DON QUIJOTE@Teatro Vascello:quando la follia vuol cambiare la realtà

Dal 22 al 24 aprile il palcoscenico del Teatro Vascello di Roma sarà lo sfondo del Don Quijote di Loris Petrillo. In scena tre danzatori: Nicola Simone Cisternino, Yoris Petrillo e Giacomo Severini, fisicamente molto diversi l’uno dall'altro, ma allo stesso tempo uguali nella voglia di essere il “Don Quijote originale”; si susseguono davanti ad un microfono presentandosi come il protagonista, sempre più in modo rapido e fisico, fino ad aggredirsi.

Con il buio una nuova scena si apre e i tre danzatori si dispongono al centro degli altrettanti occhi di bue creati dalle luci; entrano ed escono da questi cerchi e, ogni volta che sono dentro riempiono la musica estraniante con respiri, colpi decisi sul corpo ad un ritmo molto ripetitivo. Si tirano la pelle del ventre, come se qualcosa dovesse uscire dalle viscere e si dilaniano per il dolore, fino a cadere a terra, quasi svenuti.
La musica si interrompe e i tre si esibiscono in una scena ironica, in cui producono suoni dalla bocca e simulano dialoghi in movimento, accompagnati da pacche sonore sul corpo, che scatenano le risa del pubblico.
La successiva entrata in scena, vede una sfilata di Don Quijote, che copre la sua nudità con lo scudo; gli altri due interpreti lo seguono e durante i flash di luce è come se tutti e tre diventassero lo stesso personaggio, avvalendosi anche di parti dell’armatura del protagonista, e bloccandosi in una posa statica.

Momenti di ironia però si equivalgono con i momenti di serietà ma anche di rabbia, in cui il Don Quijote denuncia le ingiustizie sociali, lo Stato, gli intrighi, il riciclaggio, la mafia e la mancanza di un futuro. Il volume della sua voce è sempre più alto, fino a diventare quasi insopportabile e poi svanire nel nulla, ma nella mente dello spettatore quelle frasi sono rimaste bene impresse, generando una riflessione sull’attualità.
La follia di Don Quijote scaturisce quindi dalla voglia di cambiare la realtà, mostra “il problema di fondo dell’esistenza, cioè la delusione che l’uomo subisce di fronte alla realtà, la quale annulla l’immaginazione, le proprie aspettative, la realizzazione di un progetto di esistenza con cui l’uomo si identifica”.
Al pensiero che bastano solo una giacca nuova e del profumo (quelli indossati nella scena finale dal protagonista) per mescolarsi alla società, Sancho Panza all’ordine del folle cavaliere spara.

Lo spettacolo nella sua complessità di significati è un inno alla resistenza, al coraggio e anche un invito a rimettersi in piedi per combattere la delusioni che incontriamo nel nostro percorso.


Info
Dal 22 al 24 aprile, sarà in scena presso il Teatro Vascello di Roma la nuova produzione della Compagnia Petrillo Danza/Cie Twain physical dance theatre, con la Prima Assoluta di Don Quijote.

Lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra Cie Twain physical dance theatre e Compagnia Petrillo Danza, è prodotto da AcT_Cie Twain physical dance theatre con il contributo di OFFicinaTwaIN_Centro Promozione Culturale_Regione Lazio, in collaborazione con il Teatro Vascello di Roma.
Con la coreografia e la regia di Loris Petrillo, la pièce si ispira alle parole che Sancho Panza rivolge al suo cavaliere errante in fin di vita: "Non muoia, signor padrone, non muoia. accetti il mio consiglio, e viva molti anni, perché la maggior pazzia che possa fare un uomo in questa vita è quella di lasciarsi morir così senza un motivo, senza che nessuno lo ammazzi, sfinito dai dispiaceri e dall'avvilimento.".

Da sempre l'uomo è stato costretto dalle vicende della vita a ripetuti compromessi, a sconfitte, ma con un pizzico di idealismo, ogni folle potrebbe essere più savio di quanto si possa credere e scoprire, contro ogni apparenza, la vera essenza dell'esistenza.
Con la sua sete di giustizia, il Don Quijote di Loris Petrillo rappresenta l'uomo che non teme di essere sconfitto e che anzi, cerca il continuo confronto come fonte di conoscenza; quell'uomo che non si stanca di combattere, che crede fortemente nei grandi ideali e si batte contro gli pseudo-principi privi di ragione, disposto ad affrontare il lungo viaggio della ricerca del proprio io per perdersi tra i labirinti del mondo. 

Lo spettacolo affronta i temi più profondi dell'esistenza, senza tralasciare gli aspetti più grotteschi ed esilaranti degli stessi che fortunatamente gli appartengono. 
Con le musiche di Pino Basile, la consulenza drammaturgica di Massimiliano Burini, gli interpreti saranno: Nicola Simone Cisternino, Yoris Petrillo e Giacomo Severini.

DON QUIJOTE
22 – 23 – 24 aprile h 21
coreografia e regia Loris Petrillo
consulenza musicale Pino Basile
musiche Pino Basile, aa vv
consulenza drammaturgica Massimiliano Burini
interpreti: Nicola Simone Cisternino, Yoris Petrillo, Giacomo Severini Bonazelli
disegno luci Loris Petrillo
produzione AcT_Cie Twain physical dance theatre
con il contributo di OFFicinaTwaIN_Centro Promozione Culturale_Regione Lazio
con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo

Teatro Vascello 
Via Giacinto Carini 78
Cap 00152 Monteverde Roma
www.teatrovascello.it

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