IL TEATRO CHE NON C’ERA – “HO BISOGNO DI SENTIMENTI al via al Teatro Keiros: intervista a Stefano Maria Palmitessa

È partita in settembre l’avventura della Rassegna "IL TEATRO CHE NON C’ERA- “HO BISOGNO DI SENTIMENTI”, firmata dal brillante regista/drammaturgo Stefano Maria Palmitessa, al Teatro Keiros, piccola ma preziosa realtà del ricco panorama teatrale romano “off” diretta da Sabine Frantellizzi.

Abbiamo raggiunto il regista per farci raccontare qualche dettaglio in più su quanto potremo vedere presto in scena.

“Il Teatro che non c’era” è una frase forte quella che apre questa Rassegna. Qual è il suo significato?

Nelle mie intenzioni lo scopo, molto ambizioso, del Festival è di stabilire un patto di fiducia con gli spettatori affinché si possa provare sul campo che dentro la scatola magica del Teatro si possono trovare non gli attori che in tv fanno la pubblicità dei detersivi ma quelli che conoscono un mestiere antico, che non può essere improvvisato. Attori da sempre “seppelliti” fuori le mura.

 

Secondo te, la produzione teatrale romana manca di quel “sentimento” che figura come secondo “claim” della Rassegna?

Direi di sì! Siamo tesi nello sforzo di ricercare artisti provenienti dal mondo dello spettacolo contemporaneo alle prese con il banco di prova dell’innovazione nella regia, nella drammaturgia e nella rappresentazione o presentazione degli “affetti”. Per questo abbiamo scelto come argomento il tema, mutuato dal titolo di una poesia, di Alda Merini: “Ho bisogno di sentimenti”.

 

Qual è stato il criterio ispiratore della scelta degli spettacoli di questa rassegna? Ci sono opere internazionali, richiami a Pirandello e Dino Campana, vicende storiche e tematiche decisamente contemporanee (dipendenza dai social network)

Proporremo uno o più opere ogni mese da Settembre 2109 a giugno 2020 che potranno essere one shot o su più repliche, lasciando libere le Compagnie sui tempi e sulle logiche espressive dei rispettivi lavori. Partiamo con una prima nazionale “Una donna fantasiusa – un Manhattologo”, di cui sono l’autore e regista, interpretato da Eleonora Micali sequel del fortunato show, “Una Donna Fantasiusa – Un nonologo”, già rappresentato con successo a New York (10 novembre 2018 alla F.I.A.O. Federation of Italian American Organizations of Brooklyn e il 13 aprile 2019 per l’ARBA SICULA in collaborazione con Fordham University – Lincoln Center) e recentemente nel corso del Festival “Malta meets Matera – Matera meets Malta. Quest’ultimo a seguire in scena sempre al Teatro Keiros il 15 settembre. La rassegna proseguirà con lavori di artisti tra i più vari alle prese con il teatro di figura, con i drammi letterari o con monologhi brillanti tutti però con scaturigini emotive. Lasciando rigorosamente fuori dal nostro palcoscenico la “cronaca” e le “farse d’intrattenimento”.

La Rassegna è ispirata alla memoria del regista, attore e autore Daniele Valmaggi fra i fondatori del Teatro Keiros con Sabine Frantellizzi. Com’è stato collaborare col Teatro Keiros?

Daniele è per me ancora una fonte artistica da cui attingere. Il cammino fatto insieme nei lavori intrapresi a quattro mani, troppo pochi purtroppo rispetto al valore che davo a essi, ha segnato una fase estetica del mio percorso teatrale. Un’affinità dovuta al comune pensiero di trovare i mezzi artistici necessari per una resistenza al conformismo e all’intrattenimento becero che piega il pubblico, a volte senza decoro, all’unico obiettivo che pare che conti: l’intrattenimento tout court. Un amico insostituibile!

 

Tu sei un regista dalla forte connotazione espressionista, come abbiamo potuto saggiare qui su Gufetto con LA GATTA CENERENTOLA. In questa rassegna ti vedremo nelle vesti di direttore artistico, cosa hai imparato dalla tua precedente esperienza come direttore artistico e quanto di nuovo hai cercato in questa rassegna?

Ho imparato che nell’antro dentro il quale si agita instancabile la nostra fame di teatro ogni operatore: tecnici, organizzatori, giornalisti, si muove in un sotterraneo intricatissimo per le pessime condizioni in cui si trova l’attuale situazione artistica romana. Ma poiché di questa misera realtà cominciano ad esserne consapevoli anche i nostri spettatori, sono ottimista.

 

Tornerai in scena all’inizio della stagione con Una donna fantasiusa – un Manhattologo, ma anche con un tuo passato spettacolo, IL NEONATO REFRATTARIO 4.0 di Alida Castagna che vedremo a fine ottobre: un dialogo difficile fra madre e figlia. Com’è stato riportare quest’opera in scena?

Complesso prima di tutto perché il cast si è parzialmente rinnovato rispetto alla rappresentazione vincitrice del “Premio del Pubblico” nell’edizione di un paio di anni fa del Festival del Teatro Patologico. Secondo perché mettere in scena una trama così surrealistica che narra di una neonata che ha messo fuori la testa già da quarant’anni dal momento in cui è nata, ed è ancora lì, affacciata sul mondo, indecisa sul da farsi, incapace di trovare il coraggio di ‘nascere per interò. Con madre e figlia, incastrate l’una nell’altra che non fanno altro che accusarsi a vicenda: la figlia la incolpa di averle trasmesso sentimenti negativi e paralizzanti sul mondo, lei viceversa l’accusa di codardia e pusillanimità, presentava problematiche di adattamento della complessa scenografia studiata per uno spazio il quadruplo di quello del Teatro Keiros.

 

Questa che parte al Teatro Keiros è un’avventura artistica interessante. Sarà “un’avventura” nel senso fugace e sentimentale del termine o l’inizio di un altro percorso artistico difficile da intraprendere?

Intanto vediamo se ci riuscirà come nelle intenzioni di tutti poi…che Clio ci assista!

 

ll direttore artistico Stefano Maria Palmitessa

Il drammaturgo regista Stefano Maria Palmitessa è un esponente di quella tendenza del teatro contemporaneo volta a una ricerca che valorizzi gli accenti espressionistici dei testi e l’estetica visuale. Già direttore artistico dell'Accademia Italiana di Musica Contemporanea, vanta al suo attivo numerosi allestimenti teatrali di spettacoli che portano la sua firma, anche a livello internazionale. Ha ideato e presentato presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma l'Incontro "Intorno alla nuova musica" e diretto laboratori e stage teatrali organizzati dall’Università Roma Tre. Si è aggiudicato, per due anni consecutivi il “Premio del pubblico – Rita Sala” assegnato nelle edizioni XXVI e XXVII del Festival del Teatro Patologico di Roma, uno dei quali con l’opera “Il Neonato refrattario” anch’essa presente al Festival.

Il Teatro Studio Keiros

È un teatro da camera, la cui particolarità della programmazione è evidenziata in quel repertorio che ha la tipicità del teatro e della musica da camera. Spettacoli, recital, concerti, monologhi e performance (contemporanei e classici) di “qualità” realizzati all’interno di un carismatico spazio, quasi una “Camera d’artista”, dove il pubblico può accedere per condividere a stretto contatto con i performer la temperie creativa realizzata “qui ed ora”.

Teatro Studio Keiros – Festival IL TEATRO CHE NON C’ERA

Via Padova 38/a (piazza Bologna) Roma
www.teatrokeiros.it
06. 44238026 – teatrokeiros@gmail.it – whatsapp 340.5468099
Settembre 2019 – giugno 2020
biglietti: interi da 12 € a 18 € ridotti da 9 € a15 € (fino a 16 anni e convenzioni) – tessera associativa: 3 €

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