Il 26 e il 27 aprile è tornato a teatro uno dei personaggi più affezionati del teatro di tutti i tempi: il vecchio e avaro Arpagone. Un’opera dalle dinamiche plautine, L’AVARO è tra le commedie di Molière, una delle più riconosciute e sempreverdi.
Con la regia di Andrea Buscemi e con Andrea Buscemi, Eva Robin’s, Livia Castellana, Francesco Tammacco, Nicola Fanucchi, Pantaleo Annese, Martina Benedetti, Rebecca Fanucchi, Molière torna sul palco del Teatro Ghione di Roma, in un’atmosfera brillante ed elegantissima.

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L’AVARO, un personaggio senza tempo
Composta nel 1668, L’AVARO di Molière, è una commedia francese divisa in 5 atti, che riprende la figura di Arpagone, introdotto per la prima volta dal commediografo latino Plauto nella commedia Aulularia.
Amore ed avarizia sono le tematiche principali dell’opera originale e della ripresa di Buscemi. Tematiche che nonostante siano sviluppate in un’epoca lontana dalla nostra e in una società che aveva un mos maiorum, un modus pensandi e operandi nettamente superato, parlano ancora alle nostre orecchie, mostrando tutta la bellezza dell’immortalità del teatro.
Una trama abbastanza intuibile, che mette in scena tematiche riadattate nei tempi, capaci di far ridere e riflettere nello stesso tempo.
La chiave nella semplicità
La regia di Buscemi ci porta una scenografia semplice, elegante e funzionalissima: un grosso drappo di stoffa scende dal soffitto del palco, dividendo quasi a metà l’orizzontalità della scena. Una sedia di legno ai piedi della stoffa: siamo a casa di Arpagone, il vecchietto più tirchio della storia del teatro, vinto dal potere dei soldi e della materialità, e vittima dei suoi stessi giochi d’amore e d’affari.
Anche i costumi rispettavano fedelmente l’epoca storica dell’opera e si amalgamavano armoniosamente nei colori della scena. Un appunto lo riporto sui capelli di una delle attrici, che non erano totalmente conformi al costume e alle acconciature dell’epoca e che potrebbero essere curati maggiormente, per lo meno per evitare che le coprano il viso durante tutto lo spettacolo.
Un cast armonioso e brillante
Andrea Buscemi ci ha mostrato un Arpagone nel fiore della sua comicità e brillantezza, con una voce assolutamente intonata nelle intenzioni e nei pensieri, molto ben sostenuta da una tecnica impeccabile, che compensava un corpo poco agile e reattivo. Buscemi e il resto del cast avevano un’ottima sinergia scenica e sono riusciti a restituire tutti gli aspetti dell’opera di Molière, da quelli più farseschi a quelli più seriosi.
Livia Castellana, Francesco Tammacco, Nicola Fanucchi, Pantaleo Annese, Martina Benedetti, Rebecca Fanucchi hanno riempito di simpatiche sfumature i loro personaggi, antieroi popolari, muovendosi all’interno di una regia molto semplice e lineare.
Le varie dicotomie dell’opera sono state linearmente sviluppate, tra cui la dualità tra vecchiaia e giovinezza, espressa attraverso una meticolosa cura nell’interpretazione dei personaggi. L’eterna lotta tra vecchi e giovani, tra scontri di pensieri e sentimenti, trovano soluzione nella libertà dell’amore e amore per la libertà.
Livia Castellana: una maschera di Commedia Dell’Arte
L’attrice Livia Castellana ha restituito al pubblico una ritmata e briosa interpretazione di La Flèche, la serva di casa, personaggio esemplificativo dell’influenza italiana sull’operato di Molere, ricordando un dolce Brighella. Moliere, infatti, ha tratto molti spunti dalla commedia dell’arte italiana, realizzando personaggi comici ispirati alle maschere italiane.
Nel complesso uno spettacolo scorrevole, leggero e divertente, che mantiene viva la tradizione teatrale capace di raccontare qualcosa ancora oggi al pubblico seduto in sala, riportandolo ad una maggiore consapevolezza dei tempi presenti e passati, di ciò che muta e di ciò che rimane.
L’AVARO – INFO E CONTATTI
Regia Andrea Buscemi
Uno spettacoli di Andrea Buscemi
con
Andrea Buscemi
Eva Robin’s
Livia Castellana
Francesco Tammacco
Nicola Fanucchi
Pantaleo Annese
Martina Benedetti
Rebecca Fanucchi
mercoledì 26 e giovedì 27 aprile 2023