“Tutte le persone normali, hanno una volta o l'altra desiderato la morte di coloro che amano.”
LO STRANIERO di A.Camus, edito Bompiani, è il viaggio all’interno della coscienza umana che ognuno di noi dovrebbe compiere. Si tratta di un romanzo-allegoria dove ogni particolare assume un intensissimo valore simbolico, volto a descrivere quella che nella prospettiva di Camus eÌ€ l'alienazione dell'uomo moderno.
L’opera ha ispirato l’omonimo film di Luchino Visconti (1967) e svariate opere teatrali, ultima dei quali la trasposizione teatrale di Lorenzo del Liberato al Teatro Studio Uno con Marco Usai, Tiziano Caputo, Agnese Fallongo, Mario Russo.
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Di cosa parla LO STRANIERO di Camus?
Meursault è un semplicissimo uomo di Algeri che nella vita fa l’impiegato. Nulla nella sua esistenza sembra essere degno di nota e anzi la sua vita a tratti sfiora lo squallore. La sua condizione di inettitudine non è la sola a non ricevere attenzioni: il protagonista di questo breve romanzo sembra non curarsi di nulla, al punto che trova normalissimo andare al cinema il giorno successivo alla morte della madre.
Tutto continua a scorrere lentamente, cristallizzato in un’ambra di noia e alienazione, finché un giorno, quasi per caso e senza apparenti motivazioni, Meursault uccide un uomo accanendosi sul suo cadavere con quattro colpi di pistola. Camus qui non perde un attimo per enfatizzare la predisposizione totalmente disinteressata del suo protagonista nei confronti della realtà, tanto che il processo che seguirà il delitto verrà vissuto dallo stesso con il più totale distacco emotivo. La macchina narrativa macinerà pagine fino ad arrivare ad un spannung che coincide con l’esecuzione capitale dell’uomo.
LO STRANIERO: lo stile e il linguaggio semplice e diretto
Non ci si perde in chiacchiere, il libro conta appena 160 pagine: lo scrittore non vuole sollazzare ma far ragionare, motivo per cui non vi troverete ad avere a che fare con una storia ricca di colpi di scena. L'impressione che si ha leggendo "Lo straniero" è quella di vedere un film in moviola, dove ogni dettaglio è tanto fugace quanto intenso.
Il linguaggio è un imprescindibile strumento evocativo per questo testo e amplifica il senso di distacco e leggerezza trasmesso al lettore. Parole semplici, frasi coincise, utilizzo di strutture paratattiche e abbondanza di discorsi diretti sono i principali espedienti utilizzati da Camus per rimanere in una terrena dimensione di consapevolezza che sarebbe in completa antitesi con un’impostazione aulica e complessa dello schema linguistico.
Importante è l’utilizzo di una punteggiatura intensa volta a rallentare ulteriormente il tempo del racconto.
Come capire LO STRANIERO di Camus?
Il segreto per capire “Lo straniero” sta tutto nella capacità del lettore di saper osservare e immedesimarsi nel protagonista del romanzo.Meursault ricorda a tratti lo Zeno di Svevo presentandosi come un uomo privo di interessi e apatico ma che in realtà conduce una continua analisi interiore molto più vicina alla realtà di quello che si penserebbe ad una prima lettura dell’opera.
In gioco c’è lo schema pirandelliano della volubilità umana, soggetta a princìpi caotici dai quali è possibile liberarsi con la pazzia o la morte, esperienze che Meursault vive intensamente all’interno del romanzo.
In cosa consiste il viaggio esistenziale di Camus?
Sebbene Camus non amasse definirsi un esistenzialista, “Lo Straniero” affronta tematiche care a questa corrente filosofica che -per intenderci- si oppone a svariate e totalizzanti filosofie, facendo dell’uomo e della sua attuazione nella realtà, lo strumento ultimo di indagine. Forzando un po’ il termine si potrebbe pensare ad un umanesimo moderno del quale si trattiene la centralità dell’essere umano ma la si condisce con l’estrema precarietà e irrazionalità di cui egli è padrone.
Camus e i collegamenti con le tesi di Jasper sulla “Colpa”
Scendendo ancor più nel profondo dell’indagine camusiana e riprendendo uno dei maggiori esponenti della corrente filosofica di cui sopra, è difficile non associare il romanzo alle indagini di Karl Jaspers sulla colpa e i suoi cardini. Delle quattro tipologie di colpa individuate da Jaspers (colpa criminale, colpa politica, colpa morale e colpa metafisica), Meursault sembra essere all’oscuro e di fatto vi rimarrà per l’intera durata del libro.
Chi è Camus?
Albert Camus (Mondovi, auj Deraan, Algeria, 1913 – Villeblevin,Yonne, 1960). Scrittore e filosofo francese. Romanziere, drammaturgo, saggista, giornalista e partigiano, profondamente impegnato nelle lotte e nei dibattiti del suo tempo, continua, nonostante i malintesi che la sua notorietà stessa ha procurato alla sua opera lucida e sincera, a svolgere un ruolo di primo piano nella letteratura del XX secolo (La Frusta).
Affermatosi nel 1942 con il romanzo Lo straniero e con il saggio Il mito di Sisifo, raggiunse un vasto riconoscimento di pubblico con La peste. Nel 1957 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura.
Lo scorso anno è caduto il 60ario della scomparsa dell'autore a causa di un incidente stradale, seppur da tempo malato di tubercolosi. (leggi il memoriale di FanPage)
E tu lettore, da che parte stai?
È il lettore a questo punto dover prendere una posizione e imparare a condannare (o affrancare) ciò che il protagonista non vede, ciò che il giudice del tribunale in cui Meursault si presenta aggredisce, e ciò che il prete inviato nella cella di Meursault vuole espiare. La genialità di Camus sta tutta qui. Crea un’opera in cui chi legge può scegliere in quale esercizio di autoanalisi cimentarsi.
Quale sarà la vostra posizione di fronte a questo romanzo?
Accetterete come Meursault la vostra imprevedibile umanità oppure deciderete di esercitare le umane sentenze di colpa e giustizia?
La scelta è vostra, ma ricordate che in ogni caso nulla sarà tanto lontano da un’ineluttabile verità: siete esseri umani, e come tali agirete.
LO STRANIERO
In libreria da
Ebook
Marzo 2019
Disponibile
Traduttore: Sergio Claudio Perroni