Nuove mostre al @MACRO : cinque nuove percorsi per un’estate nel contemporaneo

Inaugurazione multipla al MACRO con cinque mostre che ci accompagneranno fino alla fine dell’estate per una immersione nel contemporaneo quanto mai variegata e poliedrica; cinque percorsi che si snodano dalla fotografia, alla scultura, agli arazzi per poi scoprire le opere in collezione del museo, spesso nascoste nei magnifici depositi alcune delle quali esposte per la prima volta.
 

Si inizia con ARAZZERIA PENNESE. LA CONTEMPORANEITA’ DEL BASSO LICCIO a cura di Barbara Martusciello fino al 3 Settembre, con alcuni grandi arazzi di Giacomo Balla e Afro, tesori dell’antica arazzeria eccellenza dell’artigianato artistico di Penne, la nuova produzione contemporanea con le opere di Alberto Di FabioMatteo NasiniMarco TirelliCostas Varotsos e infine il materiale preparatorio dell’opera di Andrea Mastrovito che sarà presentata ufficialmente a mostra in corso con un convegno sull’Arazzeria e il Contemporaneo. L’unione di una tecnica così antica ed evocativa di opere che siamo visivamente abituati a vedere in atri contesti e con altri soggetti è di forte impatto nell’idea che alla fine l’arte è sempre una evoluzione di qualcosa già esistente, in cui niente va mai demonizzato come troppo “vecchio” o “antico”… la modernità è proprio questo prendere un oggetto teoricamente agè e farlo diventare giusto per il suo tempo e per il prossimo futuro.

 

Curata da Achille Bonito Oliva fino al 3 Settembre il lavoro di Danilo Bucchi LUNAR BLACK: 8 opere, di cui una monumentale che occupa una intera parete della sala, completata con la proiezione di Illusion appartenente al ciclo delle lavagne luminose, esplora l’ultimo periodo di Bucchi sulla nerità, come la definisce Bonito Oliva. “I neri di Bucchi esprimono non solo una profondità cromatica, ma anche un richiamo verso lo spazio siderale dell’universo: Lunar Black esprime, in tal senso, un richiamo cosmico, verso il lato oscuro della Luna.”

 

 

ART REWIND #1 di Giovanni De Angelis, a cura di Laura Cherubini fino al 3 Settembre, è un progetto fotografico che vuole riportare l’artista al centro dell’attenzione artistica con una serie di ritratti realizzati a 48 giovani artisti contemporanei italiani e stranieri. Il filo conduttore che accompagna il lavoro di De Angelis e il doppio: nelle immagini che ritraggono gli artisti nella loro azione di creazione e nel loro doppio spesso speculare, separate solo da una sottile linea rossa che interrompe la profondità del bianco e nero, c’è probabilmente la volontà di entrare nell’intimità del suo soggetto e del suo lavoro attraverso gli oggetti per loro più distintivi e significativi.

 

 

L’incredibile lavoro di Gehard Demetz fino al 10 Settembre con INTROJECTION: lo scultore trentino presenta una serie di sculture in legno, materiale caro alla tradizione scultorea del nord con cui l’artista si è formato, in una evoluzione tecnica moderna che produce una dissonanza tra la materia e i soggetti. Prende ispirazione quasi esclusivamente da iconografie sacre, sia liturgiche che architettoniche, (tabernacoli e chiese) o devozionali (Maria Vergine e Sacro Cuore) in cui si rispecchiano le figure dissacatorie di bambini (Hilter e Mao) o laiche come i fienili della Val Gradena.

Usa i blocchetti di legno in modo inusuale esaltandone l’aspetto materico, levigati, modellati e assemblati con cambiamenti cromatici, distorsioni, allungamenti in un risultato di immagini che non sono solo espositive ma indubbiamente evocative di un racconto che sfocia nella sfera psicologica. Le sue sculture che sembrano semplicemente poggiare su questi piedistalli in legno “nascono” da questa base (proprio come le sculture di Michelangelo), e più che liberate dal superfluo sembrano lanciate verso l’alto, librarsi nello spazio verso gli occhi dello spettatore. Indubbiamente la sezione dell'artista trentino è di una emozione e conivoilgimento unico.

 

 

 

VISIONE GEOMTERICHE, Opere dalla collezione Macro #5  è il quinto appuntamento della serie progettata per la riscoperta delle opere in permanente al museo che a roteazione vengono liberate dai depositi fino al 26 Novembre. A cura di Antonia Rita Arconti e Daniela Vasta 26 opere, tra dipinti e sculture del secondo dopoguerra che ricercano nella geometria e nei colori il senso autonomo e astratto della ricerca artistica astratta. I lavori sono di Mario Ballocco, Gastone Biggi, Nicola Carrino, Lia Drei, Francesco Guerrieri, Tano Festa, Ignazio Gadaleta, Marcolino Gandini, Paolo Cotani, Guido La Regina, Sergio Lombardo, Carlo Lorenzetti, Teodosio Magnoni, Aldo Mengolini, Piero Mottola, Guido Strazza, Marco Tirelli, Augusto Vanarelli, Valeria Gramiccia, Giovanni Pizzo, Anna Maria Vancheri, Franco Cannilla e Osvaldo Calo’, Piero Dorazio, Daniel Buren, Piero Mottola.

Proprio il lavoro di Piero Mottola, artista visivo e compositore, forse anche per dimensione (1200 x 127 cm) è quello che cattura la mia attenzione: la sua Sequenza Cromatica E37, del 1999 è frutto di uno studio tra il sociale e lo psicologico che lo accompagna da tutta la sua carriera, arrivare alla costruzione di un’opera attraverso la trasposizione di emozioni in colori. Un campione di 200 persone, devono associare ad uno stimolo uditivo una emozione tra le dieci possibili e un colore tra un campionario prescelto. Ne nascono quelle che per l’artista sono le mappe emozionali, una sequenza di colori e immagini che esplicitano i sentimenti dell’uomo; trasportate su di una tela diventano un gioco di colori che nella sua elementare semplicità visiva riesce a trasmettere il percorso emozionale in una successione cromatica che esplicita questi sentimenti allo stesso modo, o forse anche più, di immagini visive figurative.

Fuori dalle Sale Collezioni completano la mostra due opere che sono parte degli allestimenti permanenti degli spazi museali: No Stop di Piero Dorazio, del 1996, una grande composizione a bande colorate verticali e orizzontali con illusione prospettica e la Danza tra triangoli e losanghe per tre colori, 2010, del francese Daniel Buren.

 

Foto credit:
Arazzeria Pennese IMMAGINE arazzi
Danilo Bucchi LUNAR BLACK 2017 smalto su tela 130×200
MARIO AIRO’ in the wind © Giovanni De Angelis
Gehard Demetz HITLER E MAO
Gehard Demetz DemGeh_17B_07_rgb_L
Visioni geometriche Piero Dorazio (1927-2005), NO-STOP, 1996
Piero Mottola SEQUENZA CROMATICA E.37,1999

 

INFO:

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma  Via Nizza 138
 

ARAZZERIA PENNESE La contemporaneità del basso liccio
 a cura di Barbara Martusciello
23 giugno – 3 settembre 2017

Studio d’artista 1
 

DANILO BUCCHI Lunar black
a cura di Achille Bonito Oliva
 23 giugno – 3 settembre
Project room #2

GIOVANNI DE ANGELIS ART REWIND #1
a cura di Laura Cherubini 

23 giugno – 3 settembre 2017
Studio d’artista #2
 

GEHARD DEMETZ Introjection
a cura di Marco Tonelli
23 giugno – 10 settembre 2017
Project room #1 e Foyer

 

VISIONI GEOMETRICHE Opere dalla collezione #5
Mostra e catalogo a cura di Antonia Rita Arconti e Daniela Vasta
23 giugno – 26 novembre 2017
Sale Collezione

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