Carlo Brusco @ Più Libri Più Liberi: le leggi razziali, un passato ancora fortemente presente

Nella cornice della Sala Luna della Nuvola di Fuksas, durante la fiera di Più Libri Più Liberi, si è svolta la presentazione del libro del giurista Carlo Brusco La grande vergogna. L’Italia delle leggi razziali, edito da Edizioni Gruppo Abele.

Il volume è un saggio storico, di forte attualità, che esamina il substrato culturale che portò all’emanazione delle leggi razziali nel 1938. La prefazione è stata realizzata dalla senatrice Liliana Segre, testimone e vittima della ferocia di un potere dittatoriale e ideologicamente deviato.

Il libro contiene notizie poco note su quello che succedeva in Europa durante quegli anni. Il giurista Brusco ha evidenziato come le leggi razziali fossero state create per emarginare totalmente le persone di origine ebrea poiché questo sistema comprendeva tutti gli aspetti della vita professionale e personale di un ebreo. Alcuni divieti infatti vennero pensati dai giuristi che si occuparono di ideare le leggi, i fascisti non avevano infatti pensato ad attaccare l’aspetto sociale.

Un esempio fu vietare agli studenti ebrei di proseguire gli studi e ai professori di religione ebraica di insegnare e quindi vietare completamente l’accesso agli ambiti culturali del paese.

Benito Mussolini infatti, per dimostrare e convalidare che fosse più cattivo di Hitler, esagerò con le leggi razziali.

Moni Ovadia, scrittore italiano di origine ebrea, presente all’incontro, ha evidenziato come questo libro dovrebbe essere letto a tutti i revisionisti storici, che oggi si permettono di negare la ferocia del nazismo e del fascismo, e ha sottolineato come in tutta Europa ci fossero regimi filo-nazisti o che simpatizzavano con il nazismo e dunque gli altri Stati non fossero stati poi così succubi dei regimi dittatoriali, ma taciti complici del sistema di odio e discriminazione che si venne a creare in quegli anni.

Lo scrittore ha poi raccontato un suo fatto personale: suo zio infatti paradossalmente fu tra i più convinti fascisti italiani e grande stimatore della figura di Mussolini.

Brusco, con la sua vasta conoscenza del mondo giuridico, ha analizzato le leggi razziali da un altro punto di vista, quello più legislativo, confermando che coloro che le scrissero e le pensarono volessero creare un sistema tale da escludere e attaccare a 360° la vita di persone di origine e religione ebrea.

Quegli anni, tra i più buii e disgustosi per la storia del Belpaese, vanno ricordati e combattuti affinché nulla si ripeta e nessuno possa permettersi di poter contestare una storia che, seppur tragica e vergognosa, fa parte del nostro passato.

In tutto ciò, però, un dubbio rimane ancora forte: come abbiamo permesso che una nazione di cultura come la nostra, tra le più civili, in sei anni diventasse una nazione di carnefici? E ancora oggi mostri una forte tendenza razzista?

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF