Arte è liberazione di Tomaso Montanari e Andrea Bigalli @ Edizioni Gruppo Abele: un viaggio in Italia attraverso l’arte

Arte è liberazione è un volume edito da Edizioni Gruppo Abele, pubblicato quest'anno, curato da Tomaso Montanari e Andrea Bigalli.

Tomaso Montanari è professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università per Stranieri di Siena, mentre Andrea Bigalli è un parroco fiorentino, docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Toscana e socio dell’Associazione Teologica Italiana, giornalista pubblicista, critico cinematografico, collabora con Radio Toscana. È inoltre referente regionale di  Libera per la Toscana.

Questo libro, curato in modo molto attento anche dal punto di vista grafico, è una sorta di viaggio, un itinerario che attraversa il nostro Paese in ogni sua regione, ciascuna presentata attraverso un'opera d'arte, di cui alcune molto note, altre meno.

È quindi un libro che si pone con una prospettiva nazionale percorrendo ben venticinque secoli di storia.

Ogni opera vede sia il commento di Montanari che di Bigalli, i quali intervengono separatamente, fornendo la propria analisi.

Queste opere sono illustrate in modo diverso da quello che siamo solitamente abituati a vedere. Non siamo di fronte a un manuale di storia dell'arte (con tutto il rispetto per i manuali, su cui tanti di noi hanno studiato) e nemmeno una guida turistica alla scoperta dei tesori del nostro Bel Paese, magari anche meno conosciuti.

È qualcosa di più.

Potremmo quasi parlare di un libro di filosofia più che di arte. Ogni opera è un punto di partenza per parlare di un concetto. Sono un aggancio, un “la” per argomenti che si proiettano sul presente (e quindi sul futuro).

E questo lo vediamo molto bene già da ogni sottotitolo che viene dato a ogni capitolo dedicato a un'opera.

Notiamo come i grandi concetti che caratterizzano l'umanità sono descritti, o meglio, definiti, con un'altra parola, un altro concetto di grande rilevanza: immaginazione eÌ€ futuro, bellezza eÌ€ vita, periferia è salvezza, economia è comunione, politica è servizio, incontro è ricchezza etc etc…

Ecco perché non ha senso parlare di libro di arte, ogni opera è un pretesto per avviare un confronto e, perché no, un incontro tra i diversi modi di vedere il mondo.

Ognuna di esse ci narra qualcosa della società nella quale è stata creata, ma anche di quelle che si sono succedute nei secoli.

Si ritiene necessario quindi cominciare ad interrogarsi non solo su cosa sia l'arte, su cosa esprime, ma anche a cosa può servire.

Essa non è solo bellezza, non è solo un qualcosa ad appannaggio dei più ricchi, dei collezionisti ed appassionati, l'arte è e deve essere un patrimonio di tutti.

L'arte è sì bellezza ma non solo. Questa rappresenta la storia delle persone e dei luoghi, delle società e del loro percorso di liberazione e di presa di coscienza del mondo.

Il punto deve essere questo, un concetto di riferimento essenziale, un punto fermo che dovremmo avere tutti ben chiaro: siamo davanti a un patrimonio grazie al quale possiamo scoprire, e capire, un passato diverso, e che dunque si può costruire un futuro diverso e, perché no, migliore; in poche parole, non c'è futuro senza aver capito il passato.

Recuperare ciò che di buono è stato fatto, correggere gli errori compiuti dall'uomo e quindi da evitare, per costruire un futuro giusto e libero.

In estrema sintesi, il progresso passa anche dall'arte; ma quanti ci credono veramente? Vi lascio questa domanda come spunto di riflessione.

Chi scrive pensa che il ruolo e la funzione di questo libro sia ben illustrata da Don Luigi Ciotti che, nella prefazione, con tutta la sua modestia e altrettanta passione che lo contraddistingue, ci invita a osservare la riflessione che in questo testo viene affrontata, su cosa “l’arte possa dirci sul piano storico, sociale e anche politico. E dunque cosa possa dire a un’umanitaÌ€ che tanta arte ha prodotto ma anche ignorato, dimenticato o persino distrutto. Non fermandosi insomma all’incanto di fronte alle singole opere, ma cercando il loro “altro” e “oltre”, il loro essere specchi veritieri e a volte impietosi dei nostri limiti, dei nostri errori e anche delle nostre maschere e bugie”

Ecco che l'arte non può essere solo bellezza, o almeno quella bellezza puramente esteriore e consumistica, ma è quella che ci apre la mente, ci sveglia, ci turba, ci emoziona, ci invita a riflettere e a guardare quell'oltre che ci libera dai paraocchi del quotidiano, risveglia le nostre coscienze e ci può concedere quindi la libertà.

La città di Firenze, storicamente e notoriamente conosciuta come culla della cultura, dell'arte e dell'umanesimo, attraverso i due autori che ne sono sua espressione, potrebbe tornare ad essere un nuovo punto di partenza per una rinascita di cui la nostra società ha estremamente bisogno, partendo da ciò che è “bello”.

Penso, e chiudo, che la sfera umanistica, ben rappresentata da questo libro, che appunto non tratta solo di arte, debba diventare una delle basi dalle quali ripartire per costruire un domani migliore, libero e giusto.

 

EDITORE: Edizioni Gruppo Abele

AUTORI:  Tomaso Montanari e Andrea Bigalli

COLLANA: Fuori collana

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2020

PREZZO:  euro 20

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF