BENJI @ Teatro Tordinona: l’arte di sopravvivere

E' andato in scena nello storico teatro di Roma, Tordinona, nella Sala Strasberg, dal 5 al 10 aprile, BENJI monologo diretto da Giorgia Filanti e interpretato da Paolo Camilli, la storia narrata è il battito di un cuore "malato", è il sussulto di una vita difficile, è il racconto in prima persona di un disagio psichico.

La scena è scarna, pochi sono gli oggetti che aiutano il protagonista a dare la vita a questo personaggio che inizia a raccontarci con grande difficoltà verbale e fisica, come da bambino non sia riuscito neanche in famiglia a comunicare i suoi bisogni, e così tra genitori spauriti e smarriti e un fratello fragile e aggressivo, il nostro giovane amico, trova riparo in un'amica immaginaria "Benji" appunto, che rappresenta quella rivalsa dentro di lui che lo aiuta nel difficile cammino della ricerca d'amore.

Ma lasciato solo nei fumi dei suoi deliri, il nostro amico non supportato da cure amorevoli, si è dibattuto da una parte all'altra come una farfalla impazzita, "Benji" il suo alter ego lo ha protetto e difeso, ma di certo non ha trovato ne pace ne serenità.

Non sappiamo da dove la nostra regista Giorgia Filanti abbia attinto le idee per questo testo, possiamo però garantire che c'era forza e amore nella direzione di questa pièce, che ha trovato in Paolo Camilli, un attore ricco di verve e inventive che sicuramente hanno catturato un pubblico che è riuscito a commuoversi e a emozionarsi in un turbinio di parole a volte gridate, a  scatti gestuali che vanno sempre misurati per non correre il rischio di incappare nelle macchiette.

Tanta musica di varie epoche hanno aiutato questo spettacolo a mostrarsi alla quarta parete con un tocco di leggerezza che serve sempre per apprezzare mondi lontani da noi e, perché no, per approfondirli una volta usciti dal teatro, in maniera che quest'ultimo sia ancora come in passato, un veicolo dei nostri tempi.

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