Un cammino di 346 pagine per un’anamnesi, una diagnosi della società e una prognosi ancora riservata.
“Il cammino verso la parità, verso la conquista dei diritti costituzionali è ancora lungo, fatto di luci e di ombre, di contraddizioni, che dobbiamo imparare ad affrontare, in ogni fase della nostra vita, come della nostra storia.”
In questo articolo:
- Dopo la lettura: quali prospettive?
- Il profumo di zagare: donne, condizione femminile, Covid 19
- Perché una parità ambigua?
Dopo la lettura: quali prospettive?
La fine (del libro) è il principio (della recensione): se dovessimo esprimere la sensazione, a livello di prospettive future, lasciate dalla lettura di questo libro, sarebbe un lungo spazio vuoto.
Una sorta di muro del silenzio, al quale la storia della condizione femminile ci ha abituati, un silenzio che ormai ci lascia quasi impassibili, una zona di comfort sociale.
Uno spazio bianco, tuttavia, non renderebbe giustizia al libro di Marilisa D’Amico che ha compiuto, delicatamente, un’opera magistrale di risveglio delle coscienze, riuscendo a chiarirci, nero su bianco, un rebus tanto complesso di argomenti storici, giuridici, sociali e politici.
Ci è riuscita e ha anche lasciato trapelare un’anima.
Il profumo di zagare: donne, condizione femminile, Covid 19
Un libro, quasi un manuale, che respira e che profuma… di zagare.
Potrebbe sembrare scritto in “politichese” o con un esasperato linguaggio giuridico, asettico, in realtà è scorrevole, la lettura è veloce e le pagine si sfogliano con fluidità.
È approfondito ma non ridondante, soprattutto completo, perché non tralascia la difficile situazione che molte donne hanno vissuto a causa dell’emergenza determinata dalla recente epidemia da Covid-19, che ha creato una frattura nel già compromesso equilibrio sociale, per quanto riguarda la condizione delle donne nel privato ma anche nel mondo del lavoro.
Un libro che fa riflettere e anche un po’ arrabbiare ed è forse quello di cui abbiamo bisogno: azione, educazione e sensibilizzazione, attraverso la conoscenza di ciò che è stato, di come ci si è arrivati e di cosa abbiamo bisogno di cambiare per non ripetere la storia in un triste ciclo. Molte cose dovrebbero essere scontate ma non è così, ricordarcelo è un leitmotiv nelle intenzioni dell’autrice.
Perché una parità ambigua?
Partendo dalle origini delle discriminazioni di genere, già nel mondo classico, l’autrice ci conduce, come in un consapevole Amarcord, nelle fasi storiche, giuridiche e politiche che hanno portato ad una parità “ambigua”, attenta a non tralasciare aspetti più contemporanei come la libertà procreativa, il rapporto donna e mondo del lavoro e ultima ma non ultima, la comunicazione sessista, sottolineando come in Italia siamo, ancora una volta, al di sotto degli standard europei.
In alcuni passaggi riesce ad essere talmente fluida e discorsiva che ci appassiona come la lettura di un romanzo dal ritmo incalzante, non tanto nei contenuti che rimangono di un forte spessore socio-politico, quanto nella forma; certamente non è una lettura “leggera” (e per fortuna!) ma, per intenderci, non assume mai i toni o la pesantezza di un testo universitario anche se, francamente, si preparerebbe volentieri un esame su di un simile libro!
A questo punto vi chiederete il perché del titolo della recensione… Beh, andate a pagina 25 e “studiate”: La rivoluzione ha bisogno di disciplina!
EDITORE: Raffaello Cortina Editore
AUTORE: Marilisa D’Amico
COLLANA: Saggi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2020
PREZZO: euro 27,00