LA SCUOLA DELLE MOGLI @ Teatro Eliseo: le contraddizioni e le beffe dell’amore in salsa Pop

Portare in scena uno spettacolo della grande tradizione teatrale e di un grande autore come Molière non è mai semplice, soprattutto quando si cerca di attualizzare non tanto il testo, che di per sé possiede una forza espressiva e drammaturgica universale, quanto il contesto in cui si decide di calare e contestualizzare la narrazione. Non è facile, quindi, a livello registico attuare scelte pienamente riuscite e condivise. Ne LA SCUOLA DELLE MOGLI, in scena fino al 19 gennaio al Teatro Eliseo, Arturo Cirillo riveste il ruolo contemporaneamente di regista e protagonista della pièce in cui riesce e ci convince a sufficienza.

L’intreccio di Moliere al Teatro Eliseo

La storia, nella sua complessità narrativa, parla di intrecci amorosi e delle sue infinite declinazioni. La tela crudele e ingegnosa partorita dal protagonista Arnolfo, alias Signor Del Ramo, ricco e cinico signorotto nel confronto della ingenua e pura Agnese, cresciuta in una sorta di cattività studiata a tavolino dal protagonista, in una gabbia dorata e soffocante, viene distrutta dal casuale incontro con il giovane Orazio, di cui la fanciulla si innamora. Da qui si innescano varie vicende, drammatiche e semi-tragiche, eppure estremamente ironiche, che portano ad un finale in cui il destino, l’amore e il fato vincono.

 

La Scuola delle Mogli e la scenografia ingegnosa di Cirillo

I cinque attori si muovono in scena in uno spazio decisamente ben fatto e raffinato, un microcosmo che riporta alla mente una piccola città. La scenografia è decisamente intelligente, una struttura rotante che ricorda una casa di bambola a due piani, elegante ma contemporaneamente divertente con la carta da parati a grandi rose rosa, a sottolineare lo spazio prigione in cui vive l’ingenua e dolce protagonista principale. La rotazione a 360 gradi della struttura, sfruttando i movimenti di scena permette di utilizzare totalmente lo spazio. Scegliendo esterno o interno, o il taglio diagonale e angolare, la regia sfrutta le dimensioni della casa in ogni suo spazio e livello, dando un’autentica impronta di realtà alla scena. La Casa non è solo funzionale al testo ma diventa protagonista muto e inconsapevole della pièce.
Molto bello il taglio delle luci che gioca su un contrasto forte ma non azzardato tra toni caldi a aranciati sul proscenio, mentre sullo sfondo si alternano colori freddi e forti, il verde acido, il viola, il blu elettrico. Ciò contribuisce a rendere l'atmosfera pop, frizzante e moderna. La grande tridimensionalità dell’ambiente risulta di forte impatto visivo ma ciò non cozza con il testo seicentesco di Moliere, anzi lo rinfresca, riempiendo lo spazio, velocizzando e dinamizzando il testo e la recitazione.

Le scelte registiche e recitative

Il ritmo generale è buono, quello che non convince, tuttavia, sono delle scelte attuate a livello registico e recitativo. Alcuni movimenti degli attori maschili, soprattutto nei cambi scena, per quanto studiati nel dettaglio e perfettamente coreografati, sono troppo eccessivi, ridondanti, clowneschi, fin troppo sopra le righe. Probabilmente, tale scelta è stata fatta per richiamare la commedia dell’arte e conciliare l’atmosfera seicentesca coeva al testo con il taglio moderno scelto dal regista. Ciò tuttavia non convince pienamente. Infatti, non viene aggiunto e non viene tolto niente al testo e alla narrazione. Convincono e divertono molto, al contrario, le caratterizzazioni delle due attrici protagoniste, ironiche, simpatiche, macchiette ma non troppo, molto abili nel virare dal drammatico al comico in maniera naturale e non eccessiva, perfettamente calate nel personaggio.

I costumi: seicento e modernità in un buon mix di eleganza

Decisamente vistosi sono i costumi di scena, broccati in contrasto di colore, i tessuti lucidi od opachi, il rosa pastello e lucido nell’outfit da bambola della protagonista. Qui il tentativo di conciliare l’atmosfera seicentesca con il taglio moderno risulta decisamente riuscito, in un bel mix di ironia ed eleganza, aggiungendo una nota di colore perfettamente bilanciato alla scena e in grande sinergia con scenografia e disegno luci. Decisamente calzante il finale: un carillon nei toni del viola acceso dove gli attori si muovono con eleganza e potente leggerezza, in una coreografia perfetta, armonica, energica estremamente fisica e muscolare.

La scuola delle Mogli di Arturo Cirillo è uno spettacolo estremamente piacevole a livello visivo anche nelle sue imperfezioni e in alcune scelte stilistiche poco convincenti. Le contraddizioni e le ossessioni dell’amore di uno dei testi più maturi e potenti di Molière, in cui il tragico e l’ironico si intrecciano con grande maturità sono ben evidenziati. La potenza dell’amore nelle sue sfaccettature, romantica, ossessiva, crudele e ironica emerge nel suo crudo ma sfumato realismo, confermando l’universalità di un testo di un grande del teatro mondiale nonostante i secoli.

LA SCUOLA DELLE MOGLI

DURATA: atto unico, 1 ora e 35 minuti

TRAILERhttps://youtu.be/KMQJSTqkEWI

PERSONAGGI E INTERPRETI:

Arnolfo, alias Signor Del Ramo                                     Arturo Cirillo

Agnese, fanciulla innocente allevata da Arnolfo       Valentina Picello

Crisaldo, amico di Arnolfo, Alain, servo di Arnolfo  Rosario Giglio

Georgette, serva di Arnolfo                                             Marta Pizzigallo

Orazio, innamorato di Agnese / Un notaio                 Giacomo Vigentini

TEATRO ELISEO

Da martedì 7 a domenica 19 gennaio 2020

Biglietteria tel. 06.83510216

Giorni e orari: lun. 13 – 19, da martedì a sabato 10.00 – 19.00, domenica 10 – 16

Via Nazionale 183 – 00184 Roma

Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com www.vivaticket.it

Call center Vivaticket: 892234

 

Orario spettacoli:

martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00

mercoledì e domenica ore 17.00

sabato 11 gennaio doppio spettacolo ore 16.00 e ore 20.00

 

Prezzo da 15 € a 35 € 

 

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