MUMMENSCHANZ@Teatro Carcano Milano

Un atteso ritorno al Teatro Carcano di Milano fino all’11 ottobre 2015 della Compagnia Mummenschanz con nuove, colorate, raffinate, tenere, gaie e umoristiche scenette su uno sfondo buio: magia di un silenzio animato da oggetti di forme e dimensioni diverse che antropomorfizzati grazie a fertile fantasia raccontano in modo metaforico e surreale vizi e virtù di un’umanità che nei 43 anni di vita del gruppo ha mutato i modi di esprimere un’essenza che pare immutabile.

La Compagnia Mummenschanz (il nome significa mascherata e farebbe riferimento alla maschera usata dai mercenari svizzeri per non fare trapelare emozioni quando secoli addietro giocavano per soldi a carte) – fondata dopo anni di sperimentazione nel 1972 dagli svizzeri Bernie Schürch e Andres Bossard (1944 – 1992) insieme all'italoamericana Floriana Frassetto – è un gruppo teatrale svizzero specializzato in spettacoli di arte visiva nei quali i mimi (già allievi della scuola parigina di Jacques Lecoq e di quella romana di Roy Bossier) non utilizzano né parole, né musiche, né scenografie e senza mostrare mai i volti danno vita attraverso l’espressività corporea a oggetti che divengono anche maschere proteiformi.

Famosi in tutto il mondo – a tal punto che ora sono articolati in due formazioni: una più recente che opera nelle Americhe e l’altra, quella originale, che lavora in Europa – sono stati soprannominati dalla critica I musici del silenzio a indicare come tutto il dipanarsi dello spettacolo avvenga in un rigoroso silenzio interrotto solamente dalle risate o altre reazioni di un pubblico attento e rispettoso del recupero di un sereno e tranquillizzante silenzio ‘loquace’ e di una lentezza ravvivante e ritemprante.

Anche gli strumenti utilizzati sono di una semplicità, un rigore e un’essenzialità assoluti, spesso scarti di oggetti che la società ha depauperato, materiali poveri come resti di tubo a fisarmonica, gomma, fili di ferro, serpentine luminescenti, tessuti, lenzuola, bidoni con relative teste, pezzi di cartone, gommapiuma… e persino carta igienica che ‘riciclati’ con arguzia si animano ammiccando gioiosi e trasmettendo divertimento meravigliato e rilassante a grandi e piccoli di ieri e di oggi.

Uno spettacolo che andando oltre il corpo umano per animare le cose segna un’evoluzione del mimo tradizionale: da non perdere ipotizzando con la nostra fantasia di essere cullati dalla gigantesca mano verde che cerca un legame amicale con il pubblico. 

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