In scena fino a domenica 7 maggio al Teatro Argot “SENZA GLUTINE”, di Giuseppe Tantillo, anche attore e coregista insieme a Daniele Muratore, con: Valentina Carli, Vincenzo De Michele e Orsetta De Rossi.
Due coppie. Una di trentenni: Fran (Giuseppe Tantillo) e Lisa (Valentina Carli), l’altra di cinquantenni: Paolo (Vincenzo De Michele) e Felicia (Orsetta De Rossi). “SENZA GLUTINE” è uno spettacolo che non vuole narrare d’amore pur parlandone. Racconta piuttosto le dinamiche relazionali interne alla “coppia”, considerandola organicamente mutevole, instabile per il fluire del tempo e per come questo si riflette nelle circostanze di vita condivise e personali. “L’amore alla fin fine è più una questione di tempo che di sentimenti”.
La stretta correlazione tra la vita gastrointestinale degli individui e il sentimento da loro provato, elementi che per la loro circolarità continuano ad autogenerarsi all’infinito, fa trovare una possibile soluzione, al fine di garantire l’agognata serenità nel rapporto di coppia, in una dieta comune. Dunque la stabilità emotiva di due innamorati e la sua continuità nel tempo può essere assicurata dal mantenimento di medesime abitudini alimentari. Nelle viscere si manifestano le emozioni, pertanto, curando l’equilibrio della flora intestinale, si può avere controllo delle emozioni stesse. Gravidanze programmate, tradimenti reciproci, figli illegittimi, separazioni succedute da immediati matrimoni stanno ad indicare quanto precarie siano le storie d’amore, quanto folli, irrazionali e invasanti siano le passioni ma anche quanto queste siano inevitabili e inesorabili.
Scetticismo e ironia dissacrante pervadono il testo scritto da Giuseppe Tantillo, anche attore in scena e coregista. Il potente linguaggio, di insaziabile oscenità, sfacciato, conserva in sé un’eleganza e una pulizia tali che il riso affiora sicuro sulle labbra dello spettatore, senza alcun tipo di riserve morali. Una scrittura zozza e insieme raffinata, cesellata, fa del testo una partitura sonora che gli attori riescono a supportare in tutte le sue variazioni ritmiche. Eccellenti Vincenzo De Michele e Orsetta De Rossi: nei passaggi in cui, soli, condividono la scena, dimostrano una sintonia capace di svelare tutti gli ingranaggi acustici e fisici insiti nella parola fluida e dinamica del testo. Grazie alla loro abilità nel reciproco ascolto, tutti i silenzi, le emissioni sonore, i movimenti, i respiri, i gesti risultano così esatti, così precisi da far percepire con indubbia chiarezza la struttura e il dinamismo di quella partitura sonora di cui prima si è parlato. La coppia giovane interpretata da Valentina Carli e lo stesso Giuseppe Tantillo appare visivamente e tecnicamente più debole dell’altra, meno puntuale rispetto alla struttura ritmica tanto fonetica quanto fisica.
La regia a quattro mani di Tantillo e Daniele Muratore si è servita della minimale scena di Francesco Ghisu: completamente ricoperta di juta beige e composta da geometrici sgabelli, tavoli, panche, elementi costruiti su esili telai in ferro o, in rari casi, in legno chiaro. Essenziale per cromia e forma, seriale, capace di suggestionare l’occhio e l’immaginazione, mossa dagli attori, nel disegno registico, generava una molteplicità d’ambienti.
Complessivamente questa commedia amorosa, frizzante, pungente, che incalzava con elegante oscenità, ha divertito e coinvolto il pubblico, persuadendolo del fatto che nei rapporti di coppia, tanto quanto è cosa buona tenere la forma, è necessario, di tanto in tanto, cambiare il colore.
“Ci si lascia sempre per lo stesso motivo per cui si è storto il naso la prima volta.”
Visto il 5 maggio 2017
Info
di Giuseppe Tantillo
regia Daniele Muratore e Giuseppe Tantillo
con Valentina Carli, Vincenzo De Michele, Orsetta De Rossi, Giuseppe Tantillo
scenografia Francesco Ghisu
costumi Alessandro Lai
disegno luci Daria Grispino