L’ERRANTE @ Round Robin Editrice: Provaci ancora, Giorgio!

Il nuovo romanzo di Alessandro Bruni, L’errante (Round Robin Editrice), in libreria dall’11 marzo, entra nelle vite di due uomini, appartenenti a due culture diametralmente opposte: da un lato Giorgio Ermetici, avvocato quarantacinquenne e alcolista; dall’altro il giovane Ibrahim, ventenne originario del Marocco, inconsapevole delle condizioni di una vita criminosa e accusato di essere un terrorista.

Negli scacchi si chiama stallo quella situazione della partita in cui nessuno riesce più a muovere i pezzi. Io e il nemico, lo scontro tra il mio senso del dovere e il rancore che provo per questo giovane terrorista islamico e tutto quello che rappresenta.

 

In questo articolo:

  1. Criticità narrative
  2. L’avvocato Ermetici: un uomo incubo
  3. Un dialogo possibile

Criticità narrative

Errare è umano, perseverare è diabolico.

Molto spesso ci si affida alla quarta di copertina per decidere se acquistare o no un libro.

In questo caso saremmo rimasti piuttosto delusi, poiché la sinossi non trova uno sviluppo nelle 225 pagine del romanzo.

Nulla da dire sulla preparazione tecnica e sulla competenza dell’autore, che dimostra la sua ampia conoscenza della letteratura, della tecnica di scrittura e anche della filosofia (notevoli i riferimenti a personaggi e ad alcune correnti di pensiero); la lettura è veloce e si arriva agilmente alla fine del romanzo, anche se ogni tanto “manca” un raccordo tra le diverse modalità narrative, che avrebbero invece bisogno di fluidità e di logica; questo volo pindarico letterario impone di tornare indietro di qualche pagina, con il dubbio di aver saltato qualche passaggio o di essersi distratti.

Nelle dinamiche non si trova nulla di innovativo o particolarmente interessante, anzi, talvolta esse sono prevedibili e ridondanti, una sorta di déjà vu letterario.

L’avvocato Ermetici: un uomo – incubo

Sappiamo che l’avvocato Ermetici ha un piccolo problema con l’alcol (tra l’altro, la parola Alcol deriva dall’arabo al-Kuhul, chissà se è voluta questa coincidenza) ma qui si va oltre: lui è la sintesi perfetta dell’uomo-incubo. Nemmeno la donna meno esigente e modesta vorrebbe accanto un essere così debole, un uomo a metà. La vera eroina di questo romanzo è la sua ex-moglie, che ha divorziato da lui tempo addietro, per sua fortuna.

In questo mare di disagio personale del protagonista, naufraga il preannunciato cuore pulsante del romanzo: la ricerca di equilibrio tra pregiudizi islamofobi e la deontologia professionale di un uomo appartenente alla cultura occidentale, che è debolmente portata avanti solo da alcuni personaggi. Non solo, il latente orientalismo viene fuori insieme all’affascinante Maryam, descritta con tutti i crismi della donna-araba-misteriosa, verso la quale l’uomo bianco nutre dei segreti (ma nemmeno tanto) sentimenti di dominazione. Particolarmente indelicato il riferimento all’hijab, colpevole di causare lo “scempio dei suoi capelli nascosti”. Nascosti per chi? Su questo punto si potrebbe discorrere a lungo… Ma non è questa la sede.

Un dialogo possibile

Ci sono dei piccoli segnali ogni tanto, germogli di questo presunto dialogo tra Oriente e Occidente ma vengono soffocati dall’ennesima serata etilica o dalla becera infatuazione del protagonista.

C’è più orientalismo di quel che si vorrebbe trovare e servirebbe un altro, piccolo, sforzo per attuare una descrizione più completa e lungimirante del complesso rapporto con un mondo che è meno lontano di quel che pensiamo.

In ogni caso, siamo certi che anche tra le pagine di questo romanzo, in questo viaggio del protagonista tra difficoltà, inadeguatezza e sensi di colpa, il lettore possa trovare nozioni preziose per aprire la mente e guardare il diverso con occhi più tolleranti e accoglienti.

Inshallah…

 

CASA EDITRICE Round Robin

AUTORE Alessandro Bruni

COLLANA Parole in viaggio

ANNO DI PUBBLICAZIONE 2021

PREZZO euro 15,00

 

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