Dall’altra parte. 2+2=? @ Napoli Teatro Festival: farsi partorire in un’ora e un quarto.

Come ultimo spettacolo in programma al Napoli Teatro Festival, il 31 luglio assistiamo a un tenero, comico e a tratti anche un po’ triste gioco teatrale prodotto da Putéca Celidònia, che prende spunto da uno studio scientifico come ottima partenza per chiedersi “ma là dentro, in quei mesi, come sarà?”

Ultima serata del Napoli Teatro Festival al Giardino Romantico

Caldo e afa stasera cercano proprio di rovinare la chiusura del Napoli Teatro Festival, che però non si arrende e procede spavaldo e orgoglioso nel suo bel Giardino Romantico del Palazzo Reale, che ormai accoglie e protegge questo palco da qualsiasi capriccio climatico. E anche io non mi farò distrarre, mi affido a questa strana scenografia sul palco buio e spero in qualche soffio di aria dal mare.

Dall’altra parte. 2+2=? al Napoli Teatro Festival: un divertente lavoro di scenografia

In effetti la scenografia è piuttosto strana, seppur semplice, fatta solo di pali ravvicinati, piegati in qualche punto, come “ramificati”, e colorati in modo impreciso. Quando smetto di concentrarmi sui singoli elementi verticali e guardo l’insieme ecco che capisco: è un utero, quelli probabilmente sono vasi (sanguigni?) o altro genere di canali, e i colori danno un po’ l’idea di qualcosa di “interno”, devo dire. Poi lo spettacolo inizia, compaiono tre figure in tute blu legate tra loro e alla scenografia da tubi, che si muovono su musica elettronica. Si, è decisamente un utero e quelli sono tre embrioni appena concepiti, nessun dubbio.

Faccio questa descrizione per sottolineare che, sebbene non debba essere stato facile decidere come rappresentare un’ambientazione del genere, Rosita Vallefuoco e Giuseppe Avallone hanno fatto senz’altro un buon lavoro, che non crea ambiguità fin dall’inizio. Anzi, andando avanti si apprezza come soprattutto i costumi si evolvano facilmente con l’evoluzione dei tre personaggi (ovvero dei feti), in un modo che non mi è sembrato tecnicamente proprio scontato.

Dall’altra parte. 2+2=?, nove mesi sull’astronave mamma.

Tutto il percorso dei nove mesi di gestazione di questi tre potenziali esseri umani è poi descritto in maniera molto spassosa. Il corpo di mamma è praticamente un’astronave o qualcosa del genere, che passa letteralmente attraverso dei mondi durante le diverse fasi della gravidanza e cerca di fornire tutti i confort ai passeggeri. I tre piccoli ospiti, come previsto dallo studio della Professoressa Diamond, hanno il 70% in più di neuroni rispetto a quando nasceranno, e allora la fantasia di Emanuele D’Errico li immagina come geniali, come già in possesso di tutta la conoscenza possibile, in tutti i campi: sono talmente geniali e colti da annoiarsi terribilmente ed avere anche problemi a relazionarsi reciprocamente e non sembrano avere alcuna curiosità per ciò che ci sarà fuori di lì. Per lo più sono anche consapevoli del fatto che perderanno la loro genialità e la loro conoscenza a poco a poco, e di questa cosa hanno in qualche modo timore.

Dall’altra parte. 2+2=?: ma tu come ti chiami?

D’Errico immagina anche che possano conoscere quali saranno i loro nomi, sebbene i genitori non li abbiano ancora stabiliti, e la questione dei nomi introduce le prime domande per il pubblico e per i tre feti di 5 mesi, ormai piuttosto formati ma ormai anche non più in grado di darsi risposte con la stessa efficacia dell’inizio.

L’evoluzione della gravidanza non va proprio come ci piacerebbe, e il termine del nono mese ci abbassa un po’ gli angoli del sorriso e ci fa istintivamente chiedere “perché?”, ma sicuramente intanto ci siamo molto divertiti. Spassosissimo soprattutto il più cinico Francesco Roccasecca (Damiano), molto efficace nonostante fosse il più penalizzato da alcuni problemi di suono che ci sono stati, ma tutto il trio ha funzionato davvero molto bene, ognuno rendendo il suo personaggio del tutto diverso dagli altri due e riuscendo tutti insieme a raccontare anche in qualche modo la costruzione di un rapporto tra fratelli, seppur in una vita “al contrario”, dalla consapevolezza all’incoscienza.

Dall’altra parte. 2+2=? al Napoli Teatro Festival, per chiederci come sarà là dentro.

Si tratta di una squadra affiatata e di tre personaggi a cui senza renderti conto ti affezioni, per uno spettacolo che fa passare senz’altro una bella serata, quindi certamente da consigliare, soprattutto quando i dettagli tecnici (sonori soprattutto) saranno più stabili, magari in un teatro vero, della cui atmosfera sicuramente gioverebbe.

Certo se le cose stessero davvero così, se l’inizio di una vita fosse in pratica la fine di un’altra, molto breve ma molto intensa, di cui non ci resta alcuna memoria, le domande che si aprirebbero sarebbero davvero tantissime. Se oltre ai neuroni si perdessero anche esperienze così forti, come succede in vecchiaia, allora ci sarebbe una vera differenza tra nascere e morire? Forse non lo sapremo mai, e forse è meglio non saperlo. Ma mi sa che continueremo a chiederci “ma là dentro, in quei mesi, come sarà?”

Foto di scena: Anna Abet

DALL’ALTRA PARTE. 2+2=?

REGIA E DRAMMATURGIA EMANUELE D’ERRICO
CON EMANUELE D’ERRICO, DARIO REA, FRANCESCO ROCCASECCA
VOCE CLARA BOCCHINO
ASSISTENTE ALLA REGIA MARIALUISA DILETTA BOSSO
COSTUMI GIUSEPPE AVALLONE
SCENE ROSITA VALLEFUOCO
SOUND DESIGN E MUSICHE ORIGINALI TOMMY GRIECO
MASCHERE LUCA ARCOMONE
DISEGNATORE LUCI GIUSEPPE DI LORENZO
PRODUZIONE PUTÉCA CELIDÒNIA

PALAZZO REALE – GIARDINO ROMANTICO
31 LUGLIO ORE 22.30
DURATA 1H+15MIN
PRIMA ASSOLUTA

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