere un pretesto per farsi la guerra.Direttore editoriale della Scala di Milano, illustre musicologo, Franco Pulcini si muove sorridente e sicuro in un mondo affascinante e insidioso che conosce, critica e ama. Dopo Delitto alla Scala, ci regala un nuovo giallo musicale pieno di arguzia, umanità e… veleno.

MARCOYMARCOS, Collana Gli Alianti, 416 pagine, 18 euro

Da un altro lutto in campo musicale, si dipana la Trilogia della città di Parigi VERNON SUBUTEX di Virginie Despentes.

Chi è Vernon Subutex? Una leggenda metropolitana. Un morto che non smette di risorgere. L’ultimo testimone di un mondo scomparso. L’uomo che conosce un segreto. Lo specchio di ciascuno di noi.

Come tenersi su, dopo che la speranza è morta? Accogliere tutta la miseria del mondo non è la nostra vocazione. La nostra vocazione è vivere separati dal mondo da dei muri. La nostra vocazione è mangiare zucchero, a tonnellate, è distruggere foreste intere per produrre miliardi di rotoli di carta igienica.

Tutto ha inizio quando il famosissimo cantante Alex Bleach muore per overdose nella sua vasca da bagno. Lutto enorme per i fan, ma soprattutto per uno tra loro, che negli anni ottanta è stato il proprietario del più celebre negozio di dischi di Parigi e ora, travolto dalla crisi, vive mantenuto dall’amico popstar. In breve, non potendo più pagare l’affitto, Vernon, l’uomo “il cui nome ricorda un po’ quello di un vecchio materasso”, si trova in mezzo alla strada, senza nulla, se non alcuni video privatissimi di Alex Bleach che ora tutti desiderano…Virginie Despentes dispiega intorno a lui una galleria di personaggi infinitamente colorata e varia: gente del popolo e borghesi, intellettuali e delinquenti, transessuali e donne velate – tutti destinati a trovarsi a un certo punto soli e disorientati in questo nuovo secolo che cambia i confini del mondo. Ma soprattutto, insieme a Vernon – lucido, rassegnato e al tempo stesso ribelle – il vero personaggio del romanzo è Parigi: elegantissima e ribollente come la scrittura stessa di Virginie Despentes.

In arrivo anche la serie tv prodotta da Canal+

BOMPIANI, NARRATORI STRANIERI, P. 800, 25,00 euro

Costellato di protagonisti eccentrici e figure dimenticate è anche  1913 l’anno prima della tempesta di Florian Illies

Dall’autore del bestseller sull’anno che ha segnato il passaggio dal vecchio al nuovo mondo, uno straordinario racconto di incredibili scoperte e nuove storie che meritano un posto nell’universo di un periodo formidabile. Da Marcel Proust alla ricerca di un editore ai problemi coniugali di Hermann Hesse, dalla vicenda del mangiafuoco di Berlino re d’Albania per cinque giorni alle stramberie musicali di Igor Stravinskij, tutti i protagonisti del 1913 raccontati con brio e maestria da Florian Illies.

«Decine, centinaia di storie compongono il quadro di un concentrato di geni probabilmente unico nella storia dell’umanità». Paolo Mieli, Corriere della sera.

EDITORE MARSILIO

Ed è il momento di una storia vera. L’autore è Kiese Laymon che si racconta nel suo Il giusto peso. Un memoir americano ci racconta una vita intera di segreti, bugie e violenza, ripercorrendo il lungo viaggio che si è reso necessario per affrontare i grandi nodi della sua esistenza di uomo di colore del Mississippi: la famiglia, il peso, il sesso, il gioco d’azzardo e, infine, la scrittura.

Che cosa accade al corpo di un uomo di colore, a una famiglia afroamericana, dopo una vita intera di segreti, bugie e violenza?

Con Il giusto peso, il suo «memoir americano», Kiese Laymon tenta di rispondere a questa domanda mettendosi a nudo – dalla violenza sessuale al primo amore, dalla sospensione dal college al lavoro come professore universitario – e ripercorrendo il lungo viaggio che si è reso necessario per affrontare i grandi nodi della sua vita: la famiglia, il peso, il sesso, il gioco d’azzardo e, infine, la scrittura. A sollevarsi da ogni pagina è lei: la madre, il «tu» a cui Laymon si rivolge e che punteggia tutto il libro. Una donna brillante e complessa, che mossa dal desiderio di equipaggiare al meglio il figlio per sopravvivere in un mondo che sembra non avere spazio per lui, travalica spesso il confine che separa l’amore dalla violenza. Nel tentativo di disciplinare il corpo, le scelte, e soprattutto il linguaggio del ragazzo, non fa che produrre una lunga catena di falsità e dipendenze.

Con una narrazione intima e profondamente onesta, Il giusto peso mette in luce i fallimenti individuali e quelli di una nazione intera, sempre più divisa.

 Nonostante sia uscito da qualche mese negli Stati Uniti, il New York Times l’ha già inserito nella lista dei 50 migliori memoir degli ultimi cinquant’anni, ed è stato eletto miglior libro di non-fiction del 2018 da una serie impressionante di testate e riviste americane, tra cui New York Times, Publishers Weekly, NPR, BuzzFeed, Library Journal, Entertainment Weekly e Washington Post. Con questo libro, inoltre, Kiese Laymon si è aggiudicato la Carnegie Medal 2019 e il Christopher Isherwood Prize 2018.

EDIZIONI BLACK COFEE,P. 296, 14,00 euro

Continuiamo con un’altra interessante ri-edizione BOMPIANI I giorni innocenti della guerra. Noi tre di Mario Fortunato

Pier Vittorio Tondelli, Filippo Betto e Mario Fortunato: tre amici, tre ragazzi che venivano dalla provincia, avevano pochi mezzi e volevano essere scrittori. L’Italia era quella degli anni ottanta, che dissipò se stessa nell’ubriacatura del consumismo, ma che finalmente si affacciava alla modernità. Pier, Filippo e Mario inventarono un linguaggio quotidiano di amicizia, complicità, erotismo. Si sentivano liberi e persero tutto. Pubblicando i loro libri diventarono uomini. Ma alla soglia dell’età matura Pier se ne andò per colpa dell’aids, seguito da Filippo, che uscì di scena in maniera contraddittoria e caotica. Anni dopo, Mario, rimasto solo, racconta la storia della loro giovinezza meravigliosa e irrevocabile.

Avevano molto, se non altro con la fantasia, e consideravano la letteratura il proprio mondo, oltre che la principale ragion d’essere. E poiché avevano questo e quasi tutto in comune, si amarono come ci si ama da ragazzi, senza remore morali né pietà.

BOMPIANI, TASCABILI, p. 178, 11,00 euro

La sempre attuale, quanto necessaria, riflessione dell’approccio dell’uomo occidentale al fenomeno delle migrazioni, seppur con registri decisamente diversi, è al centro dei prossimi due volumi che vogliamo segnalare.

In Lettera a un razzista del terzo millennio, leggiamo le parole che Don Luigi Ciotti scrive  a cuore aperto contro «l’emorragia di umanità alimentata dagli imprenditori della paura»: una presa di posizione salda contro tutti i razzismi da parte di chi ha fatto dell’accoglienza la propria missione da più di cinquant’anni. Una lettera indirizzata a un razzista del nuovo millennio ormai avvelenato da luoghi comuni e narrazioni tossiche. Per decostruire i pregiudizi e affermare i principi di una società più giusta. Gli stranieri ci stanno invadendo? Chiudere i porti è una soluzione? Che cosa vuol dire «prima gli italiani»? 

EDIZIONI GRUPPO ABELE, prezzo 6,00 euro

Con lo strumento della satira sociale, lo affronta invece Timur Vermes nel suo Gli affamati e i sazi. A sei anni da Lui è tornato (3 milioni di copie vendute nel mondo, 50.000 copie in Italia) Timur Vermes scrive un nuovo romanzo, più che mai tempestivo ed attuale su chi siamo e chi vogliamo essere.

In un futuro non troppo lontano, in Germania è finita l’era di Angela Merkel e il nuovo governo ha messo in atto una serie di provvedimenti per bloccare l’immigrazione: insieme agli altri paesi europei paga gli stati del Nord Africa perché tengano sotto stretta sorveglianza i loro confini e non permettano a nessuno di passare. Oltre il Sahara si stanno costruendo enormi campi dove milioni di rifugiati aspettano, così a lungo che si potrebbe andare a piedi se non fosse una condanna a morte certa. Quando la star della tv tedesca Nadeche Hackenbusch fa visita al più grande di questi campi, il giovane Lionel capisce di avere un’opportunità unica: con centocinquantamila rifugiati usa l’attenzione del pubblico televisivo e inizia a marciare verso l’Europa. La bella presentatrice e i migranti diventano campioni di ascolti. E mentre l’emittente televisiva gioisce per la cronaca dal vivo, i record di telespettatori e le entrate milionarie della pubblicità, la politica tedesca volge lo sguardo altrove, minimizza e aspetta. Ma più il corteo si avvicina, più il ministro dell’interno Leubl deve impegnarsi. E tanto più urgente diventa per lui e per il popolo tedesco decidere cosa fare: accoglierli o fermarli?

BOMPIANI, NARRATORI STRANIERI, p.  258, 22,00 euro

In coda alla nostra rassegna un titolo immancabile per che subisce a tutto tondo il fascino emanato dalle pagine scritte.

LA SENSUALITÀ DEL LIBRO Piccole erranze sensoriali tra manoscritti e libri antichi. Le antiche carte e le pergamene svelano i loro segreti a coloro che ne sanno cogliere i sussurrati enigmi. Ma bisogna farlo con senso di meraviglia e di stupore. L'autore Angelo Floramo compie un'erranza in alcune tra le più importanti biblioteche di conservazione europee inseguendo il gusto erotizzante del profumo che promana da carte e inchiostri. Accarezza le pagine antiche, sfiora le costole dei libri, ne racconta le avventurose vicende disegnando itinerari capaci di ebbrezze infinite in luoghi unici e speciali che da secoli conservano i loro preziosi tesori.

EDIZIONI EDICICLO, Collana Piccola filosofia di viaggio, p. 96, 9,50 euro

Freschi di stampa per lettori in erba.

Vogliamo chiudere le nostre anticipazioni dedicando uno spazio ai più piccini.

ISMAIL E IL GRANDE COCCODRILLO DEL MARE di Costanza Savini.

E’ la storia di un profugo senza nazionalità, forse un clandestino per ragioni politiche, civili o ideologiche, poco importa. Un ragazzo qualunque che parte dalla propria terra, in Africa, per raggiungere l’Italia e avere un futuro. Una storia umana come tante che oggi accadono ogni giorno intorno a noi. Ismail, che fugge dalla guerra, dalla fame… è la raffigurazione di un mondo che rifiuta e che calpesta il diverso; egli rappresenta il viaggio, anzi è egli stesso il viaggio verso una meta che sa di “normalità”. Durante il suo lungo e difficile itinerario, come un novello Dante che attraversa l’Inferno per raggiungere il suo Paradiso, incontrerà gente di ogni razza, personaggi misteriosi, quasi fantastici, strane situazioni, incredibili rivelazioni, che lo porteranno a toccare con mano la bontà e la malvagità del mondo.

La sua Beatrice, una donna misteriosa che come lui ha “il potere” della mano che “vede”, lo aiuta a non perdere la via, a guardarsi dai “tagliatori di mano” fino a guardare al suo passato e a ricercare la sua Patria, “là dove è il suo bene”.

Un racconto destinato a lettori di ogni età, in cui ogni frase travalica la pagina su cui è scritta per stamparsi indelebilmente nella coscienza di chi legge.

“È un testo scritto e pensato per tutti, ma in particolare per ragazzi e adulti di ogni Nord, nello specifico quelli dei paesi che si affacciano al nostro Mediterraneo e del Vecchio Continente, con la sapienza e la piacevolezza narrativa della scrittrice che ha tenuto aperti gli occhi, le orecchie, il cuore e la fantasia alle umane vicende di chi ci sta intorno.” Ruggero Sintoni Presidente Associazione Nazionale Teatro d'Arte Contemporanea. Co – direttore di Accademia Perduta/Romagna Teatri

EUNO EDIZIONI, 80 pagine, 9,00 euro

ASCOLTA I BATTITI di Zita Dazzi

Il romanzo della generazione Trap. Un romanzo a due voci che ci trasporta nel mondo degli adolescenti di oggi, tra mille dubbi, sensazioni che colpiscono alla bocca dello stomaco e una colonna sonora a ritmo di trap.

IL LIBRO: Tra una foto su Instagram e una canzone di Vegas Jones sparata a tutto volume nelle cuffie, Sofia trascorre le sue giornate litigando con i genitori, uscendo con gli amici e cercando di sopravvivere alla scuola. Un brutto incidente sconvolge improvvisamente la sua quotidianità. E in ospedale conosce Ruben. Lui si sente sbagliato, non sa ancora quale sia il suo posto nel mondo, non si sente compreso. Fin quando non arriva lei, e le loro imperfezioni combaciano e si completano. Un filo rosso lega le loro vite, avvicinandoli e allontanandoli, sui social e nella vita reale, tra incomprensioni e riappacificazioni, come spesso capita nell’emozionante primo amore.

Nel romanzo la musica trap è centrale, è il filo rosso che unisce un capitolo all’altro e gli universi dei ragazzi della storia. Compaiono le citazioni dai testi dei più importanti trapper italiani, da Vegas Jones, Tedua, Emis Killa, Ghali, Gemitaiz, Sfera Ebbasta, e molti altri. Un lavoro attento, anche dal punto di vista linguistico, fatto a stretto contatto con un gruppo di adolescenti di oggi che si sono resi “consulenti” musicali, e non solo.

Questo libro nasce dal loro ascolto e dal confronto e dialogo diretto con loro.

Un ritratto autentico delle ragazze e dei ragazzi della cosiddetta "generazione Instagram", una storia che senza falsi moralismi e con grande rispetto ci porta dritti nel loro mondo, e si schiera dalla loro parte.

L’AUTRICE:

Zita Dazzi, giornalista per «La Repubblica», segue principalmente la cronaca e i temi sociali: molto apprezzati i suoi reportage, che le sono valsi diversi premi. Per Il Castoro ha pubblicato La Banda dei Gelsomini, Bella e Gustavo (Premio Leggimi Forte 2015), Il mondo di Teo e La valigia di Adou.

EDIZIONI IL CASTORO, Età 12+ ,P. 192,  Prezzo 12,50€

I CENTO VESTITI di  Eleanor Estes

Maddie si sentiva un nodo allo stomaco. È vero, non le era mai piaciuto che Peggy chiedesse a Wanda quanti vestiti avesse, però non aveva mai detto niente in sua difesa. Era rimasta a guardare in silenzio.

Wanda non ha amici. Va a scuola da sola e torna a casa da sola. Indossa sempre lo stesso vestito blu sbiadito che non le sta bene. È pulito, ma sembra non aver mai visto un ferro da stiro. Allora perché Wanda racconta alle altre bambine di avere cento vestiti, uno più bello dell'altro, tutti in fila nell'armadio?

EDIZIONI PIEMME, Marchio Il Battello a Vapore, 11-13 anni, p. 96, prezzo 14,00 euro

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