NAPOLI TEATRO FESTIVAL: HALLO, la clownerie geometrica di Martin Zimmermann

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Si intuisce già dal suono stridulo di quelli che scopriremo essere i passi del personaggio in scena, il lavoro che Martin Zimmermann ha dedicato a questa maschera. Un clown senza naso rosso né trucco che striscia i piedi per terra per cinque minuti e che non li striscerà più dopo: lo faceva quindi non per caratteristica personale ma per mero gioco col pubblico. Il suo movimento repentino e la sua mimica facciale ricordano quelli di un roditore, mentre il suo costume sobrio in bianco e nero, creato da Franziska Born, gli dà invece l'aria di un performer che si offre in quanto tale al nostro sguardo.

Ideata dallo stesso Zimmermann e curata da uno staff coordinato da Ingo Groher, la scenografia si rivela da subito coprotagonista dello spettacolo. C'è una scatola di legno scomponibile, che il clown fa viaggiare per il palco neanche fosse un agilissimo hovercraft. C'è una serie di pannelli di varie dimensioni anche molto grandi, che Zimmermann muove abilmente, fingendosi maldestro, anche con l'aiuto di un animatore in ombra, in modo da creare effetti da teatro nero di Praga. C'è una sedia in alluminio senza sedile che l'attore svizzero usa per farci di tutto tranne che per sedersi. 
C'è una doppia vetrina girevole in cui il personaggio si specchia moltiplicando ludicamente la sua immagine e scambiandola con quella dell'animatore, ora non più in nero, mascherato come sosia del clown stesso. Ma soprattutto, c'è un gigantesco poligono mobile, nel quale e sul quale l'attore viene compresso, dilatato, storzellato, squilibrato, lanciato, sollevato, appeso e così via. E' soprattutto nel rapporto tra il corpo dell'attore e questi ingegnosi, geometrici elementi scenografici, che si articola il viaggio percettivo e cinestetico dello spettatore. Nel contesto di un'astrattezza che talvolta ricorda visivamente le geometrie cromatiche di un Mondrian, il corpo dell'attore esplora i pieni e i vuoti, percorre le linee rette di queste quadrature, scivola ludicamente dall'una all'altra coordinata grafica.

Su musica interessante e minimale di Colin Vallon, Zimmermann atteggia la sua smilza figura secondo un fine disegno registico-coreografico che egli stesso ha elaborato per sé, ma che non pare adeguatamente sostenuto dal progetto drammaturgico.
In questo, lo spettacolo si rivela nel bene e nel male un tipico lavoro di teatro-circo. Se da un lato la spettacolarità clownesca spinge più verso l'interpretazione attoriale che non verso il virtuosismo acrobatico, dall'altro lato tutto il prezioso impianto teatrale è parzialmente svalorizzato dall'assenza di una drammaturgia solida, come spesso capita, appunto, nel circo. Il lavoro di Sabine Geistlich è quindi l'anello debole di una catena che finisce per non incatenare lo spettatore al personaggio e alla sua (non)storia. Facciamo fatica a immedesimarci nelle paure, negli imbarazzi, nei disagi e nei giochi del clown, pur montati ad arte. Questo spettacolo è una prova di quanto sia importante la sotterranea filigrana delle azioni, dei conflitti e degli scopi del personaggio: di come la drammaturgia sia substrato fondamentale, anche in uno spettacolo senza parole, di quel montaggio delle attrazioni sceniche che, di per sé, rischia di lasciar il pubblico emotivamente distante e, in fin dei conti, nemmeno così divertito.

HALLO
Ideazione, Regia, Scene, Coreografia E Interpretazione Martin Zimmermann
Drammaturgia Sabine Geistlich
CREAZIONE MUSICALE Colin Vallon Costumi/Costume Design Franziska Born
Luci Sammy Marchina
SUONO Andy Neresheimer Produzione/Production Verein Zimmermann & De Perrot
In Coproduzione Con ChâTeauvallon – Centre National De Création Et Diffusion Culturelles, Espace Jean Legendre Compiègne – Scène Nationale De L’oise En Préfiguration, Kvs – Koninklijke Vlaamse Schouwburg, La Filature Scène Nationale – Mulhouse, Le Merlan, Scène Nationale À Marseille Avec PôLe Cirque Méditerranée (Creac De Marseille, ThéâTre Europe, La Seyne Sur Mer), Le Volcan, Scène Nationale Du Havre, Les ThéâTres De La Ville De Luxembourg, Maillon – ThéâTre De Strasbourg – Scène Européenne, Pour-Cent Culturel Migros, Theater Casino Zug, ThéâTre De La Ville, Paris, ThéâTre Vidy-Lausanne, ZüRcher Theater Spektakel

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