CANTICO DEI CANTICI @ Mutaverso Teatro (SA) : la voce intensa di Roberto Latini per il sublime canto d’amore biblico

Si è aperta il 19 febbraio, all’Auditorium Centro Sociale di via R. Cantarella, 22 a Salerno, la terza edizione di MUTAVERSO TEATRO, stagione teatrale ideata e diretta da VINCENZO ALBANO, realizzata da Erre Teatro con il sostegno del Comune di Salerno, che quest’anno propone otto appuntamenti, di cui quattro prime regionali, in scena da gennaio a maggio del 2018.

Un venerdì sera piovoso quello scorso a Salerno, ma non sembra essere di cattivo auspicio per la serata d’apertura della terza edizione di Mutaverso Teatro. L’Auditorium Centro Sociale nella zona orientale della città infatti accoglie un folto pubblico dagli ombrelli colorati e grondanti, che si sistema in sala brioso e curioso, trovando davanti a sé una scena aperta e non vuota. Quasi ad aspettare che il pubblico sia pronto a dargli attenzione, su una panchina sonnecchia un uomo: se ne intravede il volto dietro scuri occhiali da sole, pantaloni grigi, bretelle su t-shirt bianca, camice amaranto. Forse quello a cui stiamo per assistere è il sogno che si sta sviluppando nella sua mente?

Roberto Latini, (Premio Ubu 2017 Miglior attore o performer), ci offre questa riscrittura rispettosa del sublime Cantico dei cantici, testo biblico di otto capitoli in forma di dialogo tra un uomo e una donna, attribuito a Salomone, il saggio re d’Israele. Il regista nonché l’interprete di questa pièce si è avvicinato al testo cercando «di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro con il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno», come dice lui stesso. Testo dalla complessa interpretazione simbolica o erotica, che narra di un amore spirituale e carnale, plurale e insieme univoco, bucolico e regale, ma senz’altro universale e divino.

Quando le luci in sala si spengono, è la musica ad accendersi e a risvegliare il dormiente: un altro Premio Ubu 2017, stavolta per il Miglior progetto sonoro o musiche originali, Gianluca Misiti, con le sue sinfonie imprime avvio alla performance. L’uomo in scena, abbandonato il suo torpore, danza fino a raggiungere la sua postazione. Delimitato da una cornice, lo spazio sintetizza la sala speaker di una radio: con gestualità vigorosa e controllata il ridestato speaker porta le cuffie alle orecchie e sulla scrivania accende un microfono. Ad assistere alla declamazione un unico simulacro di donna: una testa di manichino con parrucca, che cerca di sopperire all’irreperibile presenza femminile.
Fuori da questa cornice, elementi che richiamano un giardino pubblico: la panchina verde, un albero, e più lontano un microfono con asta che non vediamo finché le luci di Max Mugnai guidano i nostri occhi a vederlo.

Quando si accende l’indicatore luminoso “on air” la sala non sa che sta per essere travolta in una dimensione panica sensuale e in tutto onirica: ci colpisce una voce piena, suadente, poderosa che non permette allo spettatore di sfuggire al vortice emotivo in cui viene inesorabilmente condotto.
Roberto Latini va sul velluto sin dall’incipit: «Non guardarmi!» esordisce, invitando a prediligere un altro senso, quello dell’udito. Il testo del Cantico è soave se letto, ma ascoltato dalla voce di Roberto Latini diventa miele che accarezza l’anima, coinvolge la mente e lenisce la fame di sentimenti non dichiarati. In una società di messaggistica istantanea e comunicazione virtuale, questa performance ci fa assaporare il gusto del dialogo tra due amanti che quasi invidiamo nel loro ascolto emotivo, che si guardavano negli occhi proclamandosi il loro amore, suscitando sentimenti e desideri. Tutti in sala abbiamo sognato qualcuno che pronunciasse per noi quelle parole d’amore, tutti vorremmo che qualcuno ci parlasse con una voce così intensa, sensuale, carnale.

Per la produzione di Fortebraccio Teatro la messinscena di un testo senza tempo ad opera di un superbo artista. A Vincenzo Albano il merito di aver portato ai salernitani un teatro contemporaneo di ampio respiro e di grande talento, fuori dai circuiti internazionali e un po’ controcorrente o, per meglio dire, a testa in giù, come il pipistrello della locandina di Mutaverso Teatro.
All’uscita non piove più.

Visto il 19 novembre

Info:
Auditorium Centro Sociale
Via R. Cantarella 22, Salerno (zona Pastena)
19 gennaio 2018, ore 21.00

CANTICO DEI CANTICI 

adattamento e regia Roberto Latini 

musiche e suoni

Gianluca Misiti (Premio Ubu 2017 'Miglior progetto sonoro o musiche originali')

luci e tecnica Max Mugnai

con Roberto Latini (Premio Ubu 2017 'Miglior attore o performer')

organizzazione Nicole Arbelli

produzione Fortebraccio Teatro

con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi

con il contributo di MiBACT e Regione Emilia-Romagna

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