ALZATI E CAMMINA di Luigi Nacci @ Ediciclo : “noi siam peregrini come voi siete”

Un libro multiforme e complesso, Alzati e cammina di Luigi Nacci, del quale esce in questi giorni una nuova edizione tra i tascabili di Ediciclo.

“il tuo cammino è iniziato il secondo in cui hai emanato l’urlo che ti ha separato dal ventre di tua madre”

In questo articolo:

ALZATI E CAMMINA – Un cammino esistenziale per andare dove?

Altri recensori ne hanno sottolineato il gioco di specchi profondo ed efficace: il cammino per il quale il libro si propone di fornire suggerimenti non è, come potremmo credere,  uno qualsiasi di quelli che solcano la faccia del nostro mondo e verso i quali possiamo avviarci in scarpe da trekking e zaino, ma è il cammino esistenziale (“noi siam peregrin come voi siete”, spiega Virgilio alle anime del Purgatorio: “il tuo cammino è iniziato il secondo in cui hai emanato l’urlo che ti ha separato dal ventre di tua madre”, scrive dantescamente Nacci), per il quale dobbiamo comunque prepararci, se vogliamo, un giorno o l’altro, partire. Se vogliamo uscire dalla ruota dei criceti, guardare nel profondo, cercare un senso, trovarlo o, come scrive Pindaro, alla fine “diventare chi siamo”.

Plasmarsi verso un candore esistenziale

Nasce così un libro di rimandi e di strati, fitto di generi e di intratesti, in cui gli esercizi proposti richiamano certamente quelli spirituali di Ignazio di Loyola, ma più indietro, anche, le tecniche diatribiche di alcuni filosofi che usano un rapporto di autorità e di furor per plasmare i propri allievi e catturare saldamente la loro attenzione.Una diatriba stoico – cinica che allunga la mano verso Seneca e il suo Lucilio (non a caso qui è presente, parla e pensa, il maestro, il mentore, ma anche l’allievo, il multiforme multigenere essere umano di cui possiamo vivere i sussulti, i dubbi, e infinitamente comprenderli) ma ancora più indietro, verso quello strato di sentenze etiche che scavalcano stoicismo e cristianesimo per permettere un candore di vivere, una leggerezza innocente che, sola, dovrebbe essere il nostro vero habitat.

Metrica e stile: alla ricerca dell'arte metrica dei piedi

Il libro si snoda in vera viandanza, la pagina conosce un ballo di leggiadre e incisive citazioni poetiche che svelano e nascondono la coincidenza metaforica e potente tra cammino e poesia: l’arte metrica dei piedi, al termine di ogni unità dei quali dobbiamo vertere, voltare, da cui versus, appunto: ecco le poesie che scandiscono in un ritmo desultorio  il discorso intimo e autoritario, il mormorio dubbioso e convinto dei due personaggi in cui l’autore si scinde, delle due voci che danzano.

E poetico e particolare è lo stile stesso, per nulla ingenuo, anzi infinitamente ricco e complicato, articolato in uno scandirsi paratattico, in una prosa che batte, risuona, ripete, creando un ritmo di anafore insistite che è proprio il colpo del piede al suolo – una poesia che non ha neppure bisogno dell’unità del verso per manifestarsi, per musicalizzarsi. Una poesia prima della metrica, la profezia del rumore della pioggia prima che cada.

Con chi viaggiare?

“Gli animali, le piante e i miei morti mi accompagnavano, non temevo nulla”, dichiara l’autore: ma molte voci poetiche lo accompagnano, e sussurrano, cave, nel testo.

Talvolta il non reiterato fa scorrere piano l’accento inconfondibile di un altro grande viandante, Montale: talvolta l’insistenza sulle brevi regole paratattiche rivolte al tu bifido da educare sembra rifarsi al periodare di Calvino in Se una notte d’inverno un viaggiatore – un titolo, fatalmente, non casuale… 

E qual è la meta del viaggio?

Vario, molteplice, multiforme, un libro che sussurra, che si muove. Talvolta, riprendendone la lettura, siamo sorpresi che le lettere non si siano mutate, le frasi rimescolate – o lo hanno fatto, chissà, e non siamo ancora diventati abbastanza bianchi per scoprirlo? Il libro cammina e vola, piccolo Mercurio per niente divino con la colomba fra le tempie, la mela della conoscenza in mano – ma le ali ai piedi.

Dove va? Impossibile saperlo. All’andata, magari, c’è una qualsiasi meta, ma al ritorno lo scopriamo, finalmente, che la meta è il cammino: e la lingua segreta di questo libro, il suo personale scorrere e frusciare, ci fa tornare, sempre – e camminare. Sempre.  

EDITORE: Ediciclo

AUTORE: Luigi Nacci

COLLANA: Tascabili Ediciclo

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2020

PREZZO:  euro 11,00

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