BEATLES@Atmosphere Libri: crescere a Oslo ai tempi della Beatlesmania

L’amicizia, la musica, i primi amori, i sogni, il desiderio di rivolta e la fragilità dell’adolescenza. Tutto questo è in BEATLES, il romanzo che ha portato al successo lo scrittore norvegese Lars Saabye Chrisensen già nel 1984, e ora tradotto in Italia da Atmosphere libri, coerentemente alla sua linea editoriale che si propone di portare il lettore italiano in giro per il mondo.

Beatles è un racconto tenero e delicato dell’eco che le grandi turbolenze della storia portano nella Lontana Oslo anni ’60: un’eco attutita e flebile, quasi ammorbidita dai paesaggi sereni e dalle scene di placida vita cittadina, dalle facce pulite dei quattro amici, grandi fan dei Fab Four. Almeno nella prima parte, perché da un certo punto in poi, analogamente a quanto accade ai giovani nati negli anni Cinquanta di buona parte del mondo occidentale, quella eco si trasforma in una tormenta dalla quale non è detto che tutti escano indenni, pronti ad affrontare la vita adulta.

La storia è raccontata da Kim Karlsen, che ne è anche protagonista insieme ai suoi amici Ola, Seb e Gunnar, e comincia quando a Oslo arriva la prima ondata di Beatlesmania, da cui i quattro amici quattordicenni si lasciano travolgere senza che però la passione si trasformi mai in ossessione: non sempre apprezzano l’ultimo album, anche se si riuniscono trepidanti per ascoltarlo, o ogni canzone in esso contenuta, per esempio. L’amore per il gruppo di Liverpool rappresenta lungo tutta la vicenda il collante che unisce le vite dei ragazzi, prima ancora che tra di loro (basta l’affetto), all'epoca d’oro della fanciullezza spensierata, soprattutto quando si rendono conto di come se ne siano irrimediabilmente allontanati.

Allo stesso modo, l’autore crea una struttura in apparenza rigida (581 pagine divise in tre parti; ogni capitolo racchiude un anno, dal 1965 al 1971, che prende il titolo da un celebre brano dei Beatles e il sottotitolo dalle stagioni), ma la narrazione scorre fluida, ripercorrendo i ricordi di Kim ormai ventenne e appena fuggito da un ospedale psichiatrico (omaggio al Giovane Holden?), che includono sempre il riferimento a una canzone.
Ricordi che rispecchiano fedelmente la vita interiore e sociale degli adolescenti nel passaggio dall'infanzia e poi alla giovinezza. Gli adulti – genitori e insegnanti – non sono altro che l’ologramma creato dalle menti in fermento dei ragazzi, e con la loro ossessione per i capelli lunghi, le droghe, il futuro dei figli, non hanno altra consistenza al di fuori di questa. 

Saabye Chrisensen, perciò ha mostrato grande abilità nel riempire le quasi seicento pagine del libro delle piccole storie e avventure di Kim e dei suoi amici, fatte di tanto alcol, stupefacenti, ragazze ed espedienti per racimolare i soldi necessari, mantenendo sempre viva l’attenzione del lettore.
La scelta dell’autore sembra funzionale all'intenzione di porre al centro di tutto le psicologie fragili dei protagonisti, che vivono gli anni Sessanta come un rito di passaggio. Il Vietnam e l’imperialismo americano, la contestazione giovanile, l’impegno politico, la perdita dei punti di riferimento borghesi validi fino alla generazione precedente, rappresentano una prova che tutti si sentono chiamati ad affrontare e, seppure ciò avvenga i maniera superficiale e ingenua, lascia infine delle tracce vistose. 
Gli anni Sessanta che sconvolgono la Norvegia sonnolenta e in pace con se stessa, in fondo potrebbero essere lo stratagemma, una metafora, che l’autore ha usato per raccontare lo stravolgimento psicofisico e sociale che ogni essere umano deve sperimentare per diventare adulto. 
L’assenza di una storia, con un inizio uno svolgimento e una fine, che costituisce forse il punto debole del romanzo, perde di importanza: certamente John, Paul, George, Ringo hanno una grande storia da raccontare, ma Kim, Ola, Seb e Gunnar, non hanno altro che le loro vite difficili e comuni da condividere. 

BEATLES, 
Lars Saabye Chrisensen, Atmosphere libri

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF