SENTieri Pression Antitesi@Piccolo Teatro Strehler Milano

Nell’ambito de La grande Danza al Piccolo che illumina i mesi di maggio e giugno con spettacoli straordinari tali da gratificare non solo gli esperti di settore, ma anche chi si avvicina da neofita o comunque da inesperto a tale arte, s’inserisce per il quarto anno la collaborazione artistica con la Compagnia Aterballetto, il più prestigioso ensemble di danza italiana indipendente, che presenta al Teatro Strehler due programmi di grande pregnanza.

Si è optato tra le numerose e allettanti proposte – tutte degne di essere ammirate – per il trittico in scena dall’11 al 14 giugno formato da SENTieri di Philippe Kratz, Pression di Mauro Bigonzetti e Antitesi in prima assoluta con la nuova coreografia di Andonis Foniadakis, uno tra i più significativi coreografi di oggi.

Sul filo del ricordo emozionale le suggestioni di notevole effetto trasmesse dalla coreografia di Kratz – tedesco di nascita e canadese di formazione – che utilizzando musiche di Chopin, G. Haines, D. Yanov-Yanofski scava nella memoria dell’infanzia ritrovandone intatte nel presente le sensazioni relative a gioie, dolori, melanconie, curiosità… tradotte ed esaltate dal movimento dei corpi che vibrano grazie a un passato che diventa presente condizionando il futuro in un articolato e caleidoscopico processo di crescita e maturazione.

 

Più costruita l’elaborata e affascinante architettura di Bigonzetti che amalgama generi diversi intrecciando classico e moderno grazie a due pezzi legati a musiche contrastanti unite tra loro (Pression, un assolo per violoncello di Lachenmann, che dà il titolo alla coreografia, e variazioni da La morte e la fanciulladi Franz Schubert) interpretati sul palco da quattro ballerini, due uomini e due donne che interagiscono fra loro.

Con Antitesi si scompagina l’impianto classico: Foniadakis, dopo un inizio con un solo ballerino con due tubi di neon accesi, tramite l’irrompere di altri danzatori costruisce ‘strutture magmatiche’ che si compongono e si scompongono a ritmi serrati, convulsi, veloci, scattanti e impegnativi creando un forte effetto plastico.

Accompagnato da musica italiana dal 16° al 20° secolo con continue contaminazioni di genere, l’esibizione mostra una grande esplosione di materia che colpisce lo spettatore per la forte dinamicità e la coraggiosa sperimentazione data anche dalla presenza contestuale dei contrari come lento e veloce…

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