In occasione del Liguria Pride 2019, nella cornice del primo Village organizzato dal Coordinamento Liguria Rainbow, sono state presentate due mostre, che si svolgeranno dall’8 giugno al 22 giugno 2019, OMO-ART e OMO-STORY che in modo diverso intendono presentare una prospettiva omosessuale nell’arte e presenze omosessuali che con la loro azione e pensiero hanno scritto pagine importanti nella storia genovese e ligure.
Le mostre parlano un linguaggio nuovo e innovativo, proponendo un formato originale sia per le tematiche che per l’aspetto organizzativo.
OMO-ART Omo-erotismo e presenza LGBT+ nell’arte di Genova si presenta come una mostra permanente, con l’intento di illustrare una selezione di opere a tematica omo-erotica reperibili in città, mettendole in sequenza e in relazione tra di loro.
L’intento della mostra oltre che di illustrare la bellezza artistica delle opere, è di proporre una chiave di lettura alternativa, a soggetto omo-erotico in relazione sia con il tema dell’opera sia con il vissuto del committente o dell’artista. La mostra si concretizza in una forma immateriale: i visitatori saranno accompagnati alla scoperta della varie opere, nel rispetto di quel concetto di museo diffuso che caratterizza l’attuale panorama artistico italiano.
Disponibile un catalogo cartaceo ed online, pensato per accompagnare i visitatori in una visita inconsueta e sorprendente nei musei, nei palazzi e nelle strade genovesi, e d invitarli a guardare con “occhi nuovi” le opere esposte, ed aiutare i visitatori a confrontarsi, senza nessun pregiudizio, con la nuova proposta in chiave LGBT.
Le opere selezionate per questa prima edizione sono venti e comprendono importanti nomi dell’arte che sono stati i protagonisti nel panorama artistico genovese tra cui Guido Reni, Pierre Puget, Perin Del Vaga, Salvator Rosa, Antonio Maria Morera, Bernardo Castello, Gino Grimaldi, Giulio Monteverde, Alimondo Ciampi.
L’arte anticipa i cambiamenti, apre gli occhi, scuote, è uno strumento dell’attualità: in questo caso, anche a distanza di secoli le opere riescono a parlare ai fruitori contemporanei, avendo ancora qualcosa di inedito da raccontare. Lasciamoci trasportare alla scoperta di questi nuovi contenuti sconosciuti nelle immagini anche più note della nostra memoria.
Come il caso di Perin Del Vaga, e i suoi affreschi nell’antico Palazzo del Principe Doria: mitologica ed erotica la Caduta dei Giganti, con il grappolo di corpi caduti in posizioni improbabili, accatastati l’uno sull’altro, corpi belli, anatomicamente perfetti che si esibiscono nudi, giacendo in diversi modi, attitudini, posture, uomini con uomini, corpi incastrati che vorrebbero toccarsi, visi e mani che vorrebbero sfiorarsi. Celebre è anche il meraviglioso San Sebastiano di Pierre Puget, ed scultura sita nella basilica di Santa Maria Assunta di Carignano, e che esprime il culto votato al corpo maschile del santo eroe, esaltandone la bellezza della giovinezza e della nudità.
Da ufficiale trasformato in giovine erotico anche il San Sebastiano di Guido Reni a Palazzo Rosso, diventa un vero e proprio simbolo dell’omo-erotismo. Opera celebrata in tutto il mondo, prototipo della sensualità e delle pulsioni, per il piacere dell’occhio e della contemplazione estetica, anche Yukio Mishima nel suo romanzoConfessioni di una maschera ne subisce il fascino e riceve la sua iniziazione omo-erotica proprio davanti aquesto dipinto.
Anche i miti greci vengono sottoposti a questa chiave di lettura: numerosi Apollo, Giacinto e Ganimede, esibiscono il gusto erotico di artisti e committenti, un linguaggio allusivo di soggetti iconografici e metafore nei dipinti del Guidobono in palazzo Centurione, e di Perino, nella villa del Doppia, attraverso l’ olimpia coppia Zeus-Ganimede.
La seconda mostra OMO–STORY – Dal rogo al palcoscenico, racconti di storia LGBT+ in Liguria, sarà allestita nell’Area Archeologica dei Giardini Luzzati.
È un’ esposizione di ritratti di grandi formato, che sono stati commissionati per l’occasione, con lo scopo di raccontare la vita, non necessariamente omosessuale, di persone che sono state protagonista della storia LGBT ligure.
Saranno esposti quattordici ritratti, commissionati da illustratori e illustratrici provenienti da tutta Italia, con l’intento di dare un’idea di quanto sia stato epurata dalla storiografia ufficiale l’identità omosessuale o il sostegno a tematiche omosessuali di persone illustri che hanno fanno parte della nostra storia. Sarà anche l’occasione per celebrare le figure di Fabrizio De André e Mario Soldati, a vent’anni dalla loro scomparsa.
Le due mostre sono legate dalla valorizzazione dell’identità LGBT, si muovono con una logica opposta alla semplificazione e all’omologazione culturale.
I curatori hanno cercato di fornire nuove chiavi di lettura del patrimonio artistico, superando interpretazioni misogine o sessualmente monche, per costruire consapevolezza, coscienza critica, e permettendo a molti di prendere coscienza di sé stessi senza timore e paura.
È un’iniziativa che potrebbe aprire uno scontro politico con le autorità, che non sempre hanno accolto tale tematiche, preferendo ignorarle e non cercando di eliminare quelle diverse, che sono tuttavia presenti all’interno della nostra società.
È soprattutto un progetto che vuole tracciare un solco per aprire una discussione sui i diritti che personalmente credo che non siano appannaggio di pochi, ma di tutti a prescindere dal proprio orientamento sessuale. Una società non cresce sulle chiusure, sulla negazione delle identità e dei legittimi diritti, ma sul riconoscimento reciproco di essere comunità.
INFO
OMO: Due mostre sull’identità LGBT nell’ARTE e nella STORIA di Genova e della Liguria
a cura di Marco Fiorello, Liguria Pride
Genova, Giardini Luzzati, Area Archeologica
Liguria Pride Village dall’8 al 22 giugno 2019
Orari:
Lunedì – domenica
dalle ore 14:00 alle ore 18:00
su prenotazione
Info e prenotazione:
omoliguriapride.it
Entrata GRATUITA
Ente organizzativo:
Coordinamento Liguria Rainbow
Via di Mascherona 21-16123 Genova
Ufficio Promozione e comunicazione:
Laura Guidetti, Claudia Lo Sicco