Angela Davis ha fatto la storia: fin da giovanissima, ha lottato con forza e determinazione per i diritti civili degli afroamericani e delle donne.
La sua vita è un turbine di eventi, il cui fulcro gravitazionale è liberare l’America dal razzismo, vissuto in prima persona fin da giovanissima, e dal capitalismo folle e spietato che azzera i diritti non solo delle minoranze ma dei poveri, non solo in America ma in tutto il mondo.
Mariapaola Pesce, autrice del tessuto narrativo, riesce a creare una biografia accurata dei principali momenti della vita di Davis, quelli che hanno segnato in modo clamoroso il suo attivismo e l’hanno resa un riferimento preminente fra le varie organizzazioni degli anni Sessanta e Settanta.
A supportarla in modo egregio il tratto di Mel Zohar che sceglie una palette di colori che richiamano alla mente l’atmosfera di quegli anni, dal giallo all’ocra, dal blu al grigio, sostenendo poi la sua scelta grafica con i font altrettanto adeguati all’epoca. La Zohar ha il merito di avere scelto uno stile grafico preciso, chiaro, con figure che emergono nella loro forza sia su sfondi neutri che nelle scene di massa.
Il montaggio stesso delle tavole sostiene il racconto biografico che certamente non è stato facile da costruire e in questo va riconosciuto a Mariapaola Pesce la capacità di avere organizzato in modo efficace e sintetico una vita complessa e stratificata come quella di Angela Davies.
Tutto parte nei giorni della sua detenzione nel 1971 e attraverso una composizione a ritroso ripercorre gli anni dell’attivismo da semplice studentessa universitaria nel 1967 a San Diego a professoressa a Los Angeles, fino al salto finale nel 2019, dove Angela viene intervistata a Roma e ricorda Marielle Franco, l’attivista brasiliana uccisa poco prima dopo avere lottato per i diritti dei poveri e dei neri.
Ma non è solo un mero elenco – mi si passi il termine – di fatti, è soprattutto il viaggio attraverso le idee marxiste, progressiste, rivoluzionarie di una donna che da sola in molti frangenti ha lottato per sé, per gli afroamericani e per le donne. Perché nel volume vediamo la nostra Angela confrontarsi con gli altri membri del movimento, gli uomini che più di una volta la attaccano perché troppo presente, troppo indipendente. In fondo è una donna e come tale dovrebbe lavorare nelle retrovie e lasciare i riflettori ad altri.
Angela non si tira indietro, non sta zitta ma si ribella: crea gruppi, associa insieme le persone e non risponde mai alla violenza con altra violenza. Viaggia sulla strada delle parole e dei diritti, segue l’esempio di Martin Luther King, celebra la lotta con la non violenza.
Ed ecco che un volume del genere non può che brillare oggi più che mai, di fronte alla morte orribile e vergognosa di George Floyd.
Quegli otto minuti di agonia mostrati al mondo intero non possono non risvegliare le nostre coscienze, non possono non acuire il nostro senso di vergogna di fronte a un razzismo e a una indifferenza che non striscia più solamente, ma si palesa sempre di più con arroganza e prepotenza.
Le manifestazioni alle quali abbiamo assistito e che si ripetono ormai ovunque non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo risvegliano in qualche modo la nostra memoria perché la lista di persone uccise dalla polizia negli ultimi anni è lunga e non solo in America.
Un video che ricorda altri atti di violenza razzista e che ha evidenziato come il razzismo, la discriminazione siano ancora, purtroppo, presenti nelle nostre società.
E allora se ci chiediamo cosa possiamo fare oggi per rispondere a tutto questo, perché non accada più, illuminanti e necessarie sono proprio le parole finali che Angela Davis pronuncia in questo novel: “continuare a comportarci come se fosse possibile cambiare radicalmente il mondo e farlo tutti insieme, costantemente”.
EDITORE: Becco Giallo
AUTORE: Mariapaola Pesce & Mel Zohar
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2020
PREZZO: 18,00 euro