POLLOCK E LA SCUOLA DI NEW YORK @ Complesso del Vittoriano – Ala Brasini: La ribelle action painting americana che, dagli anni ’50 rivoluzionò, per sempre, l’arte contemporanea di tutto il mondo

Lungo le pareti di tutto il primo piano del Complesso del Vittoriano, nell’Ala Brasini, la mostra POLLOCK E LA SCUOLA DI NEW YORK, si estende come un percorso tra le emozioni. Una sequenza di quasi 50 opere astratte degli action painters, definiti, all’epoca, “gli irascibili”, dopo la loro protesta contro il Metropolitan Museum di New York che, nel 1950, li aveva estromessi dalla selezione di un’importante mostra d’arte contemporanea. Un’irascibilità determinata anche dall’esigenza di questi artisti di uscire dagli schemi, di ribellarsi alla forma istituzionale per riuscire ad esprimere nell’arte, il dissenso e la multiforme reale natura dell’animo umano.

Sulle tele esposte si alternano forme surreali ed esplosioni di colori, che travolgono e incuriosiscono. Ci si immerge in un trionfo di macchie materiche, schizzi di lanci rapidi e aggressivi di colore fatto gocciolare dal pennello a mezz’aria sulle grandi tele poste in orizzontale, (tecnica denominata dripping), come un palcoscenico su cui tinteggiare la performance. Tutto racconta un’artistica insurrezione sociale che all’epoca era stata prodotta dallo stravolgimento determinato dalla fine della seconda guerra mondiale.

 

All’ingresso del percorso, le prime opere sono quelle di Pollock, dai primi cenni di ricerca fuori dagli schemi, alla straordinaria “Number 27”, la grande tela, famosa per le sue macchie di nero sovrastate dalla morbidezza di pennellate di colori pastello.

Si susseguono poi opere di artisti meno conosciuti, che dimostrano come quel tormento nell’anima di Pollock corrispondeva ad un’epoca che reclamava l’espressione di un cambiamento. Come Lee Krasner, la moglie di Pollock che aderisce solo parzialmente a quell’aggressività di espressione e si esprime attraverso segni calligrafici immaginari dalla spazialità cubista; Sam Francis, Adolph Gottlieb, William Baziotes, Helen Frankenthaler; lo straordinario Willem de Kooning, che combina l’action painting con elementi realistici e figurativi, Arshile Gorky, famoso per la sua pittura lirica, dove compaiono forme biomorfiche, naturalistiche e ricordi d’infanzia.

 

E poi Philip Guston, James Brooks, Richard Pousette-Dart, Grace Hartigan, Al Held, Hans Hofmann, Franz Kline, Robert Motherwell, Ad Reinhardt, David Smith, per finire con Mark Rothko, in una sezione che diventa intima, come l’intenzione dei suoi quadri: macchie di colore “pulsanti” all’interno di tele gigantesche che ne aumentano la drammaticità e la possibilità di immersione di chi le ammira. È come il silenzio dopo il caos.

Grande merito di questa sensazione complessiva va, oltre che ai curatori David Breslin, Carrie Springer e Luca Beatrice anche al progetto e all’allestimento di tutta l’esposizione. La fruibilità del percorso studiata dagli architetti della BC Progetti di Roma, fa veramente la differenza: grandi pannelli didascalici che introducono i lettori al periodo storico; opere in digitale, proiettate sulle pareti, in movimento, che danno la sensazione di compenetrare l’ardire dell’action painting.
Le luci sui quadri a “occhio di bue”, come i riflettori di un palcoscenico, che pongono al buio lo spettatore per rendere uno spettacolo l’ammirazione stessa; il video originale di Pollock che dipinge fruibile a pancia in su, sdraiati su un morbido divano da condividere insieme agli altri e per finire la sperimentazione digitale del dripping, un’interazione dello spettatore con il movimento e l’intenzione degli espressionisti astratti raccontati in questa mostra da non perdere.

 

FOTO CREDIT:
Foto copertina/foto 1: allestimento mostra @ di Gianfranco Fortuna
Foto 2: Jackson Pollock (1912-1956) Number 27, 1950, 1950 Oil, enamel, and aluminum paint on canvas, 124,6×269,4 cm Whitney Museum of American Art, New York; purchase 53.12 © Pollock-Krasner Foundation / Artists Rights Society (ARS), New York bySIAE 2018
Foto 3: Mark Rothko (1903-1970) Untitled (Blue, Yellow, Green on Red), 1954 Oil on canvas, 197,5×166,4 cm Whitney Museum of American Art, New York; gift of The American Contemporary Art Foundation, Inc., Leonard A. Lauder, President 2002.261 © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko / ARS, New York by SIAE 2018
 
INFO:
POLLOCK E LA SCUOLA DI NEW YORK
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini Roma
10 ottobre 2018 – 24 febbraio 2019 
Sotto l’egida de Istituto per la storia del Risorgimento italiano con il Patrocinio di Regione Lazio Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale
Mostra prodotta e organizzata da Arthemisia
In collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York
Mostra a cura di David Breslin, Carrie Springer con Luca Beatrice

Orari
da lunedì a giovedì 9.30 – 19.30
venerdì e sabato 9.30 – 22.00
domenica 9.30 – 20.30
(la biglietteria chiude un'ora prima)

Hashtag ufficiale:  #MostraPollock

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