Costruito ex novo da Chiara Noschese – persona decisamente positiva che trasmette con intelligente generosità le esperienze professionali acquisite senza perdere di vista la semplicità del tratto e i valori umani – autrice del testo e regista, lo spettacolo The Blues Legend – Il Musical (in scena al Teatro Nazionale di Milano fino al 22 ottobre 2015) è un inno alla capacità rigeneratrice e salvifica della musica, passione sentita e coltivata in modi diversi nel profondo di ciascuno di noi esemplificato nei 12 personaggi di un’umanità polimorfa che faticosamente ‘tira la carretta’ alternando onestà e arte d’arrangiarsi in quel grande quadro che è la vita di una qualsiasi località in un momento indefinito degli anni ‘60/’70, quando furoreggiano il Rhythm & Blues e il Soul.
Un omaggio al film The Blues Brothers (1980) da cui sono tratti molti dei brani musicali della colonna sonora integrata con altri di grande impatto e qualità per un totale di una trentina di hit – ai tempi portati al successo da cantanti del calibro di Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown… – suonati da un’orchestra dal vivo diretta dal maestro Valeriano Chiaravalle che ha compiuto eleganti adattamenti al gusto attuale senza nulla togliere allo spirito originale.
Su tale eccezionale ordito musicale – perché solo questo è il legame tra i due spettacoli oltre al richiamo del logo e dell’abbigliamento maschile (giacca e pantalone scuri, camicia bianca, cappello nero e occhiali da sole) – s’innestano diverse storie di ‘banale’ quotidianità dei protagonisti, 6 uomini e altrettante donne, che finiscono con il generare due opposte fazioni, la prima più superficiale e sognatrice e la seconda più concreta e positiva, che ritroveranno una magica armonia grazie al connubio tra musica e amore. Un ottimo cast – tutto da menzionare per le specifiche peculiarità – che ha come punto focale la straordinaria Loretta Grace la quale, oltre a dispiegare capacità e potenza vocali eccezionali, ha raggiunto una grande maturità recitativa espressa anche da una mimica facciale che con ironica efficacia manifesta indignazione, sdegno, malizia, passione, gioia… offrendo un caleidoscopico ventaglio di sentimenti cangianti.
Di sicura presa la scenografia pulita e lineare con l’orchestra armonicamente distribuita, gli effetti luce e i sobri ed eleganti abiti – frutto dell’abile inventiva della Maison Armani – di foggia contemporanea, ma non specificamente ascrivibili a un momento preciso per cui possono spaziare in un lungo periodo.
Non resta che immergersi nel fiume musicale dimenticando il quotidiano e rubando frammenti di allegra energia.