PREMIO MILLELIRE: vince “I parenti di Averroè”, i nostri giudizi

Si è chiusa il 18 gennaio al Teatro Millelire, la seconda edizione del Premio Millelire-Lorenzo De Feo, “Un corto per il Teatro” che aveva per tema “La cattiveria, quanto fa ridere”, e che vedeva Gufetto all’interno della giuria tecnica.

A vincere, “I parenti di Averroè (io non me ne intendo… però brave)” diretto e interpretato da Elisa Romagnani e Giulia Aiazzi, di Prato. La compagnia si è anche aggiudicata il Premio Miglior Regia e Premio alla Creatività.
La Seconda Edizione, intrisa del ricordo di Lorenzo de Feo, più volte richiamato alla mente nelle pause fra un Corto e l’altro, ha visto la collaborazione dei media partner La Nouvelle Vague, Kirolandia Gino Magazine, Madre Arte e Radio Godot, e si è conclusa tra grandi applausi e tanta emozione, oltre che con l’enunciazione del prossimo tema “La Libertà”.

I tre corti finalisti
Nella serata conclusiva sono andati in scena i tre corti finalisti: 
I Parenti di Averroè – Progetto Aliremote di Prato
Sonata irregolare per anime inquiete – Les Enfants du paradis di Napoli
Art’è? – Ass. Cult. Cicolocchio di San Giorgio del Sannio (BN)
Qui l'elenco completo di tutti i Corti che si sono esibiti

Preliminarmente va riportato che i tre corti finalisti non hanno rispettato pienamente il tema de “La Cattiveria” ma hanno abbracciato piuttosto una particolare interpretazione delle Arti “sorelle” del teatro ovverosia la Musica, l’Arte contemporanea e la Danza, con una certa originalità ed una buona qualità recitativa generale.

I Parenti di Averroè – Progetto Aliremote di Prato (prossimamente in scena)
Il Corto vincitore “I parenti di Averroè” che sarà prossimamente in programmazione al teatro Millelire è una bonaria quanto ironica rappresentazione del Teatro-Danza nelle sue sfaccettature più concettuali e distanti dal sentire comune. Abbiamo assegnato “8” su 10 a questo Corto che colpisce innanzitutto per la rappresentazione fuori dagli schemi classici.
Una delle due attrici legge uno dei racconti de “Le città invisibili” di Calvino (la città di “Tamara”), l’altra lo mette in scena danzando, seguendo la narrazione ed il suo ritmo ed il rapido susseguirsi delle parole spesso modificate, risistemate in un gioco di senso-non senso che spiazza anche la stessa ballerina, incapace di seguire il testo e di dare una forma al concetto espresso.
Questa decostruzione e ricostruzione letterale e danzante di un testo peraltro bellissimo, ironico e dissacrante di Italo Calvino, viene reso in forma scherzosa, suggerendo al nostro occhio alcune parole scritte su improbabili fili bianche che attraversano la scena. Si tratta di parole inconsuete come “Erbivendola” tratte dalla stessa narrazione e su cui spesso si appuntano i passi di danza o su cui ritorna la narrazione. Ne deriva uno spettacolo piacevole e vivace che punta molto sulla improbabile coreografia della ballerina e sul modo di narrare questa città “irreale” in un modo ancora più irrealistico: ironico e solo apparentemente “semplicistico” ma anzi, curato, questo spettacolo è aperto, almeno secondo noi, a molte variazioni e deviazioni dal percorso scelto, ad altri possibili incroci fra testi “bizzarri” come quelli di Calvino e performance di teatro-danza al limite della parodia del Teatro-Danza con la D maiuscola.

Sonata irregolare per anime inquiete
La compagnia – Les Enfants du paradis di Napoli realizza uno spettacolo sulle figure di Mozart e Salieri e sulla nota rivalità artistica dei due: “Sonata irregolare per anime inquiete” a nostro avviso, ha compiuto una scelta interessante perché sono rare le opere che investigano su figure del mondo della musica classica, figure celeberrime di cui però, spesso, si ignorano i trascorsi di vita, mentre se ne conosce di più la produzione artistica o la rielaborazione che la Storia del costume opera su di esse rendendole spesso miti leggendari, se non anche miti da riscoprire in chiave moderna (quali Mozart).
Il Corto fa incontrare i due grandi compositori in un’atmosfera onirica, nella quale Salieri e Mozart sembrano legati da un rapporto conflittuale di amore-odio. È infatti nota e storicamente reale la rivalità dei due, le accuse di plagio nonché la continua contesa di ruoli di prestigio alla corte asburgica. Ma qui Amadeus diventa quasi un mito irraggiungibile per un Salieri dipinto come arreso alla sua stessa fama di borioso e compositore meno brillante del rivale. Il Salieri di Ciro Zangaro è quasi invaghito dalla figura giovane, ribelle e “fastidiosamente” rock affidata a Raffaele Imparato, (che vincerà, anche con molto merito, il Premio come “Miglior Attore” durante la Kermesse).
Lo stesso Imparato ci comunica la pazzia di Mozart, che da mito irraggiungibile (così visto dagli occhi di Salieri), viene privato nella visione onirica di Salieri, della capacità di suonare. Un dettaglio fondamentale, ben reso dall’attore che casualmente sulla scena non trovava l’archetto del violino, e che ha reso questo importante dettaglio simulando di suonare il violino con un archetto immaginario fatto di dita.
Al di là della occasionale e buona trovata scenica, lo spettacolo è davvero apprezzabile e il rapporto tra i due compositori avrebbe ovviamente meritato più dello spazio di un Corto; ci auguriamo quindi, che gli autori, Massimo Smith e Maurizio Tieri, riprendano ed espandano questo testo mettendolo presto in scena, proprio per approfondire quei dettagli psicologici e sottesi alle anime dei due artisti che così fulmineamente hanno portato in scena in modo elegante e splendidamente curato ma che, a nostro giudizio, non hanno ancora compiutamente terminato di definire. Voto 7.

Art’è Ass. Cult. Cicolocchio di San Giorgio del Sannio (BN)
Art’è, messo in scena dalla Ass. Cult. Cicolocchio di San Giorgio del Sannio (BN) è un Corto che si affida tutto all’effetto comico del ribaltamento. Al centro della vicenda c’è la Pittura, il significato dell’Arte Contemporanea, spesso sfaccettata e concettuosa, volutamente fraintendibile e diversamente interpretabile da cultori, dagli esperti, dagli stessi artisti e dai mecenati.
E fraintendibile è anche l’opera di una giovane artista, che decide di vendere un quadro piuttosto improbabile ad una ricca snob accorsa per arredare una delle tante ville di montagna. L’artista battibeccherà con il proprio agente che vorrebbe mandare a monte la vendita, convinto com’è che l’opera sia invendibile perché incomprensibile e invece…
Dietro la veste comica “Art’è?” si pone la domanda su cosa rappresenta, o dovrebbe rappresentare l’Arte, e forse concettualmente si lega proprio al vincitore “I parenti di Averroè” per questa ricerca spasmodica sul significato dell’espressione artistica, ruotando attorno alla necessità che ci sia davvero un senso per ogni cosa, che l’Arte per essere compresa vada immediatamente percepita.
Se ne “I parenti di Averroè” la ricerca sul significato della parola corre sulle coreografie della ballerina, in “Art’è?” ci si sofferma, un po’ sbigottiti, sulle pennellate di un quadro improbabile che può essere letto come “Un’orgia di lesbiche” così come un vibrante corpo di donne sofferenti. Interpretazioni non richieste sull’arte che fanno ridere e sorridere in più di un’occasione fino al più classico dei ribaltamenti. La recitazione mantiene un tono “sprintoso” ed è sostenuto da una buona presenza scenica della Compagnia nella sua interezza (più che nelle performance singole) che avrebbe avuto però bisogno di maggiore tempo e spazio per una limatura precisa delle imperfezioni attoriali.


Note stampa

Dal 13 al 18 gennaio 2015 si terrà la II edizione del “Premio Millelire – Un corto per il Teatro” dedicato quest'anno a Lorenzo De Feo, fondatore del Millelire scomparso a gennaio del 2014.

Svolgimento del concorso
In gara i corti teatrali di quindici compagnie provenienti da tutta Italia, che si esibiranno per l'intera settimana dal martedì al sabato (tre per ogni serata)coi loro “corti” incentrati sul tema "La cattiveria. Quanto fa ridere!". In palio diversi premi (Miglior Corto, Miglior Interprete, Miglior Regia, Premio della Critica, Miglior Drammaturgia assegnati dalla Giuria Critica, di Qualità e Popolare). Tutto l’incasso delle serate, compresa la finale, verrà ripartito tra le Compagnie in scena.

La giuria
Tre i giurie di qualità : la prima “di qualità”, presieduta dal regista e drammaturgo Fabio Grossi, poi la giuria critica composta da giornalisti del settore (tra cui fra gli altri, anche Gufetto) e la giuria popolare formata dal pubblico che ogni sera parteciperà alle serate.

I premi
Alla compagnia vincitrice del Miglior Corto sarà offerto una settimana di programmazione, per uno spettacolo della durata non inferiore ai sessanta minuti, dal 5 al 10 maggio 2015 con ripartizione degli incassi a percentuale (70% alla Compagnia e 30% al Teatro).
 I migliori tre, tra i 15 corti, saranno presenti alla serata finale di domenica 19 gennaio 2015 dalla quale sarà decretato il Miglior Corto Teatrale.
Tra tutti i 15 saranno attribuiti i restanti quattro premi.

Il ricordo di De Feo
Lorenzo De Feo (2/9/1965 – 19/01/2014), nato a Napoli ma romano di adozione, inizia la sua attività teatrale nel 1981, studiando mimo, teatro e drammaturgia sotto la guida di Mario Santella, Michele Monetta, Massimo Perez, Yves Lebreton, Francesco Bovicelli. Partito dalle Arti Grafiche, passa per il teatro per arrivare alla Drammaturgia e Regia. Dal 2000 al 2007 è stato direttore artistico della sezione teatro dell’Associazione Fonòpoli per la quale cura la pubblicazione mensile “InFonòpoli” e firma diverse regie.
Nel 2005 fonda l’Associazione Culturale Millelire. Nel giugno 2012, insieme ad Antonio Lupi, inaugura il Teatro Millelire e ne è Direttore Artistico fino al giorno della sua scomparsa. Tra i suoi testi, “Sono diventato etero!”; “È morta zia Agata”; “Bang! …ancora un giallo a fumetto!??” “Tanti auguri a te!” “Mettiamoci a nudo c’è una festa”.

Vedi il ricordo del nostro direttore Danilo Montaldo a De Feo: "Addio al Regista Lorenzo De Feo"


Note stampa

Dal 13 al 18 gennaio 2015
PREMIO MILLELIRE” – LORENZO DE FEO
UN CORTO PER IL TEATRO
II edizione
Teatro Millelire di Roma
via Ruggero di Lauria 22
0639751063

Dopo il grande successo della scorsa stagione, al Teatro Millelire, con il patrocinio di Roma Capitale Municipio I, con i mediapartner La Nouvelle Vague Magazine, Madrearte Teatro, Kirolandia, Gino Magazine, dal 13 al 18 gennaio 2015, si svolge la II edizione del Premio Millelire – Un corto per il Teatro. Il premio, quest’anno, è intitolato al regista, attore e drammaturgo Lorenzo De Feo fondatore del Teatro Millelire insieme ad Antonio Lupi e scomparso lo scorso anno.
L'obiettivo di questa iniziativa, fortemente voluta dai due fondatori del Teatro, è quello di offrire alle compagnie uno spazio dove esporre i propri lavori, favorendo la diffusione e il confronto tra i nuovi soggetti del Teatro Italiano.
Quindici sono le compagnie teatrali che si sfideranno per l'assegnazione di diversi premi: Miglior Corto, Miglior Interprete, Miglior Regia, Premio della Critica, Miglior Drammaturgia assegnati dalla Giuria Critica, di Qualità e Popolare.
Il tema centrale dei corti scelto quest'anno dagli organizzatori, Antonio Lupi e Junia Tomasetta, entrambi direttori del Teatro Millelire, è “La Cattiveria: quanto fa ridere!”.
Spiega Antonio Lupi: “Quante volte ci siamo ritrovati a sorridere davanti ad una caduta, ad un tiro beffardo o ad un pettegolezzo? La cattiveria è il sale della vita. La cattiveria intesa come stimolo alla crescita, competizione non sempre eticamente corretta, desiderio di prevaricazione, il tutto accompagnato da cinica ironia. Un trionfo di humour nero e splendida malvagità” e continua “Mi ha colpito un pensiero di Roland Jaccard che afferma: Un mondo senza cattiveria sarebbe talmente noioso che nemmeno il più agguerrito idealista vorrebbe viverci, perché non gli resterebbe nessun nobile ideale per cui battersi”

Molti i nomi del teatro italiano e della critica che si alterneranno per le sei serate: Fabio Grossi (Regista e Drammaturgo) in qualità di Presidente della Giuria; Fioretta Mari (Attrice); Lydia Biondi (Attrice); Mirella Mazzeranghi (Attrice); Lauro Versari (Autore/Regista); Enrico Maria Lamanna (Regista); Renato Campese (Attore); Bea Boscardi (Organizzatrice Teatrale); Maria Pia Fiacchini (Direttrice dell’Associazione Culturale Fonòpoli); Enzo Cagnetti (Scrittore e Autore); Donatella Codonesu (Corriere della Sera); Franco Vivona (Fuori Campo); Natalia Di Stefano (Corriere della Sera); Silvia Elisabetta Cangelosi (Radio Popolare); Alessia Sonnino (DJ Radio Godot), Antonio Mazzuca (Gufetto); Andrea Cova (Saltinaria); Francesco Raducci (La Nouvelle Vague), Mena Zarrelli (Momento Sera); Annalisa Civitelli (Corriere del web).
 

PREMIO MILLELIRE – LORENZO DE FEO-
UN CORTO PER IL TEATRO II edizione
al Teatro Millelire
via Ruggero di Lauria, 22
dal 13 al 18 gennaio 2015
ore 21.00
Costo biglietto: 10.00 Abbonamento valido per 5 serate: 40.00
per info e prenotazione www.millelire.org – 0639751063 – 3332911132

Grazie a Rocchina Ceglia Ufficio stampa
cell 346.47.83.266

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