THE KITCHEN THEORY @Teatro Vascello: In Italia i DaCruDanceCompany

É un privilegio assistere a uno spettacolo in prima fila, barattando la visione degli schemi coreografici dall'alto con quella ravvicinata dei volti dei ballerini e attori, ti permette di cogliere ogni loro minima espressione, sfumatura, anche le gocce di sudore e il trucco che scioglie. Questo é accaduto a me venerdì sera al Teatro Vascello alla prima di "theKITCHENtheory" spettacolo molto particolare e intenso.

Scenografia minimal su sfondo bianco, un tavolo da cucina con sei sedie e un "mannequin" con indosso una gonna a ruota bianca in chiffon, successivamente indossata da una danzatrice. La musica varia, su una base di piano e violino con intramezzi elettronici e cracchianti, estremamente contemporanei. Abiti di scena rigorosamente neri a contrasto con lo sfondo, anche se non propriamente uniformi nel modello, tessuto e tonalità del nero…idem per le scarpe.

Due danzatrici e quattro danzatori di età differenti e con un background vario, dal classico alla break dance. Danza e recitazione in italiano e inglese per il corpo di ballo, movimenti fluidi e scattosi li hanno visti ricoprire egregiamente lo spazio scenico, culminando addirittura in un ironico e inaspettato "Nel blu dipinto di blú" cantato e danzato, dove non c'era alcun nesso con il colore né tanto meno con il "Volare" dal momento che, molto spesso, i ballerini rotolavano sul pavimento simulando convulsioni e svenimenti scomposti.

La musica incarnava perfettamente un direttore d'orchestra o se vogliamo un burattinaio, nelle sue interruzioni i danzatori placavano i loro movimenti fluidi e sembrando quasi colti da narcolessia. La scena iniziale molto forte, dove vede i danzatori seduti a tavola alle prese con una discussione animata, un “tutti contro tutti”… da lì si snoda la danza dove si percepivano sentimenti di rabbia, dolore represso, ma anche imposizione e desiderio di rivalsa.

Complimenti a Marisa Ragazzo e Omid Inghanì per coreografie e concept e alla loro ricerca musicale insieme a Samar Khorwash, un lavoro sicuramente faticoso e interessante.

21-22-23 settembre 2018  venerdì e sabato h 21 – domenica h 18   (danza)  
DaCru Dance Company 
theKITCHENtheory
concept e regia Marisa Ragazzo
coreografie Marisa Ragazzo e Omid Ighanì
danzatori Omid Ighanì, Samar Khorwash, Alessandro Marconcini, Serena Stefani, Claudia Taloni, Tiziano Vecchi 
ricerca musicale Omid Ighanì, Marisa Ragazzo e Samar Khorwash
disegno luci Giuseppe Filipponio
organizzazione Alessandra Pagni
con il sostegno di Centro Danza Canal/Teatros del Canal Madrid e Compagnia Naturalis Labor  in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Madrid 
DaCru Dance Company mette in scena l'ultimo progetto "theKITCHENtheory", una produzione dinamica e fortemente evocativa della nuova danza urbana: una commistione di generi e di stili, di sperimentazione e di contaminazione.

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