Svizzera da record tra Expo e Piazza Duomo

A Expo, la Svizzera – che fra tradizione e innovazione ricorda alcuni eventi come la battaglia di Marignano (l’attuale Melegnano poco lontana da Milano) del 1515 e il Congresso di Vienna del 1815 come radici da cui sono scaturiti 500 anni di neutralità e 200 di pace favorendo il crescere e il rafforzarsi dello spirito confederativo e mostra con orgoglio la nuova Galleria del Gottardo 2016 (con i suoi 57 km la più lunga al mondo) che la avvicinerà ulteriormente a Milano – presenta un Padiglione molto attivo e ricco di sorprese per le circa 10000 persone che ogni giorno sono accolte dal suono di ‘Corni delle Alpi’: un invito a visitare i diversi settori in cui è articolato e nei quali un’eccellente organizzazione rende non assurdi i tempi di attesa.

Affascinante come impatto visivo e come suono che evoca sensazioni ancestrali, il Corno delle Alpi (Alphorn in tedesco e Cor des Alpes in francese) singolare strumento a fiato fa, infatti, gli onori di casa della Svizzera a Expo.

Si tratta di una sorta di tromba lignea dalle dimensioni elevate (lunga anche sino a 4 metri con imboccatura a bocchino) tipica della tradizione musicale delle montagne e in particolare dei pastori delle Alpi svizzere. Costruito a forma di tubo (privo di fori, ritorte e pistoni) con legno di abete o di larice, termina con un’estremità inferiore – campana, spesso decorata con motivi floreali – piegata a gomito verso l’alto: tale curvatura è fornita direttamente dalla natura giacché si utilizzano tronchi di alberi cresciuti storti lungo i pendii delle vallate. La tipica sonorità dal timbro morbido e robusto può essere sentita fino a 6/7 chilometri, cosa che ha reso il corno delle Alpi prezioso fin dall’antichità per i pastori che potevano segnalare pericoli o richiamare i propri animali (ranz des vaches) e che lo usavano anche durante la mungitura pensando che calmasse le mucche per cui era diffuso dai Balcani ai Pirenei.

Tacito ne parla come strumento specifico dei Germani definendolo cornu alpinum raffigurato in un mosaico del 2°/3° secolo d.C. trovato sulle Alpi Svizzere, d’altra parte i Romani usano strumenti similari. Il suo utilizzo continua nei secoli e nel 1619 Michael Praetorius lo definisce Holzern trummet (tromba di legno) mentre nel ‘700, quando diviene lungo due volte un uomo, assume il nome di Alphorn. A rischio di estinzione, nell’800 è stato recuperato grazie al sindaco di Berna Niklaus von Mülinen diventando lo ‘strumento nazionale svizzero’, come lo definisce il musicologo Joseph Fétis nel 1827, e uno dei simboli della Confederazione.

I moderni Corni delle Alpi sono ormai solamente strumenti musicali a volte costituiti da due o tre pezzi montabili tramite ghiere di metallo: ve ne sono anche costruiti in leggerissimo carbonio.

Usato pure nella musica classica, oggi si fa latore oltreché dello spirito nazionale, di dialogo, di superamento di pregiudizi e luoghi comuni e di pace attraverso la musica, collante tra gli uomini e i popoli e per la sua forma è divenuto simbolo del nuovo traforo del Gottardo.

Sabato 26 settembre 2015 un evento straordinario dal titolo “Corni delle Alpi invece di alabarde” permetterà di ascoltare le straordinarie melodie di questi musicisti che fanno vivere suggestioni antiche nella mondialità di Expo e nella modernità di Milano.

Alle ore 12, infatti, presso il Padiglione Svizzero di Expo, 200 suonatori di corni alpini in costume suonando la nuova canzone Expo Milano renderanno speciale la visita della manifestazione inducendo a un deferente ascolto le migliaia di persone impegnate in ‘viaggi’ a volte piacevoli quando non affascinanti in altri Paesi.

Dopo tale ‘aperitivo musicale’, al pomeriggio alle ore 16 ecco il clou dell’evento: alla presenza di autorità svizzere e italiane ben 420 suonatori di Corni delle Alpi in costume accompagnati da sbandieratori, tamburini e portatori di alabarde si esibiranno in Piazza Duomo a Milano in un concerto con musiche dal Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini e in due nuovi brani San Gottardo e Marignano.

Va ricordato che è stato proprio Rossini a creare il caratteristico segnale acustico degli autopostali svizzeri che insieme a treno e mezzi pubblici sarà usato per andare e tornare in giornata da Milano. Il concerto – ufficializzato come Guiness in quanto è la prima volta che un numero così elevato di musicisti di tale affascinante strumento si esibisce fuori della Svizzera riuscendo sicuramente a emozionare anche le antiche mura del maestoso ed elegante Duomo – è organizzato anche con l’ausilio della storica (1910) Federazione Svizzera dei Cori delle Alpi (20.000 aderenti di cui 2500 suonatori del Corno delle Alpi e 600 sbandieratori).

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF