NAPOLI FRINGE FESTIVAL-BAMBOLINA: una storia di droga e sogni infranti

Debutta in Sala Assoli per il Fringe di Napoli BAMBOLINA, prodotto da "Cerbero teatro", giovane compagnia napoletana composta da Gianni Spezzano e Cristel Checca. Lo spettacolo ripercorre la storia di Isso essa e 'o malamente, rielaborandola secondo un linguaggio teatrale che ricorda da vicino le atmosfere delle produzioni spettacolari e mediatiche dedicate al mondo della delinquenza partenopea, da Gomorra in poi.

Ben scritto e ben diretto da Gianni Spezzano, lo spettacolo presenta al pubblico un intrigo di affari loschi e dinamiche passionali dove protagonisti sono il venditore di coca Genny (il brillante Adriano Pantaleo), il poliziotto corrotto Lello che gli procura la roba (il convincente Mario Paradiso Jr), l'altro venditore Peppe, amico e collaboratore di Genny (il bravo Rocco Giordano) e Nicole, la ragazza forestiera che in questo contesto scuro diventa la bambolina di turno (la brava Cristel Checca).

Lo spettacolo si svolge davanti a un pubblico numeroso, che appare partecipare dalle vicende della storia perché rapito dalle dinamiche di potere e sopruso che essa dipana. Le soluzioni registiche e l'energia recitativa sono funzionali a restituire in modo chiaro un testo tutto scritto in lingua napoletana, ed impegnate a comporre quadri audio-visivi complessi. La struttura temporale della narrazione è articolata cinematograficamente attraverso flashback e sequenze soggettive come inquadrature prolungate, quella spaziale asseconda questo progetto incastonando in un un unico spazio scenico diversi set, dove si svolgono scene diverse in diversi tempi diegetici. Le luci di Nicola Narciso sono indovinate in questo senso, perché non solo creano atmosfere graffianti, ma disegnano lo spazio immaginario e fisico in maniera puntuale. I costumi di Giovanna Napolitano si inseriscono con coerenza in questo quadro, mentre le belle scenografie di Dino Balzano puntano sui materiali ferrosi e sui colori grigio-smorti, a costruire nello spettatore il senso del degrado e del pericolo.
Alla fine di uno spettacolo emotivamente efficace, una riserva potrebbe semmai riguardare una questione posta a monte del lavoro stesso, all'altezza della scelta di scrivere e rappresentare una storia del genere. Perché, infatti, molto teatro napoletano, anche emergente, continua a dedicarsi a storie del genere? La popolarità napoletana non è solo criminalità e delinquenza, eppure tra tv, cinema e teatro in questi ultimi anni buona parte delle energie dei lavoratori dello spettacolo si muove in questo ambito. E non tutti i lavori di questo tipo, tantomeno questo, apportano un contributo nell'approfondimento delle logiche socio-economico-culturali che è il vero pregio delle Gomorra originali, in libro, in film o in fiction.

L'attuale Fringe rende più chiaro lo scarto (non qualitativo, ma di genere) tra le produzioni partenopee e le altre provenienti da fuori. Un auspicio legittimo, a questo punto, è che i talenti nostrani, tra cui quelli protagonisti di BAMBOLINA, possano impegnarsi in futuro, senza nulla voler togliere all'alta qualità di questo lavoro, in un senso capace di restituire a Napoli e al suo teatro gli svariati colori e le potenzialità infinite che li hanno contraddistinti storicamente, e che oggi una tendenza forse di moda sembra sottrargli.

BAMBOLINA
Cerbero Teatro
di Gianni Spezzano
Con Cristel Checca, Adriano Pantaleo (e cast in via di definizione)
regia Gianni Spezzano
Costumista Giovanna Napolitano
Disegno luci Andrea Burgaretta

date 17, 18 giugno ore 21:00
durata 1h 20min
luogo Sala Assoli

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