Mai come oggi, in un’America che si presenta ogni giorno sempre più differente dalle convinzioni che ci sono state indotte da serie e film cult degli ultimi anni del Novecento, non è mai stato così essenziale avere uno scorcio su ciò che sta succedendo negli Stati Uniti al di sotto del suo stesso specchio d’acqua.
Non a caso, citando il frontespizio della copertina, capire il passato, il presente ed il futuro degli Stati Uniti è fondamentale perché risulta inesorabilmente legato al nostro ed a quello dell’intero pianeta; infatti, come disse il Premio Nobel Nouriel Roubini:
“Quando l'America starnutisce, il resto del mondo prende il raffreddore”
In questo articolo:
- Una visione reale sull'America di oggi
- L'autore e la sua materia: saggio appassionato e appassionante
- Conosciamo meglio l'autore
- Quanto ne sappiamo di Stati Uniti?
- A New Horizon: quale sfida per il futuro?
- Una nuova visione
Contenuti
Una visione reale sull'America di oggi
Per questo scopo Francesco Costa ci dona un libro che fa luce su vari fatti di cronaca a noi pressoché sconosciuti e che, presi singolarmente possono non essere rilevanti, ma nella realtà fanno parte di una reazione a catena molto più grande che sta plasmando l’intera politica americana creando casi d’interesse e scalpore mondiale; tra questi l’elezioni di Donal Trump alle presidenziali del 2016.
Un titolo che non lascia trasparire dubbi, Questa è l’America, dice chiaramente al lettore che quello che si sta per apprestare a leggere è una visione reale di ciò che si trova nelle periferie americane, nei sobborghi, negli stati centrali e nelle grandi città al di là dei circoli turistici.
Un titolo che fa capire chiaramente a noi lettori che quello che ci ritroveremo davanti non è un racconto edulcorato degli Stati Uniti, non sono le solite storie che passano nei nostri giornali, non è un infiocchettamento di ciò che troveremmo dal altro lato del oceano, ma è la nuda e cruda verità raccontata con approccio chirurgico.
L'autore e la sua materia: saggio appassionato e appassionante
Si tratta alla fine di un modo di narrare tipico delle testate giornalistiche, con dati alla mano e fonti elencate a fondo libro. Lo scrittore si lascia poco trasportare da licenze poetiche e predilige essere chiaro e conciso con una visione oggettiva che gli permette di essere al di fuori di giudizi personali; dopotutto ci troviamo davanti ad un saggio sulla politica americana, non un’opera narrativa, quindi tutti i crismi della saggistica sono rispettati. L’aggiunta però di fluidità e curiosità varie fa in modo che il lettore risulti comunque affascinato pagina dopo pagina senza il timore di cadere in baratri pieni di dati e nozioni.
Proprio per questo motivo Francesco Costa mette da parte quasi tutte le lezioni di politica americana, che possono o no annoiare fino ad un certo punto chi legge, concentrandosi sugli eventi che hanno cambiato quello che è l’America oggi. Chiaramente non è possibile raccontare la politica americana senza qualche cenno al funzionamento elettorale o alla struttura organizzativa dello stato, informazioni fondamentali per capire ciò che si sta leggendo, ma la differenza sta nel fatto che lo scrittore è stato capace di rendere il tutto più sintetico e comprensibile rendendolo parte della narrazione evitando brusche frenate durante la lettura.
Conosciamo meglio l'autore
Ma chi è Francesco Costa? Classe 19, è ad oggi giornalista e vicedirettore de Il Post. Viene considerato un esperto di politica americana, se avete seguito la campagna presidenziale del 2020 vi sarà capitato di vederlo spesso in qualche trasmissione televisiva, possiede un progetto di approfondimento sulla politica statunitense Da Costa a Costa correlato da una newsletter e un podcast (nella data in cui si sta scrivendo è arrivato alla quarta stagione ma risulta momentaneamente sospeso).
Capirete dalla mini biografia sopra che non poteva esserci persona migliore, sia per l’esperienza che per l’abilità di raggiungere un ampio pubblico grazie ad anni e anni di podcast, per raccontare gli Stati Uniti raggiungendo molti lettori, tra cui anche i non appassionati di politica estera.
Quanto ne sappiamo di Stati Uniti?
Tornando al libro, la trama in copertina è esaustiva e chiara già di per sé su quello che andremo a leggere senza troppi giri di parole. Francesco Costa, come accennato prima, ci fa sapere che esistono pochi posti al mondo come l’America dove c’è un divario così grande tra quello che crediamo di sapere e quello che sappiamo. Pensiamo infatti che gli americani siano armati fino ai denti ma non sappiamo che solo il 3% possiede delle armi o che la politica estera degli USA sia basata sul petrolio quando in realtà l’intero paese è indipendente a livello energetico. Sono alcuni esempi che lo stesso scrittore ci mostra, presentandoci il suo saggio, mettendoci però davanti alla chiara realtà: noi europei, che siamo dipendenti dagli Stati Uniti, abbiamo delle convinzioni e conoscenze incomplete sul nostro alleato oltre oceano.
Infatti, a causa di queste, fummo scioccati della clamorosa vittoria di Donald Trump alle presidenziali del 2016, non capacitandoci come fosse possibile; arrivando alle fine di Questa è l’America ci si può accorgere che in realtà il risultato elettorale del 2016 era in qualche modo già scritto, mancava solo di sapere il quando ed il come.
Il saggio, di circa 200 pagine, è suddiviso in otto capitoli che possono essere considerati singolarmente dei macro argomenti ad appoggio della seguente tesi: gli Stati Uniti sono diversi da quello che noi pensiamo e, inoltre, stanno profondamente ed inesorabilmente cambiando.
Ogni capitolo, preso separatamente, si presenta come uno spaccato nudo e crudo su una delle tante facce che compongono ad oggi le fondamenta sociali e politiche degli Stati Uniti ma, presi tutti insieme, rappresentano il motore e la spinta che sta cambiando senza freno il paese.
Si passa quindi dal primo capitolo “Piaga”, che tratta dell’epidemia degli oppiacei fin troppo presenti sul mercato statunitense, al sesto “Perché le armi”, che illustra come mai possedere armi sia così radicalizzato e tollerato nonostante i molti omicidi avvenuti a causa di esse, passando dal quarto “L’interruttore”, che con un escamotage narrativo arriva a parlare della crisi economica che ha colpito in modo violento piccoli e grandi centri abitati.
Perché queste situazioni stanno cambiando il paese? La risposta, naturalmente, viene lasciata a Francesco Costa che lo spiega chiaramente in tutte le pagine del saggio; in breve, però, si può affermare che ogni situazione che si è verificata, raccontata egregiamente in questi otto capitoli, ha colpito direttamente la classe media, nonché la più popolosa, che con il suo voto definisce l’oggi ed il futuro di tutta la politica statunitense.
A New Horizon: quale sfida per il futuro?
Apriamo una parentesi sulla copertina del libro creata da Joey Guidone, A new Horizon. La copertina raffigura una grossa nave, non sappiamo se da crociera o mercantile ma poco conta, con una prua decorata con la bandiera degli USA (una sorta di Nose Art) che carica sul suo ponte una immensa città in stile statunitense. Una grossa nave che trasporta, volontariamente o no, anche noi europei e cittadini di questa grande città; siamo tutti marinai ma solo pochi stati possono prendere in mano il timone, e tra questi spiccherà sempre prepotentemente gli Stati Uniti d’America.
Una copertina, ed un titolo dell’opera (A new Horizon), che non potevano non essere più azzeccati perché fanno riferimento alla sfida che aspetta gli USA.
Un nuovo orizzonte si prospetta davanti a loro e sarà il modo in cui gestiranno la loro situazione interna a permettere di trovare nella loro navigazione un mare calmo o uno agitato, come tutt’ora si sta presentando. Non a caso Francesco Costa, in una parte dell’opera, cita il discorso di Abraham Lincoln a Gettysburg e le sue conseguenze storiche, citazione necessaria per far capire al lettore che alle basi costituzionali degli Stati Uniti c’è un principio fondamentale che, se ben ascoltato e capito dagli statunitensi tutti, può essere la chiave di volta per andare incontro ad un orizzonte limpido: all men are created equal.
“All men are created equal era diventato per tutti l’obbiettivo verso il quale guardare, lo scopo finale di ogni fatica, il tipo di paese a cui ambire. I problemi da risolvere restavano, ovviamente, ma la strada era stata segnata.L’America era rimasta una paese speciale.”
Una nuova visione
Questa è l’America si propone un ottimo libro di politica americana che non parla profondamente di essa come ci si può aspettare da un saggio di questo genere. Non aspettatevi elenchi di presidenti, leggi o trattati internazionali. È un tuffo nelle periferie di quell’America che viene poco rappresentata dalle testate giornalistiche locali statunitensi e men che meno sulle nostre. Francesco Costa scrive e racconta con la capacità di chi solo quelle cose le ha viste con i propri occhi, si è informato ed è andato a fondo del problema. Questo saggio ha la facoltà di attribuire a chi lo legge una nuova visione degli Stati Uniti, molto più critica e oggettiva, che rende però più chiaro il perché di eventi del passato e/o futuri che hanno segnato, e segneranno, la politica statunitense.
EDITORE: Mondadori
AUTORE: Francesco Costa
COLLANA: Strade blu. Non Fiction
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2020
PREZZO: €18,00